Valdastico, dopo il ''no'' in Comune Bisesti attacca: ''A Rovereto Fugatti e la Lega hanno vinto. Si va avanti''. Valduga: ''Esca dal gazebo elettorale e ascolti le persone''
Dopo il commento del segretario provinciale della Lega Bisesti, che aveva parlato di un “Trentino del no” a cui si oppone il governo del cambiamento in Provincia, il sindaco Valduga ha risposto: “Non c'è dialogo se non si ascoltano le persone”
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ROVERETO. Al margine della votazione con cui il Consiglio comunale roveretano ha bocciato compattamente -23 voti contrari su 24- il completamento della A31 (qui l'articolo), l'assessore e segretario della Lega Mirko Bisesti ed il sindaco della città della Quercia Francesco Valduga sono stati protagonisti di un acceso scambio di battute.
Il voto del Consiglio comunale di Rovereto, a cui avevano assistito i comitati contrari alla Valdastico, non è sicuramente andato giù alla Giunta provinciale, che già attraverso le parole della consigliera Mara Dalzocchio, capogruppo del Carroccio in Consiglio provinciale, aveva espresso stizza per una decisione a suo avviso in controtendenza con i risultati elettorali, favorevoli alla Lega anche nel secondo centro trentino.
“Lo scorso ottobre 2018, con un programma elettorale in cui si poteva leggere un inequivocabile sì alla realizzazione della Valdastico, il presidente Maurizio Fugatti e la Lega proprio a Rovereto hanno ottenuto il consenso e la fiducia della maggioranza dei roveretani- ha commentato-. Se la matematica non è un'opinione e soprattutto se la democrazia, intesa come governo della maggioranza, conta ancora qualcosa - proseguiva piccato-, è chiaro che la Valdastico vada realizzata, perché questa è la chiara volontà della maggioranza dei cittadini di Rovereto”.
Sulla stessa lunghezza d'onda si è inserito il segretario provinciale della Lega, Mirko Bisesti, in un comunicato che, col bastone e la carota, ribadiva la volontà di proseguire nella costruzione della tanto discussa via di comunicazione. “Non ci ha sorpresi la presa di posizione da parte del Consiglio comunale di Rovereto- ha commentato-. D'altronde ci troviamo di fronte ad un'amministrazione comunale che si è dimostrata contraria alle opere pubbliche”.
Perché la Lega, continua l'assessore ad istruzione, università e cultura, non solo “crede e vuole realizzare la Valdastico”, ma si sarebbe dimostrata a livello nazionale un “partito del sì”, una sorta di panacea ad un'Italia che invece sarebbe capace di dire solo di no. E non a caso, Bisesti ha citato il caso Tav, che in questi giorni per l'ennesima volta sta facendo tremare l'esecutivo giallo-verde.
L'aspetto della dicotomia tra cittadinanza roveretana e rappresentanti in Consiglio comunale, già evidenziata da Dalzocchio, torna nel comunicato del segretario provinciale leghista, che chiosa da una parte mostrando apertura al dialogo e dall'altra negando ogni possibilità di ridiscussione del progetto: “Da parte nostra massima disponibilità al dialogo con tutte le forze politiche che credono in un cambiamento sano e quanto mai necessario anche a Rovereto, ma ci deve essere anche la massima chiarezza che per noi il tema della Valdastico non è in discussione”.
Un atteggiamento che sembra non aver fatto troppo piacere al sindaco della città lagarina, che in una nota di risposta ha accusato l'assessore di utilizzare un “tono da gazebo elettorale” poco consono ad una discussione tanto importante per la tutela ambientale del territorio interessato dal passaggio della strada. “Apprendo dalla stampa le dichiarazioni dell’assessore provinciale Bisesti secondo il quale ci sarebbe un ”Trentino del no” e una amministrazione roveretana ”contro le opere”- ha dichiarato Valduga-. Mi auguro che l’assessore possa presto passare dal tono da Gazebo Elettorale continuo alla concretezza dell’amministrare, perché questo è chiamato a fare chi governa. Se vorrà e saprà farlo, vedrà che a Rovereto ci sono opere aperte (ovvero cantieri) per 100 milioni di euro - oltre a quelle già completate in questi anni- e ce ne sono altre (inserite nel protocollo d’intesa) che attendono da mesi di essere ratificate dall'attuale governo provinciale”.
Dopo aver ribattuto alle accuse di immobilismo della Giunta comunale roveretana, il sindaco ha proseguito contrattacando alla visione di un “Trentino del no” evocata da Bisesti, che a suo modo di vedere non sarebbe altro che uno strumento retorico per superare d'un balzo ogni discussione sulla “sostenibilità ambientale, sull'impatto che quest'opera può avere sulle sorgenti, sul piano paesaggistico e sulla franosità dei versanti in cui la Giunta Fugatti vedrebbe bene innestare dei viadotti”.
Un'elusione del dibattito dinnanzi cui tra l'altro, aggiunge Valduga, il segretario della Lega trentina opporrebbe una dichiarata propensione al dialogo: “Si può prendere atto che da parte della Provincia c’è come lui stesso dice “…massima disponibilità al dialogo con tutte le forze politiche” ma non possiamo non rilevare che da mesi viene sollecitato- senza esito- l’incontro formale che riconfermi tutti gli obiettivi assunti dal protocollo d’intesa”. Una tendenza già manifestata, peraltro, riguardo al tema della sostenibilità della ciclovia del Garda, su cui il Comitato di mobilità sostenibile ha evidenziato scarsa attitudine della Giunta al dibattito pubblico (qui l'articolo).
“Se l’ascolto si manifesta in frasi del tipo “…in ogni caso il tema della Valdastico non è in discussione”, è quasi pleonastico far notare che siamo di fronte ad un ossimoro”, ha chiosato Valduga. La voce uscita dalla votazione, con l'appoggio pieno dei comitati “no Valdastico”, sarebbe infatti il frutto “dell'ascolto autentico di un territorio che, dialogando, fa rete per segnalare al governo provinciale ciò che davvero può servire e ciò che invece può irrimediabilmente danneggiare”. Un aspetto che, conclude il sindaco roveretano, “è importante e non mi sembra possa essere né ignorato né banalizzato”.