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Valdastico, anno zero. Fugatti e Zaia pronti a un progetto unitario ma a Roma c'è anche l'M5S. Degasperi: ''Noi sempre stati contrari''

Dopo che ieri il Consiglio di Stato ha bloccato anche il primo lotto (l'unico che sembrava potesse partire) il governatore trentino spiega che politicamente non cambia niente e che si lavorerà a un progetto comune con il Veneto. Nei fatti però il colpo all'opera è molto forte

Zaia in visita a Ospedaletto un anno fa. Lì aveva incontrato Fugatti e quella che oggi è parte della giunta
Di Luca Pianesi - 22 gennaio 2019 - 13:44

TRENTO. Valdastico, anno zero. La sentenza del Consiglio di Stato azzera tutto e riporta le lancette al punto di partenza. Il presidente della Provincia di Trento, Fugatti, oggi a ilDolomiti ha spiegato che la sentenza va analizzata a fondo ma che comunque, la volontà politica resta quella di realizzare l'infrastruttura che a questo punto verrà progettata unitariamente al Veneto escludendo, eventualmente, l'uscita di Besenello. Ma il tentativo di minimizzare l'accaduto resta, appunto, un tentativo perché in realtà quanto deciso dal massimo organo di consulenza giuridico-amministrativa e di tutela della giustizia nell'amministrazione pubblica italiano è un colpo potentissimo all'opera (QUI ARTICOLO COMPLETO).

 

Se già prima, nei fatti, si era riusciti a fare poco o nulla nonostante esistesse una ''deliberazione del CIPE 18 marzo 2013, n. 21, recante l’approvazione in linea tecnica, con prescrizioni, del progetto preliminare dell’autostrada A31 Valdastico nord - 1° lotto funzionale Piovene Rocchette – Valle dell’Astico'' (così si legge anche nella sentenza del Consiglio di Stato) e Zaia fosse lanciatissimo per realizzare il ''suo'' tratto di A31 in attesa che Trento facesse qualche passo in qualche direzione, ora anche quel poco che sembrava fattibile è stato bloccato perché si è rilevato ''che il c.d. primo lotto funzionale in esame risulta privo di autonomo significato se non incluso nel complessivo ed unitario asse di collegamento oggetto dell’originario progetto''  quindi il Consiglio di Stato ha aggiunto che ''non può che constatare l’illogicità della scelta amministrativa''.

 

E quindi la palla torna a Roma dove, assieme alla Lega, che esprime i governatori sia in Trentino che in Veneto e quindi potrebbe trovare un accordo locale sul tracciato unitario, governa il Movimento 5 Stelle da sempre contrario all'infrastruttura. ''Questa sentenza conferma la validità dell'impegno e delle tesi sostenute da chi si è sempre opposto a quest'opera - spiega Filippo Degasperi consigliere provinciale del M5S -. E ne conferma anche l'inutilità sia con uscita a Besenello che, siamo convinti, su Marco. A questo punto direi che ci dovrà essere un supplemento di riflessione anche da chi la dava per realizzata. Noi 5 Stelle siamo sempre stati contrari. La posizione politica del Movimento in Trentino, in Veneto e a livello nazionale è questa, e l'abbiamo ribadita a Toninelli poco tempo fa. Abbiamo ribadito che il Movimento non si sposta dal credere che quest'opera sia inutile''. 

 

Insomma la palla torna al centro ma a giocare la partita non ci sono solo Zaia e Fugatti e a questo punto non si sa nemmeno se verrà dato il fischio d'inizio.

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