Terremoto ad Aldeno, la giunta si dimette in blocco. Fioretti: ''Politica significa fare. Non ci sono più le condizioni per lavorare e costruire: doveroso un passo indietro''
Una decisione irrevocabile, non c'è spazio di contrattazione o ripensamenti. A far traboccare il vaso è stato il mancato sostegno da parte di alcuni componenti di maggioranza sulle modifiche al Prg. "Non ci interessa 'tirare a campare': non intendiamo tradire nessun elettore che ha riposto in noi e nella nostra coalizione la propria fiducia". Ora verrà nominato un commissario per traghettare il Comune a prossime elezioni
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ALDENO. "Politica significa prima di tutto fare. A volte anche osare. Non trovando più le condizioni per poter lavorare e costruire, abbiamo ritenuto doveroso compiere un passo indietro". Così Nicola Fioretti, ormai già sindaco di Aldeno, nel formalizzare le dimissioni dell'intera giunta del consiglio comunale.
Una decisione irrevocabile, non c'è spazio di contrattazione o ripensamenti. "Non scherziamo - spiega Fioretti - non siamo gente da Papeete: abbiamo preso questa decisione con serenità d'animo, ma anche con ponderazione e serietà. Dobbiamo mettere davanti la comunità a noi stessi. Certo, le dimissioni non rappresentano una sconfitta per la maggioranza ma per l'intero paese. Politica significa "fare" e non "temporeggiare".
E' un terremoto ad Aldeno. A far traboccare il vaso è stato il mancato sostegno da parte di alcuni componenti di maggioranza sulle modifiche al Prg che sarebbero state concordate precedentemente. E così l'intera giunta in blocco ha gettato la spugna nella serata di ieri, lunedì 18 novembre.
"Questo episodio - prosegue l'ex primo cittadino - non è stata ovviamente la causa delle nostre dimissioni, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I cittadini sono stanchi della lentezza della macchina amministrativa che quotidianamente è stretta nella burocrazia. Se a questo si aggiunge il peso di una maggioranza non compatta sui temi determinanti, appare chiaro che il risultato sarebbe deflagrante".
Proprio la mancata compattezza nell'azione di governo finisce nel mirino nella giunta. Defezioni che hanno portato a questo gesto tanto eclatante, quanto coraggioso. "La maggioranza consiliare - evidenzia Fioretti - ha dimostrato di non essere coesa rispetto al perseguimento di quegli obiettivi per i quali tutti abbiamo messo la faccia in campagna elettorale e nell'impegno di portare avanti il nostro mandato".
E l’approvazione del Prg rientra tra quelle azioni fondamentali. "Non intendiamo tradire nessun elettore che ha riposto in noi e nella nostra coalizione la propria fiducia. Ma soprattutto - evidenzia l'ex sindaco - non vogliamo stare seduti sulle nostre sedie per 'tirare a campare': se non siamo nella condizione di lavorare, la nostra presenza diventa 'inutile'. Troppi sono i politici, anche di alto livello, impegnati di più a farsi selfie e scaldare banchi invece di governare e amministrare: non ci ritroviamo in questo modo di comportarsi e se mancano i presupposti per proseguire attivamente e produttivamente, preferiamo le dimissioni".
La giunta compie nei fatti un passo indietro. "In questo modo - aggiunge Fioretti - marchiamo una linea, prendiamo le distanze da quel modo di intendere la politica, che significa essere al servizio della propria comunità e non indossare titoli personali. A noi interessava e interessa di più il fare che l'apparire. Non esistono questioni personali, ma politiche. Rimane però in noi la convinzione di aver cercato di fare tutto quanto era nelle nostre possibilità con la massima dedizione. Ovviamente non sono mancati errori, come in ogni cosa che si fa per la prima volta, ma da questi abbiamo imparato molto".
E' tempo anche di primi bilanci, ancora a caldo dopo le dimissioni. "Tra gli aspetti più preziosi che metto nel bagaglio di questo mandato sono le persone. Il mio grazie più autentico è per loro - continua l'ex primo cittadino - per la mia famiglia e per gli amici più cari, per chi insieme a me ha amministrato e per tutti i cittadini con i quali mi sono confrontato. Grazie alla comunità di Aldeno e alle associazioni che mi hanno accolto con il cuore facendomi sentire parte di loro. Un particolare grazie a chi mi ha messo in discussione perché la critica costruttiva mi ha permesso di crescere e migliorare".
L'ex sindaco si toglie anche un sassolino. "Voglio concludere con una constatazione amara ma reale - dice l'ex sindaco - sicuro che i colleghi sindaci e amministratori mi possono capire meglio di altri. Il governo dei Comuni italiani e trentini, da alcuni anni, soffre più del solito e le difficoltà non mancano: la contrazione economica, accompagnata dalle gestioni associate obbligatorie e dalla crescente burocrazia, hanno pesato come un macigno. Il peso di questi ha gravato su una macchina, quella pubblica, che di per sé non gode della velocità richiesta dai tempi. Gli adempimenti burocratici sono sempre maggiori e ci si trova nel paradosso, tutto italiano, che un Comune come quello di Aldeno ha gli stessi meccanismi di città metropolitane come Roma e Milano. Questo approccio stritola le gambe e rende ogni passo pesante e faticoso. Allunga i tempi e diminuisce la capacità di risposta verso i cittadini. Questo, soprattutto nel tempo del 'tutto e subito', genera insofferenza".
Un approccio, una mentalità, che dovrebbe cambiare. "La politica è percorso che esige pazienza - sottolinea Fioretti - umiltà dei piccoli passi, creatività per soluzioni intelligenti e lecite. E poi il lavoro di squadra tra amministratori, tecnici e cittadini è l’unica modalità di gestione che paga nei risultati e che fa dell'amministrare un Comune un buon governo. Se si superano quelle divisioni, alimentate da invidie, dispetti, contenziosi feroci anche per banalità, che sono diventate il vero flagello che rischia di soffocare tante realtà locali. Solo dall’unione di tutta la comunità, il 'fare politica' diventa servizio autentico al bene comune. Quella politica che accoglie e si fa carico dei bisogni, delle richieste e delle proposte che provengono dall’interno della Comunità. Dove risponde con progetti di tutela dei più deboli, di inclusione e di crescita sociale, economica, culturale e umana. Se manca questa unità non è possibile fare, non è possibile costruire".
L'ex sindaco aveva vinto le elezioni nel 2015 in volata al ballottaggio contro l'allora primo cittadino uscente Emiliano Beozzo. Un testa a testa concluso in favore di Fioretti al 50,2%, appena sette voti a dividere i contendenti. Ora la gestione passerà in mano un commissario che traghetterà Aldeno alla prossima chiamata alle urne.
"L'augurio - conclude Fioretti - è che Aldeno trovi davvero unità e spirito di collaborazione, ma che soprattutto possa continuare ad essere amministrata da persone che mettano la comunità davanti a simboli di partito".