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''No ai grandi carnivori e pronte politiche contro l'avanzare del bosco'', se l'assessore all'ambiente parla come se fosse quello all'agricoltura e allevamento

La paradossale situazione si è palesata durante un convegno a Dasindo. Il vicepresidente Tonina più che alla tutela di flora e fauna sembra pensare a tutt'altro. E nonostante la figura fatta con M49 e con i lupi (e le famose ronde delle forze dell'ordine eliminate per mancanza di pericoli) si torna a chiedere la potestà per la cattura e l’abbattimento

Di Luca Pianesi - 17 agosto 2019 - 19:23

COMANO TERME. ''La convivenza con orsi e lupi non è possibile, per questo è ora necessario trovare un equilibrio diverso a tutela della sopravvivenza dell'agricoltura di montagna e degli alpeggi. In questo senso, fondamentale sarà il lavoro della Commissione dei Dodici, con una norma di attuazione ad hoc che rafforzi le basi normative su cui poggia la legge provinciale sulla gestione di questi animali, che la Consulta ha dichiarato legittima''. Così il vicepresidente della Provincia di Trento e assessore all'ambiente, Mario Tonina durante il convegno di sabato mattina tenutosi a Dasindo, nell'ambito della tradizionale Festa dell'agricoltura e Palio dei 7 Comuni.

 

L'ennesima dichiarazione (Tonina non è nuovo a queste esternazioni sui grandi carnivori) che dimostra l'inadeguatezza di una classe politica giunta al governo di un territorio con dinamiche complesse da gestire, che vorrebbe affrontare in modo semplicistico e semplificatorio senza, però, poterlo fare (fortunatamente esistono delle norme nazionali ed europee che pongono certe garanzie). E spaventa che a dirlo sia l'assessore all'ambiente, quello, quindi che dovrebbe occuparsi della tutela del nostro patrimonio faunistio e floristico, e invece in ogni occasione pubblica sembra parlare più a nome degli allevatori e degli agricoltori che dell'ambiente, appunto.

 

Tra l'altro al momento l'unico ''grande carnivoro'' che la giunta Fugatti ha provato a ''fermare'', M49-Papillon, dopo la cattura gli è scappato miseramente finendo per scorrazzare indisturbato per una mesata nell'area orientale del Trentino (dove di orsi prima praticamente non se ne erano mai visti) per poi raggiungere addirittura l'Alto Adige (quindi di fatto uscendo dalla giurisdizione della Pat) e con i lupi la figura è stata altrettanto grama visto che le famigerate pattuglie di forze dell'ordine che avrebbero dovuto vigilare sui borghi dove addirittura si lamentavano ipotetici allarmi per la ''pubblica sicurezza'' sono durate pochissimo dimostrando che di fatto di allarme non si trattava e che da fare, evidentemente, le forze dell'ordine ne avevano (e tanto) in altri luoghi.

 

Ma se all'assessore all'ambiente non piacciono i grandi carnivori non si può dire che straveda nemmeno, più di tanto, per gli alberi visto che ha ribadito anche che: “Di fronte alle difficoltà legate all'avanzamento del bosco, la Provincia continuerà a promuovere politiche di gestione del paesaggio stanziando i fondi necessari per trovare un giusto equilibrio - ha affermato il vicepresidente Tonina -. Gli effetti della tempesta Vaia devono ora essere di stimolo per far convivere al meglio foresta e aree antropizzate: questo territorio andrà restituito ai nostri giovani affinché possano promuovere il proprio impegno in agricoltura con passione, impegno e rispetto”.

 

Il vicepresidente della giunta ha evidenziato, quindi, come l'agricoltura rappresenti in Trentino un elemento imprescindibile per il futuro dei territori montani: “Proseguirà il nostro impegno nel garantire servizi sul territorio per contrastare lo spopolamento e favorire la presenza e l'insediamento di chi quotidianamente lavora per il mantenimento dell'ambiente e del paesaggio, favorendo dunque la presenza delle altre categorie economiche, a partire dal settore turistico”. Il dibattito si è concentrato in particolare sul processo di inselvatichimento delle aree montane. E mentre il mondo pensa a rimboschire dove si può visto quanto sta accadendo a livello climatico ad ogni latitudine, all'incontro di Comano Terme si è parlato dei problemi legati alla presenza di troppi alberi.

 

Il funzionario del Servizio foreste e fauna della Provincia Alessandro Wolynski ha fornito alcuni dati relativi alla continua espansione del bosco in Trentino, pari a 220 ettari all’anno (tra il 1973 e il 2000 la media era di 560 ettari): in termini percentuali, si tratta di un’espansione dello 0,06% ogni 12 mesi, mentre la media nell’arco alpino e nel resto d’Italia è rispettivamente dello 0,5% e dello 0,36%.

Poi sulla presenza di orsi e lupi sul territorio trentino è toccato al presidente della Commissione dei Dodici Fabio Scalet intervenire: “La presenza degli orsi e dei lupi è all’origine di note problematiche che interessano le dieci Regioni dell’Arge Alp. Il timore dei governi locali è che l’allontanamento degli insediamenti possa comportare lo spopolamento della montagna e la riduzione degli alpeggi. Per questo è importante che la potestà per la cattura e l’abbattimento dei grandi carnivori venga attribuita alle due Province autonome. Accanto alla legge provinciale sulla gestione di questi animali, è importante che venga approvata una norma di attuazione che garantisca a Trentino e Alto Adige la gestione diretta”.

 

L’assessore all’artigianato, commercio, promozione, sport e turismo Roberto Failoni ha dunque evidenziato come la gestione dei grandi carnivori debba essere affidata a chi si trova a convivere con i predatori, senza subire i diktat di chi risiede a migliaia di chilometri dalle montagne trentine ed ha sottolineato la necessità di consentire agli allevatori di operare in tranquillità: “A beneficiarne saranno anche tutti gli altri settori, a partire da quello turistico”. Infine, il presidente della Giunta provinciale Maurizio Fugatti ha ribadito l’impegno della sua amministrazione nel sostenere l’agricoltura di montagna, così come è stato chiesto nell’ambito degli Stati generali della montagna: “Nella gestione autonoma dei grandi carnivori abbiamo contro l’opinione pubblica di chi vive fuori dal Trentino, ma il nostro impegno in questo senso non può venire meno”. E intanto Papillon saluta. 

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