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Caos in consiglio provinciale, le minoranze lasciano l'aula. Rossi: ''Abbiamo smascherato una furbata, un trucco, una cosa gravissima''. Zeni: ''Saltate le regole del gioco''

Il consigliere Guglielmi ha inserito un emendamento al ddl semplificazione che poi si è rivelato essere l'introduzione nel sistema legislativo trentino di una ''legge omnibus''. ''Una cosa che si può fare solo cambiando il regolamento - spiegano le minoranze - con una maggioranza qualificata. Kaswalder ha fatto passare questa cosa ed è gravissimo''. L'emendamento poi è stato ritirato ma la maggioranza ha deciso di approvare il ddl semplificazione da sola

Di Luca Pianesi, Luca Andreazza e Giuseppe Fin - 05 giugno 2019 - 21:05

TRENTO. ''Abbiamo assistito al tentativo, smascherato, di una furbata, di un trucco, di una cosa gravissima''. ''Questa maggioranza sta svilendo le regole basilari della democrazia, che sono viste come un fastidio secondo la logica dell'abbiamo vinto noi e quindi si fa come diciamo. Ma questo è gravissimo. Quel che è accaduto è gravissimo. Se saltano le regole del gioco cade tutto''. Ugo Rossi e Luca Zeni hanno abbandonato l'aula assieme agli altri consiglieri di minoranza. Tutti, dal primo all'ultimo, da Futura al Movimento 5 Stelle dal Pd al Patt, nessuno escluso.

 

Troppo grave quanto accaduto nel corso della discussione sul ddl semplificazione. Il caso è scoppiato sull'articolo 17, quando è arrivato un emendamento proposto dal consigliere Luca Guglielmi, che intendeva affidare alla giunta la potestà di presentare entro il 31 marzo di ogni anno "una legge annuale di semplificazione".

 

''Apparentemente un emendamento senza senso - spiega Luca Zeni - che non riuscivamo a capire. Poi vista la strenua difesa che stava facendo la maggioranza della cosa abbiamo cercato di capirlo meglio ed abbiamo scoperto quel che non ci saremmo mai aspettati. Praticamente stavano introducendo la cosiddetta legge omnibus nel sistema legislativo trentino. Una legge che permette di inserire grosso modo qualsiasi cosa alla maggioranza. Una legge talmente importante che per essere introdotta dovrebbe prevedere una modifica del regolamento atto questo che necessita della maggioranza qualificata. Su questo dovrebbe vigilare il presidente del consiglio provinciale ma Kaswalder non s'è accorto o non si è voluto accorgere di questo incredibile tentativo di forzatura e ci siamo trovati davanti questo gravissimo atto''. 

 

''Un fatto gravissimo - aggiunge Rossi - quell'emendamento avrebbe modificato senza dichiararlo il regolamento consiliare, di più, sarebbe passato sopra il regolamento consiliare consentendo alla giunta ogni anno di fare un disegno di legge che permetta infilare dentro di tutto. Come si sa le modifiche al regolamento devono essere fatte con maggioranze qualificate. La cosa è ancora più grave perché io stesso, a nome del Patt, ho sempre dichiarato la disponibilità a modificare il regolamento per arrivare a un disegno di legge che permetta di fare norme trasversali. Nonostante ciò la maggioranza ha tentato una furbata, un trucco, una cosa gravissima ancora più grave perché il presidente Kaswealder non ha tutelato ciò che deve tutelare, la sacralità del regolamento consiliare''.

 

Ma non è tutto. Agli atti, infatti, era fissato che alle 18.30 ci sarebbe stata la ''chiusura'' dell'assise che, da prassi, prosegue solo se c'è l'ok da parte della conferenza dei capigruppo. ''Anche in questo caso non si è avuto alcun rispetto delle minoranze - prosegue Zeni - e i capigruppo della maggioranza hanno deciso da soli di proseguire con le votazioni. Noi pensavamo che fosse più giuso interrompere anche visto quel che era successo con l'emendamento di Guglielmi''. Un emendamento che poi, scoperto il trucco, è stato ritirato dalla maggioranza forse, a quel punto, conscia di aver forzato un po' troppo le regole del gioco ma il salto carpiato fatto fare all'Aula dal presidente del consiglio ormai era stato già eseguito.

 

E' come se dal calcio si fosse passati al rugby. A quel punto i consiglieri di minoranza hanno deciso di abbandonare l'aula, dopo che la consigliera del Patt Demagri ha letto un documento (qui sotto il testo completo) e a quel punto la palla è rimasta in mano alla maggioranza che ha deciso di finire la partita da sola, correre compatta verso la porta scambiandosi il pallone con le mani per andare in meta da sola. Il ddl, senza l'emendamento Guglielmi, è stato approvato tra gli applausi degli stessi consiglieri di maggioranza.

 

''Niente di grave - ha minimizzato alla fine il presidente della Provincia Fugatti - questo era un disegno di legge condiviso già con le categorie economiche. Ci può anche stare che le minoranze decidono di lasciare il consiglio. L'emendamento del consigliere Guglielmi era del tutto legittimo perché andava incontro alla semplificazione. Ne è nata una discussione, qualcuno ha messo in discussione la liceità dell'emendamento. Guglielmi ha ritirato l'emendamento per dare linearità al percorso del ddl. Tolto il motivo del contendere le minoranze hanno deciso di abbandonare il consiglio. Ma non è stata fatta nessuna forzatura nemmeno ipotetica''.

 

In sede di conferenza di capigruppo è emerso che l’emendamento è fortemente lesivo della riserva regolamentare, in quanto si propone di modificare il regolamento del consiglio provinciale, senza dichiararlo esplicitamente: un pastrocchio, una furbata!

 

Nonostante le minoranze avessero dichiarato la contrarietà, a causa della gravità dell’iniziativa da parte della maggioranza, il presidente del consiglio provinciale Walter Kaswalder ha fatto votare ai soli capigruppo di maggioranza la decisione di proseguire comunque i lavori d’aula, oltre l’orario previsto.

 

Ha così violato la prassi consolidata e le più elementari regole di far play consigliare, tradendo in questo modo il suo ruolo istituzionale super partes. 

 

Per questo motivo i consiglieri di minoranza annunciano che non parteciperanno al proseguimento dei lavori d’aula, unilateralmente deciso".

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