Il futuro della Panarotta in bilico tra impianti e slow tourism. Una serata con l'esperto di sviluppo del territorio per parlare di rilancio
L'appuntamento di Michele Dallapiccola (Casa Autonomia.eu) con l'esperto Matteo Bonazza è organizzato per lunedì 20 febbraio all'auditorium don Milani di Pergine Valsugana. Un approfondimento sulla Panarotta e una possibile via di sviluppo per rilanciare la montagna
PERGINE VALSUGANA. Una serata di approfondimento per parlare del futuro della Panarotta, un'analisi degli interventi del passato ma, soprattutto, dei possibili sviluppi futuri della montagna della Valsugana. Questo l'appuntamento previsto alle 20.30 di lunedì 20 febbraio all'auditorium don Milani di Pergine Valsugana. Un evento organizzato dall'ex assessore e consigliere provinciale di Casa Autonomia.eu Michele Dallapiccola con la partecipazione di Matteo Bonazza, fondatore di Progetto turismo, società di consulenza trentina, specializzata nello sviluppo del territorio e della sua offerta turistica.
"Non si parla di politica e non c'è l'intenzione di presentare partiti o di proiettarsi alle elezioni provinciali", dice Dallapiccola. "L'obiettivo è quello di raccontare alla cittadinanza alcuni scenari di sviluppo futuri per la Panarotta. Un passato caratterizzato dagli impianti di risalita e dallo sci di discesa. Le sensibilità e i tempi, però, sono cambiati e questo non è l'unico modello possibile: c'è l'esigenza di approfondire tutte le opportunità per valorizzare la montagna".
Una serata che porta sul palco Bonazza, esperto di primissima fascia delle dinamiche e dello sviluppo turistico. Si parte dagli investimenti effettuati negli ultimi 12 anni. "Dal 2005 al 2014 sono stati riversati quasi 2 milioni - aggiunge Dallapiccola - poi c'è stata un'operazione aggiuntiva da 700 mila euro nel 2016, oltre alla 'trasformazione' di 1 milione del prestito soci e dei crediti diversi in asset per un valore complessivo di risanamento finanziario da quasi 3 milioni".
Negli anni è stato portato a conclusione anche un protocollo d'intesa per rilanciare la Panarotta, gli obiettivi del documento non sono solo stati raggiunti ma superati per un valore totale da 200 mila euro tra la realizzazione dell’opera di presa sul Rio Rigolor, il potenziamento della dorsale elettrica e l’allestimento dei pozzetti esistenti sulla pista Malga e l'acquisizione di due generatori neve ad asta Sufag.
E ancora la sostituzione della linea elettrica MT 20 mila volt, la sistemazione del piano sciabile lungo la pista “Malga – Esi” e la sistemazione con attività di retrofit del quadro elettrico generale della Seggiovia “Furet". Questi gli interventi strettamente pubblici, poi ci sono gli investimenti della società Panarotta 2002 con il parco giochi e la pista da slittino. Eppure, questa stagione è andata in bianco, complici varie situazioni tra incertezze meteo, caro energia, assenza di un bacino artificiale e mancata revisione degli impianti.
Impianti chiusi ma i frequentatori non sono mancati. L'evento di scialpinismo in notturna organizzato da Ferrari Sport ha registrato numeri più che interessanti e ha ipotizzato un'infrastrutturazione più leggera per chiarire la propria vocazione e rafforzare alcuni segmenti di mercato. L'ex sindaco di Palù del Fersina, Stefano Moltrer, e profondo conoscitore (e frequentatore) della località valsuganotta ha messo sul tavolo l'idea di Panarotta Skialp-Natur.
"Sono idee interessati, che meritano un'analisi analisi e un ragionamento approfondito", ha commentato a Il Dolomiti Roberto Locatelli, Ceo di Plus, agenzia di Trento specializzata nella comunicazione, esperto del settore e un guru per quanto riguarda la creazione e la gestione di Brand Destination. "Permetterebbe alla Panarotta di chiamarsi fuori dagli schemi ma compiere probabilmente un passo in avanti, un passaggio concreto verso un rilancio pianificato e che segue trend precisi" (Qui articolo).
La montagna è chiamata a riflettere sul futuro. "E' chiaro che la rinuncia allo sci di discesa ha comportato un calo dei flussi ma ci sono stati segnali importanti perché la Panarotta piace", spiega Dallapiccola. "C'è spazio per una gestione diversa della località perché lo sci alpino è sempre più esigente e non si può avere la copertura dei costi. Ma si possono cambiare i presupposti per una montagna multifunzionale con un'offerta alternativa, un campo scuola di avviamento per i ragazzi e le slitte, per esempio, una segnaletica ad hoc e tante altre attività oltre lo sci: oggi il 50% dei clienti non scende in pista".
Da un lato la crisi climatica con temperature sempre più elevate in quota che costringono a massicci investimenti per innevare e mantenere in attività le piste e dall'altro le motivazioni e la sensibilità dei turisti che cambiano progressivamente, una dinamica accelerata dalla pandemia Covid. Sono sempre di meno le persone che scelgono la montagna per sciare, come riferito nel report recentemente pubblicato dall'Osservatorio Confcommercio-Swg, che piazza al quinto e ultimo posto lo sci fra le "motivazioni che spingono i vacanzieri a muoversi" (Qui articolo).
Le proposte in quota negli anni sono mutate, si sono differenziate e si sono adattate (anche e soprattutto alle "avversità" ndr). Testimoni sono, infatti, luoghi come Recoaro mille, che dopo il fallimento dei suoi impianti nel 2016 è rinata grazie a un "turismo slow", poi la piana del Gaver ai piedi del Monte Blumone nel Parco dell’Adamello.
"La politica, con senso di responsabilità e con sensibilità, deve saper guidare la proposta dell'offerta e valorizzare la Panarotta e le sue peculiarità, porta d'acceso al Lagorai. Si deve continuare a investire con attenzione all'infrastrutturazione alla ricerca di un cambiamento graduale e un nuovo equilibrio. Ma questo processo deve saper coinvolgere la popolazione e l'imprenditoria, un percorso strutturato e serio, altrimenti si getterebbe la montagna nel vuoto". Da qui la serata di Pergine alla presenza, tra gli altri, del sindaco Roberto Oss Emer, ma anche degli sci club valsuganotti.