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Bambino a scuola con la divisa nazista per la festa di Halloween, i genitori: "Era un messaggio di pace ma è stato frainteso"

L'episodio ha portato ad una presa di posizione da parte delle comunità ebraiche che nei giorni scorsi hanno anche scritto una lettera al Ministro dell'Istruzione e al presidente della scuola

Pubblicato il - 30 ottobre 2023 - 10:50

PADOVA. “Nessuno voleva sostenere un’ideologia che disprezziamo, ma voleva stigmatizzare l’atrocità e l’assurdità di tutte le guerre e le conseguenze che queste hanno sulla vita dei giovani e dei ragazzi che in passato, e forse anche oggi, li vedono coinvolti anche come soldati”. Dopo giorni di critiche intervengono in prima persona i genitori del bambino al centro della polemica per aver partecipato alla festa di Halloween in una scuola di Padova presentandosi in divisa della Wehrmacht con in bella evidenza l'aquila e la svastica nazista. (QUI L'ARTICOLO)

 

Un costume che ha portato anche ad una presa di posizione da parte delle comunità ebraiche che nei giorni scorsi hanno anche scritto una lettera al Ministro dell'Istruzione e al presidente della scuola.

 

Ora i genitori hanno deciso di prendere carta e penna e di indirizzare una lettera alle altre famiglie per chiarire l'accaduto per cercare di spegnere le polemiche che sono andate avanti. “Ci dispiace moltissimo per l’accaduto – spiegano - soprattutto per lo spirito con cui nostro figlio ha indossato quel costume, costume che, per circostanze che esulano dalla nostra volontà, non avevamo avuto modo di esaminare con la dovuta attenzione prima della festa”.

 

Il padre e la madre spiegano nel documento ripreso anche da il Gazzettino il vero intento del figlio. “Non è un caso che, vestendosi da militare tedesco, si sia presentato come un ragazzino soldato deceduto a causa delle ferite di guerra, ferite che si è disegnato sul volto e sulle mani. L’intento era quello di ricordare come le guerre possano portare alle morte milioni di giovani, di tutti gli schieramenti, e l’orrore insito in tutto questo. Disprezziamo l’ideologia nazista e ci scusiamo con tutti, e con la comunità Ebraica in particolare, per il turbamento arrecato”.

 

Nella lettera viene sottolineato anche che l'interpretazione data in questi giorni dell'episodio nulla ha a che vedere con lo spirito con cui il ragazzino ha indossato il costume. “Purtroppo – spiegano - non ci si rende conto che, in tutta questa vicenda, alla fine a pagare il prezzo più alto sarà un bambino che, data la sua età, non ha gli strumenti necessari per affrontare una vicenda che ha assunto dei toni violentissimi”.

 

“Lo ribadiamo con forza il messaggio era di condanna alle guerre tutte e di volontà di pace. Purtroppo, questo messaggio che veniva da un ragazzino di soli 12 anni, è stato frainteso e strumentalizzato, e questo ci fa male. Lo diciamo ancora una volta: ci dispiace per aver turbato la comunità tutta, non era assolutamente nelle nostre intenzioni” hanno proseguito.

 

Sempre nella lettera i genitori oltre alle scuse ribadiscono che l'episodio non deve portare a strumentalizzazioni, ma che anzi dovrebbe permetterci di condividere un messaggio di condanna alle guerre, incluse quelle attualmente in corso. “Noi condividiamo i valori fondanti di pace, tolleranza e rispetto della scuola e di tutti voi, ed è per questo che l'abbiamo scelta per nostro figlio. Ci scusiamo quindi nuovamente per l’accaduto che ha turbato le vostre famiglie e la nostra comunità –  conclude - Abbiamo condiviso queste riflessioni con nostro figlio. Lui ci ha chiesto di dargli spazio per dire la sua opinione”.

 

Un'opinione che viene trascritta a fine lettera: “Perché non hanno capito che non volevo dire che era bene, ma il contrario? E se non hanno capito, perché non mi hanno chiesto? Non sanno che la guerra è sbagliata, che fa morire le persone, tutti, i civili e i soldati, anche quelli che vanno a fare i soldati da ragazzini? Che non dobbiamo cercare di capire chi ha torto o ragione, ma solo fare sì che la guerra non ci sia per salvare la vita delle persone?”.

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