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Coronavirus, primi tre contagi in Trentino. E' una famiglia lombarda. Università chiusa per tutta la settimana

Gli aggiornamenti dopo una giornata di incontri e confronti. Fugatti spiega che ci sono stati i primi tre casi in provincia. Ora stanno rientrando in Lombardia
(QUI L'AGGIORNAMENTO)

Pubblicato il - 23 febbraio 2020 - 18:00

TRENTO. Tre persone positive al coronavirus in Trentino . Si tratta di una famiglia di lombardi che dopo aver avuto della febbre piuttosto lieve (tra i 37 e i 38 gradi) ha fatto i controlli ed è risultata positiva. Ora si attendono le contro-analisi dello Spallanzani di Roma ma intanto i tre sono stati fatti rientrare in Lombardia in ambulanza, fortunatamente in non gravi condizioni. Questo è emerso nel pomeriggio, intorno alle 17.30, nella conferenza stampa tenuta dal presidente della Provincia Fugatti e dal suo staff. Ora si cerca di risalire ai contatti avuti da questa famiglia nei giorni di permanenza in Trentino anche se si ipotizza siano stati minimi visto che si trovavano in una casa privata.

 

 

 

 

I rappresentanti delle istituzioni hanno sottolineato che non ci sono casi di trentini infetti e che la situazione è sotto controllo. ''Non siamo di fronte a una situazione di rischio scientifico'', è stato detto esplicitamente. Intanto, però, si sta procedendo all'igienizzazione di treni e autobus per garantire il massimo livello di sicurezza a chi si trova a viaggiare sui mezzi pubblici ed è stato deciso che l'Università di Trento resterà chiusa per tutta la settimana, come già comunicato da altri atenei come quello di Bolzano.  

 

Si confermano le misure precauzionali adottate con l’ordinanza firmata ieri sera. In particolare, la chiusura nelle giornate di domani e dopodomani degli asili nido, delle scuole (in questo caso la chiusura era già prevista per il Carnevale) che decideranno domani se prolungare la durata di chiusura come già deciso per l'Università. Stessa cosa per i centri di ricerca e tutte le attività didattiche all’interno del sistema educativo provinciale. Si estende al livello internazionale, per effetto di una decisione del Governo, la sospensione delle uscite didattiche e dei viaggi di istruzione a partire da oggi. Niente gite quindi, qualsiasi sia la destinazione, fino a nuova comunicazione.
 

Dopo l’incontro di ieri con i sindaci, in questi giorni verranno incontrati i comandanti dei vigili del fuoco, i medici di medicina generale ed i responsabili delle case di riposo. La Pat ha preso contatto con gli albergatori per tenere mappata la situazione di arrivi e partenze soprattutto dalle zone dove il virus si è diffuso maggiormente (Veneto e Lombardia).

 

Il direttore sanitario Bordon ha aggiunto: ''Nessun residente trentino positivo al coronavirus. Il caso importato da fuori. Riteniamo che la situazione non possa compromettere la salute dei trentini. Abbiamo inviato team di igienisti e persone per gli accertamenti. In più la comunicazione è stata fatta dal nostro personale sanitario. Ringrazio i colleghi della Lombardia e Fugatti. Per le competenze tecniche poteva essere gestito da noi ma è stato seguito il loro desiderio di tornare in Lombardia''.

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