Festival Educa, Gerosa scarica l'evento. Salta l'edizione 2025, la sindaca Robol: "Al lavoro per dare un futuro alla manifestazione, c'è un patrimonio da preservare"
Dopo 14 edizioni, il festival Educa si ferma: al suo posto, la Provincia punta forte su Didacta, un evento fieristico dedicato agli operatori della scuola. Ma per farlo occorre davvero perdersi per strada una vera e propria eccellenza della città di Rovereto? Tra dubbi e prospettive future, il commento della sindaca Giulia Robol: "Fondamentale che la Provincia rimanga protagonista nell'organizzazione e nella promozione di questo evento: al lavoro per un nuovo protocollo di convenzione a partire dall'edizione 2026"
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TRENTO. Negli ultimi 14 anni Educa è stato un punto di riferimento nel panorama educativo trentino e nazionale, un festival che ha contribuito a trasformare Rovereto, per tre giorni ogni mese di aprile, in un laboratorio diffuso di idee, confronto e innovazione nel campo della formazione.
Eppure, nel 2025 l'atteso evento che coinvolge il mondo dell'educazione e la Città della Pace, non ci sarà. Una scelta arrivata dall'alto (dalla Provincia, tanto per capirsi) che ha allarmato non poco chi in questi lunghi anni ha lavorato per trasformare l'evento da piccola kermesse locale a festival di respiro nazionale, innovativo e ambizioso.
La Pat tramite le parole e le azioni della sua vicepresidente Francesca Gerosa sembra voler puntare tutto su Didacta, un "nuovo" evento fieristico che coinvolgerà dirigenti, insegnanti e personale scolastico di tutti i livelli e che debutterà in Trentino il prossimo ottobre. La scelta di puntare su Didacta ha portato molti a chiedersi perché non si sia optato per un’integrazione tra le due manifestazioni, anziché per la sostituzione di una realtà ormai consolidata e identitaria con un evento "esterno".
E di Educa, che ne sarà? In queste settimane su questo tema sono mancate le reazioni politiche tra mozioni in consiglio provinciale e domande di attualità nel Comune di Rovereto. La situazione preoccupa ma non allarma (ancora), perché tutto sommato ci sono speranze rassicuranti: dal 2026 è davvero lecito pensare a una ripartenza di Educa?
EDUCA, 14 ANNI DI SODDISFAZIONI E COMPLIMENTI.
Facciamo un passo indietro. Nato nel 2010 grazie alla collaborazione tra la Provincia Autonoma di Trento, l’Università degli Studi di Trento e il Comune di Rovereto, il festival Educa ha saputo coniugare il rigore scientifico con la capacità di coinvolgere un pubblico eterogeneo, dagli studenti ai docenti, dalle famiglie agli operatori del settore. Organizzato da Consolida, il consorzio delle cooperative trentine, con il supporto scientifico di istituzioni prestigiose come Fondazione Bruno Kessler e Fondazione Demarchi, la supervisione di Iprase e il sostegno di importanti realtà del territorio, Educa è stato più di un semplice evento: è stato - parola dei consiglieri di Officina Comune Rovereto - un modello di dialogo e di crescita collettiva, un'occasione per riflettere sulle sfide e sulle trasformazioni della scuola e dell’educazione in generale.
Un format che, commento sostanzialmente raccolto all'unisono, ha favorito la partecipazione attiva e la condivisione di esperienze tra il mondo accademico, le istituzioni scolastiche, il terzo settore e la cittadinanza, promuovendo un’educazione intesa non solo come trasmissione del sapere, ma come crescita personale e comunitaria. Tanto che la sua importanza è stata riconosciuta anche dalle istituzioni provinciali che per anni ne hanno sostenuto l’organizzazione, evidenziandone la capacità di aggregare competenze e best practices maturate nel territorio: il festival per anni ha rappresentato per il Trentino un’occasione per affermare il proprio ruolo di laboratorio educativo avanzato, valorizzando l’Autonomia come spazio di sperimentazione e innovazione nel settore della formazione.
E così arriviamo al 2025, quando la mancata conferma della convenzione quinquennale da parte della Provincia per il proseguimento del festival ha sollevato numerosi interrogativi e perplessità nel mondo dell’educazione trentina.
La "fine" di Educa secondo molti - in particolare le opposizioni in consiglio provinciale - segnerebbe "la perdita di un appuntamento che ha saputo mettere il Trentino al centro del dibattito educativo nazionale, creando una rete di confronto e di crescita culturale che ha coinvolto scuole, musei, biblioteche, cooperative sociali e associazioni. Un’esperienza di successo che ha testimoniato il valore dell’investire in formazione e che, fino a oggi, ha rappresentato un tassello fondamentale nel panorama educativo della provincia".
LA SINDACA ROBOL: "UN PATRIMONIO DA PRESERVARE"
Quel che è certo è che l'edizione 2025 di Educa non ci sarà (mentre prenderà regolarmente il via 'Educa Immagine', progetto di educazione ai linguaggi del cinema e dei media rivolto al mondo della scuole e che viaggia su canali ministeriali). In ogni caso, tornando al festival "principale", la sindaca di Rovereto Giulia Robol più che del rammarico per un'edizione persa punta sul futuro e preferisce guardare con ottimismo a quello che sarà.
"Abbiamo avuto non più tardi di un paio di settimane fa - racconta Robol a il Dolomiti - un proficuo confronto con la vicepresidente della Provincia Francesca Gerosa, con la presidente di Consolida Francesca Gennai e la coordinatrice scientifica del festival Paola Venuti. Uno dei temi centrali è stata la possibilità di ridefinire il protocollo di convenzione".
Quello precedente infatti, di durata quinquennale, è scaduto dopo l'edizione del 2024. "Dall'assessore Gerosa - riprende la sindaca - non abbiamo mai ricevuto alcun 'no' categorico circa l'idea di proseguire con l'esperienza di Educa, anzi, credo che ci sia la possibilità di costruire un nuovo percorso condiviso che permetta di ripartire dall'edizione 2026 con rinnovato entusiasmo e nuove prospettive. Nelle prossime settimane continueremo a confrontarci con la Provincia e con gli altri partner per calendarizzare i prossimi passi: Consolida ha già inviato alla Provincia i dati richiesti e c'è la disponibilità di tutti a fare quanto necessario per tenere vivo il festival".
"Per me, e per molti altri - prosegue Robol -, Educa rappresenta un momento di partecipazione e crescita fondamentale. Nonostante le difficoltà, il festival ha saputo resistere anche durante la pandemia, confermando il suo valore ormai di caratura nazionale. Lavoreremo per tenere insieme tutte le istituzioni e trovare una soluzione che permetta a Educa di tornare ancora più forte: stiamo parlando di un patrimonio da preservare a tutti i costi, che non deve andare disperso. Secondo me è fondamentale che la Provincia rimanga protagonista nell'organizzazione e nella promozione di questo evento, considero fondamentale la sua presenza forte e lavoreremo affinché si trovi un modo condiviso di portare avanti quanto seminato negli ultimi 14 lunghi anni".
Insomma, alla sindaca di Rovereto non mancano "possibilismo" e determinazione. "Il percorso è in salita? Sì, ma non sarà certo questo a farci desistere. Il rammarico per l'edizione 2025 ormai persa? Preferisco guardare avanti: non dobbiamo lasciarci andare a polemiche e lamentele, ma lavorare per garantire un futuro ad un evento che sono convinta possa continuare a rappresentare un'eccellenza e un fiore all'occhiello della nostra città".
DIDACTA: LA "NUOVA" EDUCA?
E così arriviamo alla domanda da cui abbiamo cominciato: si può pensare, a partire dal 2026 a una "coabitazione" tra due eventi come Educa e Didacta?
Di certo in molti se lo augurano: lo scorso 10 gennaio intanto è stato ufficializzato che dal 22 al 24 ottobre 2025 si svolgerà in Trentino (forse a Riva del Garda, ma non c'è nulla di ufficiale) lo spin-off regionale di Didacta Italia.
Un evento rivolto a dirigenti, insegnanti e personale scolastico di tutti i livelli di istruzione e formazione: scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, istituti professionali Its , istituti di ricerca scientifica e di formazione professionale, oltre a tutte le realtà economiche della filiera della scuola e addetti ai lavori.
“Ospitare Didacta Italia in Trentino - ha detto Francesca Gerosa nel giorno della presentazione ufficiale - rappresenta una splendida occasione per il nostro territorio e per il mondo della scuola. Questa opportunità si inserisce nel percorso che abbiamo intrapreso per rimettere la scuola al centro dell’interesse delle politiche pubbliche e di tutta la comunità e per favorire quanto più possibile l’incontro tra mondo scolastico e realtà del nostro territorio. Del Comitato organizzatore farà certamente parte Iprase, che d’intesa con l’Assessorato all’Istruzione e il Dipartimento Istruzione e Cultura contribuirà a definire una proposta in linea con le esigenze di una didattica moderna, innovativa e orientata allo sviluppo delle competenze, che sappia sempre tenere presente anche le necessità dei territori più periferici e di quelli montani, sia dal punto di vista delle sessioni formative che offrirà la tre giorni, sia per il valore qualitativo e tecnologico dell’esposizione”.
"Didacta - ha scritto nella sua proposta di mozione il consigliere provinciale di Campobase (ed ex sindaco di Rovereto) Francesco Valduga - offre importanti occasioni formative e di aggiornamento per i docenti e si caratterizza anche per un’importante componente economico-commerciale, centrata sulla promozione di aziende, prodotti e servizi. L’arrivo di questa nuova fiera può rappresentare una importante ulteriore occasione poiché gli investimenti in formazione rappresentano investimenti nel futuro della comunità e può vivere in parallelo con quanto fatto da Educa".