La stessa persona "con e senza" volto coperto. Foto per "ritrovarsi" tra ritmi, balli, cori e teatro
Giornalista, ha lavorato per Alto Adige, Gazzettino e Trentino
L’idea era nata in tempi molto più grami di quelli odierni. Tempi in maschera, anzi in mascherina: obbligatoria, salvifica anche se inquietante. Tempi di un’omologazione estetica utile, indispensabile, a salvarsi i polmoni e la psiche da quel cataclisma virale che oggi fa meno danni pur senza permettere ad alcuno di archiviare la preoccupazione. Non c’entra la fortuna. C’entra la scienza. C’entrano i vaccini e il buon senso comune. Tutto il resto--la vomitevole cronaca delle manifestazioni no vax - è pericolosissima fuffa complottistica, egoistica, masochistica, nichilistica.
Oggi le mascherine sanitarie non sono più un obbligo per l’aria aperta. Ma solo quando non si è ammassati fiato a fiato blaterando di una libertà di cui non si conosce né il significato né il valore sociale. Tuttavia la storia continua ad essere fatta anche di simboli e la quella purtroppo per nulla archiviata del Covid non si potrà mai raccontare dimenticandosi dei volti fatti solo di occhi.
L’idea di cui all’inizio dunque resta valida. Ha un senso – anzi può essere perfino che lo abbia ancora di più – testimoniare. Ma testimoniare cosa? Un concetto, una convinzione. E cioè “Ogni volto ha voglia – bisogno – di tornare a mostrarsi. Di tornare a mostrare un carattere, un sogno, una speranza, una convinzione. I caratteri, i sogni, le speranze, le convinzioni ma anche le contraddizioni che fanno comunità”.
Eccolo il senso di “Ti conosco mascherina”, l’iniziativa frutto di un lungo ed inedito percorso partecipativo avviato dalla commissione cultura della Circoscrizione di Gardolo. Un percorso fatto proprio senza titubanze dall’intero consiglio circoscrizionale, passato dall’obbligatoria burocrazia di un bando pubblico per l’organizzazione. E finalmente concretizzata.
Si è pronti insomma a partire con il primo appuntamento, fissato tra due giorni al parco di Melta. “Ti conosco….” è un invito a farsi fotografare. La stessa persona – di ogni età - “con e senza mascherina”. Gli scatti avverranno in un apposito set fotografico durante quattro micro eventi che oltre a Melta si svolgeranno – tutti di mercoledì – anche a Spini, nella corte delle case Itea di via Passiria/Rienza e in quella di palazzo Crivelli.
Ad ogni appuntamento il Centro di Cultura Fotografica di Trento, (con sede a Gardolo), farà i ritratti a chi vorrà. Solo foto? Tecnicamente sì, ma anche molto di più: incontro, parole, scambio. Quel che ci serviva prima del Covid e che ci servirà anche dopo il Covid. Le fotografie “con” e “senza” potrebbero, vorrebbero, essere una sorta di “anagrafe dei sentimenti”. La riconquista dei volti, dei sorrisi e magari delle smorfie, perché ognuno poi possa ritrovare e ritrovarsi. Ritrovarsi e ritrovare storie, caratteri, speranze, convinzioni eccetera.
L’idea di partenza, il progetto di “Ti conosco mascherina” starebbe stato probabilmente in piedi anche nella sola versione “fotografica”. Ma a volte capita che un’idea intrigante acquisti una diversa e più sostanziosa valenza quando non è un’idea gelosa, quando si apre al contributo. È quello che è successo nella commissione circoscrizionale guidata da Vittoria De Mare.
“Ti conosco mascherina” si è così trasformata in una per nulla scontata operazione di coinvolgimento di alcune attive realtà culturali e di servizio sociale che operano sul territorio del sobborgo. Ci hanno messo del loro queste realtà. Ci hanno messo, più di tutto, una disponibilità a “fare rete”. Si sono prestate ad animare i quattro appuntamenti quelli di Alma Griot, il gruppo Trentinfolk, il coro Emerald, l’associazione TeatroModa, il Corpo Musicale, la Coop Arianna. Progetto 92, Alchemica e Carpe Diem. Ad ogni incontro dei quattro previsti ritmo, ballo, prosa, ugole, laboratori per i bambini. E, ovviamente, foto. Toccherà alla Promoevent, che si è aggiudicata il bando, concretizzare organizzativamente il progetto della commissione cultura.
Un progetto che avrà la sua conclusione in settembre con un evento-happening in una piazza di Gardolo che diventerà una originale e coraggiosa sede espositiva, con i volti ritrovati che saranno incollati sul selciato per proporre al pubblico un gioco – itinerario di scoperta continua tra amici, conoscenti, espressioni, curiosità. Una festa fatta anche di musica che non chiude il progetto perché poi una selezione dei ritratti sarà messa in mostra nelle forme più classiche.
“Ti conosco mascherina” è una proposta nuova nel merito ma soprattutto nel metodo. Il coinvolgimento attivo e contemporaneo delle realtà aggregative del sobborgo non era un fatto né semplice né scontato. Così come non era facile la scelta di investire tutto il capitale – (scarso) – della commissione su una attività inedita tanto per il messaggio quanto per l’articolazione. Si è indicata una strada che potrebbe portare a nuovi traguardi con nuovi progetti nei prossimi anni. Sarà più facile se il Comune “darà una mano” alla creatività della periferia sia con la cassa che con la sburocratizzazione.
Si vedrà. Ma quel che si è fin qui visto nella costruzione collettiva di “Ti conosco mascherina” non è poco. Adesso tocca al pubblico. Non serve che si metta in posa. Basta che sposi un’idea: con o senza mascherina quel che conta è stare assieme.
Gli appuntamenti.
Mercoledì 28, parco di Melta: Drum Circle, ritmi d’assieme con Alma Griot, ore 18.30. (raccolta foto per tutta la durata)
4 agosto, Parco di Spini: Ore 18.30 laboratori per bambini con Coop Arianna, ore 20,30 ballo con il gruppo TrentinFolk. (raccolta foto per tutta la durata)
25 agosto, corte case Itea via Passirio. Ore 18,30 Laboratori e animazione con Progetto 92/Il Muretto. Ore 20.30 Coro Emerald. (Raccolta foto per tutta la durata)
4 Settembre, corte Palazzo Crivelli. Ore 17,30 “Il malato immaginaro” gruppo TeatroModa. Ore 19 Corpo Musicale Città di Gardolo. (raccolta foto per tutta la durata)
19 settembre, piazza di Gardolo. Gran Finale.