Provocare è l'anima dell'arte: Maurizio Cattelan all'Hangar Bicocca con ''Breath ghosts blind''
Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
Provocare è l’anima dell’Arte. L’artista padovano Maurizio Cattelan ha fatto della provocazione il suo biglietto da visita. Il Papa trafitto dalla meteorite “La nona ora”, “Him”, Hitler inginocchiato in preghiera, poi il dito alzato nella maxi scultura “L.O.V.E.”, in piazza Affari a Milano. Esempi che lo hanno fatto conoscere anche da chi non frequenta mostre o biennali.
Un artista che vuole scuotere la gente. In questa mostra curata da Roberta Tenconi e Vicente Todoli aperta al pubblico a partire dal 15 luglio 2021 fino al 20 febbraio 2022, all’Hangar Bicocca di Milano, la provocazione continua.
Ma dopo oltre dieci anni di personali nel mondo si torna in Italia. L’irriverente Cattelan, si è imposto nel contemporaneo, invitando lo spettatore a cambiare prospettiva, poiché la realtà può essere vista da vari punti di osservazione.
“Breath Ghosts Blind” è stata concepita per gli spazi dell’Hangar Bicocca e racchiude trent’anni di lavoro. Tra inediti e opere già presentate, l’artista affronta temi come la fragilità della vita, la memoria e la perdita, individuale e collettiva. Contro l’indifferenza. Per suscitare emozioni. La nostra epoca è la peggiore di tutte le epoche?
Il lavoro di Cattelan sembra mostrare il peggio di noi. Non lasciamoci ingannare dalle foto a colori che introducono la rassegna, piano americano di un uomo nascosto da una grandissima foglia, oppure lo stesso uomo probabilmente che nuota nell’acqua limpida. La mostra è tutt’altro, le foto non svelano nulla.
Neri grandi spazi dell’ex fabbrica Pirelli, i lavori di Cattelan sono unicum senza inizio e senza fine. Breath, respiro, opera inedita: la nascita, ma anche la rinascita, un uomo con un cane sdraiati in posizione fetale, riposano nel buio. Figure in marmo bianco di Carrara illuminate con assoluta precisione, luce che squarcia il buio e trasmette una freddezza ieratica.
Ghosts, fantasmi: verso le navate, ancora il buio protagonista, dove si intravedono in alto, sulle travi migliaia e migliaia di piccioni in tassidermia (nuova versione di lavori già esposti alla 47 ed alla 54 Biennale di Venezia), ci osservano.
Nella vita l’uomo è perennemente sorvegliato, pensiamo al web. Siamo controllati e non capiamo se chi ci controlla sia amico o nemico.
Arriviamo al Cubo con Blind, cieco, opera inedita. Resine, legno, acciaio, alluminio, polistirene, pittura, in un mastodontico monolite nero trafitto da un aereo nero anch’esso. Una riflessione sulla storia, da tempo avviata, riferita all’attentato dell’11 settembre 2001 al World Trade Center di New York. Cattelan quel giorno era all’aeroporto a New York.
Rappresenta simbolicamente la vacuità di un benessere cieco, “un’opera sul dolore e sulla sua dimensione sociale, è li a ricordare la fragilità di una società in cui aumentano la solitudine e l’egoismo". Il dolore, la perdita, che è violenza e tragedia dei nostri giorni. “La pandemia ha reso nuovamente visibile la morte nelle nostre vite”. Parole di Cattelan nell’intervista del suo curatore Vicente Todoli.
Il 13 luglio 2021, anteprima stampa lui non c’è, non c’è nemmeno in conferenza. Ci sono le sue opere che viaggiano verso una nuova sua dimensione artistica.
Informazioni sulla mostra:
Via Chiese 2 Milano- apertura giovedì- venerdì- sabato- domenica. Dalle 10.30 alle 20.30. Gratuito con prenotazione obbligatoria: 02 66111573- info@hangarbicocca.org