Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
Viva le sale cinematografiche. Peccato che a Venezia non siano rimaste aperte di più a lungo durante la fase finale della Mostra.
Sono mancate le proiezioni dopo mezzanotte. Sono mancati, per gli accreditati, proiezioni-repliche di tutti i film e attori premiati.
Per esempio, perché i vincitori Coppa Volpi non vengono proiettati? Quest’anno comunque tanti film interessanti in concorso, anche tra gli esclusi dai premi. Tante donne davvero vincenti.
A partire dal vincitore del Leone d’Oro: “L’èvènement” di Andrey Diwan, di grande spessore l’argomento, l’aborto, doppiamente coinvolgente perché tratto da un libro in cui la scrittrice Annie Ernaux racconta senza omettere dettagli, la sua esperienza negli anni sessanta in Francia.
L’aborto vietato e considerato reato dal mondo intero, mette in primo piano cosa deve fare una ragazza per decidere della sua vita.
Vincente pure l’opera di Jane Campion “The power of the dog”, Leone d’argento miglior regia, in cui uomini rudi sanno solo sfottere donne e ragazzi poco virili, nascondendo ambigue verità, sullo sfondo verdi di praterie.
Come vincenti sono i profondi occhi di Penelope Cruz che s’aggiudica la Coppa Volpi miglior attrice per l’interpretazione di una donna al termine di una gravidanza inattesa, nel film “Madres parallela” di Pedro Almodovar, ma l’attrice era vincente anche in ”Competencia oficial” di Gaston Duprat e Mariano Cohn, forse troppo divertente per salire sul podio.
Vincente l’emozionante “E’ stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino, Gran della Giuria Leone d’Argento, perché la madre di Sorrentino, pur morendo ha generato un regista tra i più speciali. Vincente perché le registe, anche se poche, hanno
saputo sfondare lo schermo, ottenere i premi più ambiti, e con le loro storie hanno dimostrato in modo diverso che il cinema si basa sulle emozioni.
Vincenti sono inoltre film non premiati che riusciranno ugualmente a piacere come “Spencer” di Pablo Larraìn, dove rivive la figura battagliera di Lady Diana grazie a Kristen Stewart.
Vincente Matilde, Aurora Giovinazzo di ”Freaks Out” di Gabriele Mainetti, in concorso, capace di cambiare il decorso degli eventi grazie ai suoi super poteri. Il film vince pure il Leoncino d’Oro, una giuria di giovani cinefili.
Vincente è sempre una donna in “The Last Duel” di Ridley Scott, fuori concorso, Marguerite, tenace nell’ affrontare l’ostilità e le medioevali leggi crudeli che vedono la donna come un oggetto nelle mani di uomini rozzi e brutali.
Una Mostra insomma di donne convincenti, per il livello dei film selezionati, dove la visione in sala amplifica il valore di ogni proiezione rendendola unica.