Diga del Vanoi, il Primiero scrive alla Corte dei conti del Veneto: "Palese violazione delle disposizioni e mancanza di rispetto verso i cittadini"
La Comunità di Primiero e i Comuni del territorio hanno inviato una lettera alla Corte dei conti del Veneto, al Consorzio di bonifica Brenta e agli enti coinvolti per ribadire la loro ferma opposizione al progetto della diga sul torrente Vanoi
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TRENTO. La Comunità di Primiero e i Comuni del territorio hanno inviato una lettera alla Corte dei conti del Veneto, al Consorzio di bonifica Brenta e agli enti coinvolti per ribadire la loro ferma opposizione al progetto della diga sul torrente Vanoi.
Secondo la Comunità e i Comuni, proseguire il progetto senza un’intesa con la Provincia autonoma di Trento rappresenta una violazione normativa e mina i rapporti istituzionali, oltre a mancare di rispetto ai cittadini del Primiero. Per questo chiedono alla Corte dei conti di verificare la legittimità delle spese pubbliche destinate al progetto, auspicando che si arrivi a un consenso sulla sua inutilità.
Come riportato dall'Ansa, gli amministratori locali hanno ribadito ancora una volta la "piena contrarietà del territorio all'opera", evidenziando l'inutilità "di ogni ulteriore spesa per la progettazione esecutiva". Firmato dal presidente della Comunità Roberto Pradel e dai sindaci, nel documento viene ricordato come il Consorzio di bonifica Brenta fosse già stato diffidato lo scorso agosto "dal compiere ulteriori attività volte alla progettazione e realizzazione di opere che interessano il territorio della Provincia autonoma di Trento".
Per gli amministratori si tratta di una "palese violazione delle disposizioni normative e degli strumenti di programmazione e pianificazione vigenti".
"In considerazione del fatto che la costruzione della diga è prevista interamente su territorio trentino - hanno evidenziato Comunità e Comuni - si intende segnalare l'illegittimità nel proseguire con la progettazione dell'intervento senza un'intesa preventiva con la Provincia autonoma di Trento sull'utilizzo del bene pubblico 'acqua'. Questo comportamento, oltre a compromettere i rapporti tra le istituzioni interessate e coinvolte, manca di rispetto democratico verso i cittadini del nostro territorio".
In conclusione, gli amministratori trentini, hanno osservato come "arrivati a questo punto ogni ulteriore spesa pubblica per il progetto non sia più giustificata. L'auspicio è che tutti gli attori interessati possano convenire su questo punto". Di qui la richiesta, in particolare alla Corte dei Conti, "di verificare per quanto di propria competenza".