Vite e vino, con la pioggia giù produzione Pinot grigio e Mȕller Thurgau: ecco il bilancio del 2024 tra meteo e malattie
Il punto è stato fatto dai tecnici della Fondazione Edmund Mach nell'ambito della 17esima Giornata tecnica della vite e del vino: tanti i temi discussi, dalla produzione e qualità delle uve e dei vini alla difesa delle principali avversità, dal cambiamento del quadro varietale dovuto all'aumento delle temperature alla nutrizione della vite in relazione ai diversi suoli viticoli
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TRENTO. L'annata viticola 2024 è stata difficile in Trentino per le particolari condizioni meteo e la pioggia abbondante, che ha colpito in particolare le rese per le varietà a bacca bianca più coltivate (anche se la produzione, a livello generale, ha retto): è questo in sintesi il bilancio fornito dai tecnici della Fondazione Edmund Mach nell'ambito della 17esima Giornata tecnica della vite e del vino. Tanti i temi discussi durante l'incontro, dalla produzione e qualità delle uve e dei vini alla difesa dalle principali avversità, dal cambiamento del quadro varietale dovuto all'aumento delle temperature alla nutrizione della vite in relazione ai diversi suoli viticoli.
L'annata 2024, è stato sottolineato nel corso dell'incontro, in Trentino è stata come detto contraddistinta da un andamento climatico che ha fortemente influenzato lo sviluppo della vite, la pressione di alcune malattie e di conseguenza la gestione fitosanitaria e agronomica dei vigneti: “Significativa la quantità di pioggia. Nel periodo da aprile a settembre sono caduti più di mille millimetri, con accumuli record nelle fasi più delicate di maggio e giugno. La produzione d'uva in Provincia è stata comunque in linea con la media degli ultimi 10 anni, anche se in calo rispetto agli ultimi due. Le rese hanno subito una contrazione soprattutto per le varietà a bacca bianca più coltivate, Pinot grigio e Mȕller Thurgau, e in minor parte Chardonnay, per gli effetti negativi soprattutto fisiologici (minor fertilità, grappoli più spargoli o danni da malattie fungine)”.
E proprio parlando di patologie fungine, continuano gli esperti: “La pressione della peronospora è stata molto alta, sia in zone di fondovalle che in collina; la difesa fungicida preventiva ha dato in generale dei risultati molto buoni ma è stata molto impegnativa, soprattutto nel biologico, e ha richiesto più del solito precisione e tempestività”. I dati sui monitoraggi sulle malattie da fitoplasmosi (per esempio la flavescenza dorata) indicano “significativi miglioramenti sul territorio sia come diffusione nei vigneti che come incidenza”. Ecco alcuni punti specifici sollevati nel corso della discussione.
Acari utili contro acari dannosi
“Un tema che necessita di particolare attenzione a breve termine – è stato detto – è la salvaguardia e la proliferazione degli acari utili (fitoseidi), fondamentali per il contenimento degli acari dannosi. In particolare la conoscenza degli effetti collaterali delle molecole maggiormente impiegate sugli antagonisti naturali degli acari fitofagi diviene fondamentale in un contesto di difesa integrata. Un ulteriore fattore in gioco è rappresentato dai cambiamenti climatici e in particolare dal riscaldamento globale. L'aumento della temperatura può esercitare effetti differenziali sia sugli acari fitofagi sia sugli acari predatori modificando la composizione delle comunità e i conseguenti rapporti tra specie”.
Flavescenza dorata e legno nero
“A seguito delle analisi molecolari di laboratorio – si sottolinea poi – si conferma che tra le due malattie non esistono sostanziali differenze e che nella quasi totalità dei casi gli organi interessati dall’evidenza sintomatica sono più di due. Lo studio svolto in un’area di collina, in collaborazione con Cavit e Cantina Mori Colli Zugna, in cui nel recente passato erano state individuate entrambe le fitoplasmosi, ha rilevato che le prime comparse di piante sintomatiche nel 2024 non sono state relativamente precoci e che le prime evidenze delle analisi hanno rilevato la presenza di Legno nero. I primi casi di Flavescenza sono stati individuati a partire da fine luglio”.
Suoli viticoli trentini e nutrizione della vite
“Si è parlato degli elementi per una corretta nutrizione della vite che deve essere effettuata in relazione ai contesti di suolo, agli obiettivi enologici e alle forti variazioni dovute alle diverse stagionalità. I suoli viticoli del Trentino sono caratterizzati, infatti, da una certa complessità che condiziona gli aspetti agronomici nella gestione viticola, soprattutto dal punto di vista delle disponibilità di macroelementi, microelementi e dell’acqua. Temperature e distribuzione delle piogge molto differenti nel corso della stagione vegetativa vanno ad influenzare notevolmente l'assorbimento e il trasporto dei nutrienti all'interno della pianta”.
Analisi dei cambiamenti varietali in Trentino
“Sulla base delle mappe della distribuzione delle principali varietà di vite allevate in Trentino dal 2011 al 2021, pubblicate dalla CCIAA di Trento, è possibile delineare i limiti di distribuzione dei principali vitigni e individuare alcune tendenze significative di cambiamento del quadro varietale in Trentino. Alle singole unità vitate sono state associate ulteriori informazioni di carattere orografico e bioclimatico utilizzando i sistemi GIS. Le analisi statistiche hanno permesso di individuare delle tendenze che in parte sono riconducibili agli effetti dell’innalzamento delle temperature. In particolare, per Müller Thurgau è stato possibile evidenziare e quantificare uno spostamento verso quote più elevate, dettato dalle caratteristiche peculiari delle uve di questo vitigno”.
Prospettive per i vini: analisi della vendemmia
“A livello enologico, i vini bianchi del 2024 esprimono in generale un buon equilibrio gusto-olfattivo, con punte di eccellenza nel Pinot grigio e nelle basi spumante; i vini da varietà aromatiche e semi-aromatiche (in particolare Traminer e Müller-Thurgau) risultano ben espressi nelle componenti varietali. I vini rossi, pur con dotazioni polifenoliche non eccellenti, si prospettano tuttavia dotati di ottima tonalità del colore e freschezza al palato”.