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“Sterilizzare le orse per limitarne il numero e l’aggressività è possibile”, la proposta del veterinario Mulè a Fugatti

Nel progetto sarebbero coinvolti anche alcuni esperti dell’Università di Bologna. Vincenzo Mulè veterinario esperto di animali selvatici: “Siamo disposti a mettere a disposizione della Provincia di Trento le nostre competenze professionali e il nostro personale al fine di contribuire al problema del sovrannumero di plantigradi sul territorio. Senza dover provvedere all’eutanasia farmacologica o all’abbattimento”

Di T.G. - 26 aprile 2023 - 10:00

TRENTO. Sterilizzare le orse può essere una soluzione nella gestione dei plantigradi in Trentino? Sì, secondo Vincenzo Mulè, direttore sanitario di una clinica veterinaria di Bolzano. Proprio per questo il veterinario ha organizzato una squadra che si è proposta direttamente al presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti.

 

Mulè, che lavora sia in Alto Adige che in Trentino ed è il rappresentante di Südtirol Exotic Vets,  prevede di coinvolgere in questo progetto persino la Facoltà di veterinaria dell’Università degli Studi di Bologna e l’associazione di Animal Rescue Team Italia. Del progetto farebbero parte pure Michele Capasso (veterinario consulente per animali selvatici e da zoo), Alessandro Spadari (docente alla Facoltà di Medicina Veterinaria dell’ateneo felsineo) e Matteo Galliani (veterinario presidente di Animal Rescue Team Italia).

 

Eseguire questo tipo di operazioni sui plantigradi, comprese le femmine, sarebbe dunque possibile a patto però di “approfondire tecniche e possibilità con esperti del settore su tutto il territorio nazionale”. Va ricordato comunque che la Provincia aveva già vagliato quest’ipotesi che era stata considerata proprio per Jj4, il progetto però era stato ben presto accantonato perché ritenuto troppo complicato.

 

“Siamo disposti – spiega Mulè – a mettere a disposizione della Provincia di Trento le nostre competenze professionali e il nostro personale al fine di contribuire al problema del sovrannumero di plantigradi sul territorio. Senza dover provvedere all’eutanasia farmacologica o all’abbattimento”.

 

Fra le ipotesi prese in considerazione anche la laparoscopia, una tecnica considerata dal veterinario poco invasiva e veloce. “Siamo pronti a discutere e illustrare la soluzione laparoscopica che permetterebbe di controllare le nascite annullando i comportamenti aggressivi delle orse in protezione della prole. Proprio la gestione non controllata della riproduzione – sostiene Mulè – ha alterato il rapporto di convivenza tra uomo ed orso che è sempre stato buono. Parliamo di una soluzione fattibile e capace di soddisfare sia gli amanti della natura sia l’amministrazione nel rispetto della massima tutela della sicurezza pubblica”.

 

Tuttavia un’operazione di questa portata non è mai stata tentata prima, le uniche sterilizzazioni (che sono pochissime) di cui si è a conoscenza sono state effettuate su orse in cattività e mai su esemplari selvatici. 

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