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La Provincia voleva sterilizzare Jj4, c’era l’ok dell’Ispra ma poi saltò tutto. La Lav: “La Giunta Fugatti decise di non intervenire”

Come dimostra la documentazione, già nel 2021, la Provincia aveva valutato l’ipotesi di sterilizzare Jj4. La Lav: “Un anno prima che l’orsa partorisse i cuccioli che l’accompagnavano nel momento dell’aggressione mortale ad Andrea Papi la Provincia aveva ottenuto il via libera dall’Ispra. Questo dimostra le inadempienze in merito alla gestione degli plantigradi”

Di Tiziano Grottolo - 19 aprile 2023 - 19:36

TRENTO. “La castrazione sul maschio è possibile sulla femmina è un’operazione difficilissima non perseguibile, non è una cosa che si fa in un giorno. Abbiamo rilevato un medico in Europa che è disponibile a farlo per una volta e si trova in Germania”, così il dirigente generale del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna, Raffaele De Col, rispondeva durante la conferenza stampa dello scorso 7 aprile. Durante quella conferenza venne reso noto che a uccidere il 26enne Andrea Papi era stato un orso, che poi si scoprirà essere la femmina Jj4 (accompagnata dai cuccioli). Lo stesso esemplare che nel 2020, sempre per difendere i propri cuccioli, aveva aggredito due cacciatori sul monte Peller.

 

Eppure, come dimostra la documentazione in possesso della Lav, non solo la sterilizzazione (seppur complessa) sarebbe stata possibile ma era stata la stessa Provincia ad avanzare l’ipotesi. A inizio 2021 la situazione era la seguente: Piazza Dante si trovava “impantanata” fra i ricorsi presentati dalle associazioni ambientaliste contro la rimozione dell’orsa Jj4, già responsabile di un attacco. Per questo si cercavano vie alternative per intervenire sull’esemplare e ridurne la pericolosità.

 

Nel gennaio dello stesso anno il dirigente di servizio Servizio foreste, Giovanni Giovannini, tramite una nota spiegava che “pare oggettivamente difficile che si possa procedere alla rimozione dell’animale” per questo si chiedeva il parere di Ispra “[...] in merito alla cattura dell’esemplare, per procedere alla sterilizzazione dello stesso ed al successivo rilascio in natura”. Secondo la Provincia la pericolosità dell’orsa era legata alla difesa dei cuccioli, da qui l’idea che venendo a mancare il fattore scatenante si sarebbe potuto abbassare il rischio di aggressioni ai danni dell’uomo. “Questa – scriveva sempre Giovannini – pare, allo stato attuale, l’unica via percorribile”.

 

 

Per portare avanti questa procedura (non contemplata dal Pacobace, il documento di riferimento per la gestione dei plantigradi) la Provincia aveva addirittura effettuato una serie di approfondimenti tecnici con il personale veterinario, inoltre aveva avuto un confronto con esperti internazionali sulla gestione dell’orso come Jon Swenson e Djuro Huber, dai quali era emersa “una valutazione positiva” circa l’ipotesi di sterilizzare l’orsa.

 

A stretto giro era arrivato il parere dell’Ispra che, pur evidenziando che si sarebbe trattato di un intervento sperimentale “mai applicato in passato” lo riteneva “accettabile” in quanto “tenuto conto dell’etologia della specie, l’approccio proposto potrebbe effettivamente prevenire ulteriori comportamenti aggressivi da parte della femmina, escludendo ulteriori riproduzioni future dell’animale”. In altre parole dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale era arrivato il via libera all’operazione. L’Ispra chiedeva solamente un attento monitoraggio dell’esemplare nel periodo successivo all’eventuale cattura e rilascio. Per onore di cronaca l’unico a sollevare dei subbi sulla fattibilità dell’operazione era stato il capo veterinario dei Grandi Carnivori del Trentino, ciononostante la Provincia aveva comunque interpellato l’Ispra anche se poi non se ne era fatto nulla.

 

 

La questione però è tutt’altro che secondaria. Infatti quella di non aver avuto “il coraggio di agire” è una delle obiezioni che vengono sollevate dall’opposizione. L’ex presidente Ugo Rossi per esempio aveva fatto abbattere l’orsa Kj2 perché ritenuta pericolosa. A questa si aggiunge la questione del radiocollare di Jj4 e delle tre versioni (contraddittorie) sul perché questo strumento fosse inattivo dall’agosto 2022: prima si era parlato di una zona con scarsa copertura del segnale, poi delle batterie scariche e infine di un guasto.

 

“Avvenimenti tragici come la morte di Andrea Papi sono la dimostrazione non della colpevolezza degli orsi, ma della trascuratezza e delle inadempienze della Provincia di Trento in merito alla gestione dei plantigradi”, commentano Gianluca Felicetti e Massimo Vitturi, rispettivamente presidente e responsabile dell’Area animali selvatici della Lav. Com’è noto attualmente Jj4 è accompagnata da 3 cuccioli che verosimilmente sono nati durante la scorsa stagione. “A febbraio 2021, un anno prima che JJ4 partorisse i cuccioli che l’accompagnavano nel momento dell’aggressione al 26enne, la Provincia aveva ottenuto il via libera per la sterilizzazione dell’animale ma – concludono dalla Lav – per motivi sconosciuti la Giunta Fugatti decise di non intervenire”.

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