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Orsi in Trentino, per JJ4, MJ5 e M49 ecco quali sono i due rifugi trovati per portarli in salvo. Lav: ''La Pat accetti la nostra proposta''

Nel corso di una conferenza a Trento la Lav ha fatto conoscere i due luoghi verificati adeguati “a far vivere gli orsi sereni e al meglio possibile per le loro caratteristiche etologiche”. Nei giorni scorsi proprio a seguito di un ricorso della Lav il Tar di Trento ha sospeso l'abbattimento dell'orsa JJ4

I due rifugi: Gnadenhof für Bären, in Germania e Al Ma'wa for Nature and Wildlife, in Giordania
I due rifugi: Gnadenhof für Bären, in Germania e Al Ma'wa for Nature and Wildlife, in Giordania
Di G.Fin - 19 aprile 2023 - 15:24

TRENTO. Sono due i santuari rifugi che sono pronti ad accogliere immediatamente gli orsi condannati a morte. Si tratta di Gnadenhof für Bären, in Germania, e di Al Ma'wa for Nature and Wildlife, in Giordania, realizzato da Princess Alia Foundation e da Four Paws. Sono questi i due due luoghi verificati da Lav, adeguati “a far vivere gli orsi sereni e al meglio possibile per le loro caratteristiche etologiche”.

 

A farne conoscere l'indicazione è stata la stessa Lav che oggi a Trento ha tenuto una conferenza stampa con i vertici nazionale per denunciare, fra le altre cose, anche le innumerevoli “mancate risposte del presidente Fugatti, compresa quella odierna a un incontro e alla possibilità di visitare l’orsa JJ4 al Casteller”. Luogo, quest'ultimo, dove gli attivisti si recheranno questo pomeriggio.

 

“Nel ricordo di Andrea Papi e della sua famiglia che non vuole l’uccisione di JJ4 - ha dichiarato Massimo Vitturi, responsabile LAV Area Animali Selvatici - continuiamo ad essere preoccupati per la mancata attivazione delle attività di informazione e prevenzione, innanzitutto, e per la vita degli orsi - compresi i 3 cuccioli di JJ4, ora soli, che potrebbero spingersi verso i centri abitati in cerca della mamma e imbattersi nuovamente negli esseri umani”.

 

Da parte della Lav dito puntato contro la Provincia sulla “trascuratezza e non curanza con cui la Provincia di Trento ha, negli anni, trattato il tema della convivenza con gli animali selvatici”, ha commentato Gianluca Felicetti, Presidente LAV, durante la conferenza stampa tenutasi presso la sede locale di Trento.

 

Nulla di fatto nemmeno nell'incontro avvenuto tempo fa con l’assessora provinciale Zanotelli e il dirigente provinciale De Col e Giovannini, ai quali la stessa Lav aveva consegnato le proposte di una strategia di convivenza pacifica con gli orsi. “Unico risultato – spiega la Lav - sono state delle alzate di spalle e soprattutto nessun atto è seguito a quell’incontro da parte dell’amministrazione”.

 

“Non si è voluto mettere in atto attività di prevenzione, sensibilizzazione e informazione; quindi, ora alla Provincia di Trento non rimane altro che scaricare le responsabilità sugli orsi e prendere provvedimenti drastici: rinchiuderli e addirittura ucciderli” spiegano gli attivisti.

 

Sempre per la Lav il Casteller “è un ergastolo che ha una superficie totale, per ogni orso, equivalente a un terzo del campo da gioco del Trento Calcio, Casteller sul quale pende anche un fascicolo presso il Tribunale penale di Trento”.

 

Si rende quindi inutile il provvedimento di uccisione degli animali: una soluzione che non prevede violenza c’è e non può essere ignorata, anche alla luce della riforma della Costituzione, che all’art. 9 prevede espressamente “la tutela degli animali e della biodiversità”.  

 

Chiediamo quindi alla Provincia di Trento di accettare la nostra proposta e di affidarci la custodia di JJ4, MJ5 e M49, così da poter procedere con il loro trasferimento, poiché una volta catturati, la loro uccisione aggiunge nulla alla paventata sicurezza dei trentini” ribadisce Vitturi di Lav. Tra l’altro l’ordine dei medici veterinari afferma che “non si rilevano al momento pericoli verso la popolazione in quanto risulta catturata e custodita”.  Rispetto, infine, alla volontà del Presidente Fugatti di ridurre il numero degli orsi in Trentino a soli 50, Lav ritiene il provvedimento come “frutto di incompetenza e improvvisazione”.

 

Il futuro degli orsi trentini non può stare sul tavolo del “Comitato provinciale per l'Ordine Pubblico e la Sicurezza”. “Deve trovarsi - ha concluso il presidente nazionale di Lav Gianluca Felicetti - soprattutto sul tavolo scientifico ed etico con Ministero dell'Ambiente, Ispra, Unione Europea ed associazioni animaliste e ambientaliste che, con cognizione di causa, possano lavorare ad un serio progetto di convivenza pacifica garantendo sia la sicurezza che la vita degli orsi, che non hanno altra colpa se non quella di comportarsi come tali”.

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