“La rivincita delle aree interne richiede impegno e dedizione”: al via "Attivare il futuro", una sperimentazione di pratiche partecipative
Come promuovere pratiche partecipative nelle Aree Interne? Come attivare la comunità per la riappropriazione degli spazi del quotidiano? Sono questi gli interrogativi che guidano “Attivare il Futuro: idee e azioni per le comunità delle Aree Interne”, il nuovo progetto di Rifai che ci vedrà coinvolti per un anno in un’intensa attività di ricerca-azione a livello nazionale
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Un anno di analisi e sperimentazione sul campo di pratiche di partecipazione e riappropriazione degli spazi: questo è, un breve, il progetto “Attivare il Futuro” promosso dalla rete Rifai.
Come promuovere pratiche partecipative nelle Aree Interne? Come attivare la comunità per la riappropriazione degli spazi del quotidiano? Ecco alcuni degli interrogativi che guidano “Attivare il Futuro: idee e azioni per le comunità delle Aree Interne”, il nuovo progetto di Rifai che ci vedrà coinvolti per un anno in un’intensa attività di ricerca-azione a livello nazionale.
Rifai, che sta per Rete Italiana dei Facilitatori per le Aree Interne, è una rete nazionale che si focalizza sulle aree interne, promuovendo l'integrazione tra esperti, organizzazioni e cittadini per accelerare la transizione verso la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Attraverso progetti innovativi e iniziative condivise, si propone di valorizzare i territori meno centrali, favorendo un futuro più giusto, equo e resiliente.
"Abbiamo sogni concreti e idee radicali - si legge nel loro manifesto -. La rivincita delle aree interne richiede impegno, dedizione e un lavoro che rivoluzioni il modo di pensare alle aree interne, mettendo i giovani al centro. Crediamo che un futuro migliore sia possibile rimanendo a vivere e lavorare nelle Aree Interne".
L'idea alla base del progetto "Attivera il futuro" è quello di esplorare e analizzare le pratiche partecipative promosse nelle aree montane e rurali in Italia e in Europa, e poi condividere i risultati attraverso la pubblicazione di un report sulle best practice di attivazione di comunità e riappropriazione degli spazi nelle Aree Interne.
I promotori del progetto affermano di "voler agire, sperimentare sul campo quanto appreso in fase di ricerca implementando azioni di animazione territoriale nel nord, centro e sud Italia", tracciando la strada per attivisti di comunità e community organizers e realizzando un Decalogo della partecipazione nelle Aree Interne per future azioni di advocacy verso nuove politiche di sviluppo più aderenti ai bisogni dei territori e di chi li abita.
I territori coinvolti dalle sperimentazioni sono quattro: Ronco Canavese, in Piemonte, Tramonti di Sotto, in Friuli Venezia Giulia, Sassoferrato, nelle Marche e Milena, in Sicilia.
“Attivare il futuro” è realizzato insieme all’Associazione culturale Meraki (partner) e Avanzi – Sostenibilità per Azioni (partner pro bono) nell’ambito di The Care.
Il progetto The Care – Civil Actors for Rights and Empowerment, cofinanziato dall’Unione Europea e promosso da Fondazione Realizza il Cambiamento e ActionAid International Italia E.t.s. mira a promuovere, proteggere e far rispettare i Diritti e i Valori dell’Unione Europea con un approccio fondato sulla partecipazione e sull’empowerment.