Legno locale e un’architettura innovativa e sostenibile possono rigenerare territori e comunità. Un’anteprima del nuovo numero di ArchAlp
Il nuovo numero di ArchAlp, rivista internazionale di architettura e paesaggio alpino, è interamente dedicato alle costruzioni in legno. Un'occasione per riflettere su questa risorsa rinnovabile e locale che potrebbe rappresentare la base di nuovi percorsi circolari di sviluppo e rigenerazione dei territori di montagna
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
ArchAlp è una rivista internazionale di architettura e paesaggio alpino promossa dal Poitecnico di Torino (Dipartimento di Architettura e Design) e dall’Istituto di Architettura Montana.
Il nuovo numero (la dodicesima uscita in totale e prima del 2024, disponibile gratuitamente online) è dedicato interamente al legno. Il titolo, “Risorsa e costruzione. Architetture in legno nelle Alpi” indica bene il filo comune dei 18 articoli proposti, sei dei quali in lingua italiana ed inglese (gli altri sono in tedesco-inglese o solo in inglese).
“Nell’antica tradizione costruttiva delle Alpi il legno era molto diffuso per via della sua facilità di reperimento e di lavorazione in grado di rispondere alle esigenze abitative e costruttive delle attività agrosilvopastorali del mondo rurale ” spiega Cristian Dallere nell’editoriale del numero, sottolineando però come, nonostante l’inizio del XXI secolo abbia visto un incremento dell’innovazione tecnologica e un’ottimizzazione dei processi, le costruzioni contemporanee in legno stiano attualmente vivendo: “Un lungo processo di affermazione che si scontra molto spesso, da un lato, con lo scetticismo nei confronti del materiale, e dall’altro, con un’immagine stereotipata e talvolta romantica della costruzione in legno che allude al vernacolare”.
Proprio per questo, sottolinea l’editorialista, “parlare di legno oggi risulta quantomeno necessario, in quanto oltre ad essere un materiale rinnovabile che abbonda nelle aree alpine e prealpine, è anche una risorsa strategica e convincente in termini economici ed ecologici che deve essere al centro della costruzione di un’identità architettonica contemporanea”.
Partendo dalle politiche forestali che pongono la risorsa boschiva al centro di economie regionali e nazionali (molto interessanti gli articoli di Alessandra Stefani, Davide Pettenella e Marco Bussone sulla realtà italiana), si passa poi ad una rassegna di architetture costruite lungo l’arco alpino alternata dall’approfondimento di alcuni temi, dalle questioni culturali ai premi, passando per la digitalizzazione dei processi e fino alla formazione e alla ricerca. Il numero si chiude con una sezione più tecnica ma comunque ricca di spunti e riflessioni interessanti anche per i non addetti ai lavori.
“Come sempre, abbiamo cercato di costruire un numero articolato”, racconta a L’AltraMontagna Antonio De Rossi, Professore del Politecnico di Torino e Direttore scientifico della rivista. “Per questo il numero apre con tre contributi che si focalizzano sulla risorsa legno: i territori in cui è presente, le opportunità che può generare in dialogo con le comunità, le politiche di sostenibilità nel suo utilizzo”.
Con l’intenzione di andare oltre la sola questione estetica il numero lavora su vari su vari piani, di cui uno, fondamentale, è relativo ai sistemi costruttivi in legno. “Abbiamo voluto porre una riflessione sui diversi sistemi costruttivi, un tema cruciale, intrecciato a quello delle filiere locali”, spiega De Rossi, “perché una cosa è utilizzare legno ingegnerizzato come l’XLAM, che normalmente è basato su produzioni industriali che si avvalgono di legname che spesso è di provenienza internazionale. Un'altra cosa è recuperare metodi come quelli del “Blockbau” o “Strickbau”, che prevedono l’uso di legno massiccio: metodologie di costruzioni antichissime ripensate in modo contemporaneo. Un’altra modalità, una di quelle che preferisco - una sorta di nuovo "balloon frame" - prevede l’utilizzo di pannelli molto leggeri, dove possono essere utilizzati assortimenti legnosi anche di minor pregio, con lunghezze e pezzature compatibili con quelle presenti in molti boschi italiani”.
Il nuovo numero di ArchAlp propone insomma una riflessione a tutto tondo, che coinvolge ovviamente anche i temi della sostenibilità, delle filiere, del rapporto coi luoghi e soprattutto della costruzione di nuove economie locali, un aspetto a cui De Rossi tiene particolarmente. “Proporre una nuova architettura in legno sostenibile che sia parte integrante di processi di rigenerazione per noi significa soprattutto promuovere nuove economie locali, fatte di competenze e di innovazione tecnologica”.
Un esempio illuminante in questo senso, secondo De Rossi, viene dall’esperienza del Vorarlberg, uno degli stati federati dell’Austria, in cui da vent'anni si lavora per costruire percorsi circolari legati alle costruzioni in legno locale (e a cui sono dedicati due dei contributi del nuovo numero di ArchAlp).
“In Vorarlberg”, chiosa De Rossi, “hanno lavorato magistralmente, unendo la gestione sostenibile delle foreste locali alla produzione di legno in segherie del territorio, fino alle realizzazioni di nuove architetture basate su elevate competenze costruttive e sull’innovazione tecnologica. Questo ha portato non solo alla realizzazione di costruzioni innovative e più sostenibili, ma ha anche permesso ai giovani di restare sulle montagne, dove trovano lavoro grazie alle risorse locali”.
Un esempio davvero illuminante quello del Voralberg, un motivo in più per scaricare e leggere il nuovo numero di ArchAlp.
Le immagini sono tratte da ArchAlp e riguardano esempi di architetture in legno in Vorarlberg