La via della frutta antica: un percorso lontano da logiche “instagrammabili” per la scoperta del territorio del Primiero
La Via della Frutta Antica, un percorso di circa otto chilometri, nasce da un’idea di Maurizio Gaio e di Slow Food Primiero, in collaborazione con la Comunità di Valle. Vuole stimolare un tipo di turismo lontano da paradigma mordi e fuggi della rapidità e degli spot “instagrammabili”, focalizzato invece sull’esperienza lenta e la scoperta del territorio, della sua storia e delle sue specificità
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
La via della frutta antica si sviluppa sulla Via Nova, un percorso antico che collega la Pieve di Fiera al Passo Gobbera, con alcune deviazioni dall'itinerario principale per possibili accessi da Imer e Mezzano. La Via Nova è un’antica strada creata nel sedicesimo secolo e utilizzata dai minatori per il trasporto di metalli e in particolare per connetterli alle miniere d’argento e che oggi invece è frequentato da ciclisti ed escursionisti.
La Via della Frutta Antica, un percorso di circa otto chilometri, nasce da un’idea di Maurizio Gaio e di Slow Food Primiero, in collaborazione con la Comunità di Valle.
La zona infatti è ricca di numerosi antichi alberi da frutto, in particolare peri, meli, ciliegi, susini, ma non mancano neanche alcune specie aliene come kiwi, palme e vigne. Nell’itinerario ne sono catalogati oltre 40, tutti indicati sulla mappa realizzata da Maurizio. Il percorso è incentrato proprio sugli alberi da frutta ed è stato ideato con l'intento di sensibilizzare gli escursionisti alla presenza di questi alberi spesso “dimenticati”, ma che rappresentano un’importante testimonianza di biodiversità e dell’utilizzo che in passato veniva fatto di queste soleggiate zone di mezza quota.
"Si tratta di un'importante testimonianza di biodiversità che il più delle volte non viene notata" ha raccontato Maurizio Gaio, ideatore dell'iniziativa e grande appassionato di alberi da frutto, infatti "chi percorre la Via Nova lo fa per la bellezza di quel luogo e raramente si ferma ad osservare le innumerevoli piante che crescono lungo il percorso”.
L'itinerario è stato concepito come una caccia al tesoro e può essere esplorato grazie all’aiuto di una apposita cartina, realizzata con il grafico Stefano Gaio e distribuita gratuitamente presso gli uffici turistici della valle, che invita i camminatori a trovare e a depennare uno dopo l'altro i punti di interesse segnalati. Questi sono ben 45 e sono il risultato di un minuzioso lavoro di ricerca. Sulla cartina sono presenti due qr code: uno per avere informazioni sul percorso, come il tempo di percorrenza, e l’altro per scoprire curiosità legate ai diversi alberi da frutto che si trovano lungo di esso.
La speranza degli ideatori e promotori del progetto è quella di sensibilizzare la popolazione sul ruolo di questi alberi, mettendoli in qualche modo al riparo da tagli affrettati che negli ultimi tempi stanno mettendo a rischio un patrimonio che andrebbe invece censito e protetto.
Inoltre, la promozione della “Via della frutta antica” tramite le APT locali e la disponibilità della mappa per l’insolita caccia al tesoro vuole stimolare un tipo di turismo lontano da paradigma mordi e fuggi della rapidità e degli spot “instagrammabili”, focalizzato invece sull’esperienza lenta e la scoperta del territorio, della sua storia e delle sue specificità.
Il tracciato della via si può trovare anche sulla piattaforma outdooractive, per seguirlo in autonomia, al seguente link.