Il nuovo murale di Banksy: un messaggio ecologico universale, ma anche un invito a non martoriare il verde pubblico
Domenica scorsa a Londra è comparso un murale decisamente appariscente che ha per soggetto un albero: si tratta dell'ultima opera del famosissimo street artist Banksy. Un'opera straordinaria nella sua semplicità, che ci invita a riflettere sul nostro ruolo nella salvaguardia del pianeta ma anche, più tecnicamente, sulla cattiva gestione del verde pubblico
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Domenica scorsa a Londra, lungo Hornsey Road, nel quartiere di Finsbury Park, è comparso un murale decisamente appariscente, che ha immediatamente attirato una folla di curiosi che si sono ammassati per ammirarlo e fotografarlo.
Dietro ad un albero vero, vistosamente potato, una grande macchia verde di vernice è stata dipinta su di un muro bianco: da una certa prospettiva sembra che quella grande macchia ricrei idealmente le fronde dell'albero. Alla base del muro, una figura umana con in mano un contenitore e un tubo, che osserva il nuovo albero verde ricreato artificialmente: è chi ha gettato la vernice, donando nuova vita alla pianta che sembrava morente.
Dopo poche ore dall'apparizione del murale, l'opera è comparsa sull'account Instagram del famosissimo street artist Banksy. Si tratta a tutti gli effetti di una rivendicazione ufficiale: il murale è stato realizzato proprio dal grande e misterioso artista, la cui reale identità resta oggi ancora sconosciuta.
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L'opera, straordinaria nella sua semplicità, contiene in sé numerosi messaggi che ognuno di noi può interpretare a suo modo.
Indubbiamente, in molti vi hanno letto un forte monito ecologista: "ognuno di noi", sembra suggerire il murale, "proprio come quella figura, può contribuire a rendere più verde il nostro pianeta, a proteggerlo dai rischi climatici e ambientali causati dall'uomo". Ciascuno di noi, insomma, ha tra le mani la forza di un cambiamento quanto mai necessario: è giunta l'ora di agire.
L'albero, ancora una volta, si fa emblema dell'intera natura. Il taglio dell'albero - o come in questo caso di buona parte della sua chioma - diventa di conseguenza il simbolo dell'azione deleteria dell'uomo su di essa. Questa semplice associazione di idee può spesso essere problematica, perché elude la complessità del rapporto tra esseri umani e alberi, che può ovviamente anche contemplare il loro abbattimento e la loro potatura nella cornice di una gestione responsabile. Ma in questo caso l'opera di street art è particolarmente calzante perché, forse involontariamente, denuncia un problema assai attuale.
Appena la fotografia dell'opera è iniziata a girare, infatti, tra chi si occupa di gestione del verde urbano non è sfuggito un dettaglio tecnico decisamente interessante. L'albero in questione è stato evidentemente potato in modo maldestro dai giardinieri londinesi, con una tecnica molto deleteria per le piante, criticata da anni da tecnici e scienziati ma purtroppo ancora molto in voga, anche in Italia: la "capitozzatura".
Francesco Ferrini, docente di Arboricoltura urbana presso l'Università di Firenze e divulgatore, ha spesso criticato pubblicamente questa pratica. "Ogni anno, a partire dall'autunno, si vedono puntualmente assurdi interventi di potatura", scrive sulle sue pagine social, "ripeto, per l'ennesima volta, che la capitozzatura è una pratica quasi sempre sbagliata a cui si dovrebbe ricorrere solo in casi eccezionali e giustificati".
Tecnicamente parlando, come spiega ancora il docente, "la capitozzatura consiste nel drastico raccorciamento del tronco o delle branche primarie (sbrancatura) fino in prossimità di questo. Questa operazione è una delle principali cause delle cattive condizioni in cui versano molti alberi ornamentali. Le branche capitozzate vengono infatti lasciate dal taglio senza difese e così i tessuti, anche nelle specie con buona capacità di compartimentalizzazione, iniziano a morire dalla superficie del taglio stesso verso l’interno. Inoltre la corteccia viene improvvisamente esposta ai raggi solari, con un eccessivo riscaldamento dei vasi floematici più superficiali, che sono danneggiati. La capitozzatura è perciò un’operazione che deve essere evitata ogni volta che sia possibile".
L'albero londinese in questione non è stato in realtà privato dei rami fino in prossimità del tronco, come purtroppo spesso accade nei nostri viali di città, ma è stato comunque potato in modo estremamente energico: non certo a regola d'arte!
Ecco che allora l'opera del grande artista può essere letta sia in modo molto ampio, universale, sia in modo tecnico, puntuale.
Un grande grazie quindi a Banksy per farci riflettere costantemente sui grandi temi del nostro tempo, ma anche per averci dato un'immagine di forte impatto che potremo utilizzare, da ora in poi, per criticare quelle amministrazioni che si ostinano a permettere di martoriare il verde pubblico con potature deleterie, fuori dalle tecniche corrette, dalle indicazioni della scienza, fuori dal tempo.
Banksy, da grande artista, ci ha donato un'immagine che funziona più di tante parole: bisognerebbe appenderla negli uffici di molti sindaci, in giro per l'Italia!
Le immagini sono tratte dalla pagina Facebook "Arboricoltura urbana" del Prof. Ferrini, che vi invitiamo a seguire per conoscere meglio la buona gestione del verde pubblico.