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Cultura

Cena stellata in cabinovia a Madonna di Campiglio: così la montagna diventa sfondo di un’esperienza replicabile ovunque

A Madonna di Campiglio l'offerta turistica quest'estate ha incluso anche una cena stellata nella telecabina Pinzolo-Campiglio express: decine di commensali si sono accomodati in questo "ristorante appeso tra le nuvole" a gustare i piatti prodotti da cinque chef. Ma quale connessione con il territorio creano iniziative di questo tipo?

di
Pietro Lacasella
22 luglio | 16:01
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Ciò che a un primo sguardo può sembrare esclusivo, a volte rischia di avvicinarsi pericolosamente all’omologazione. Un effetto non desiderato, tuttavia tangibile in formule turistiche che nel tentativo di rendere unica un’esperienza riducono le peculiarità dei territori in cui si realizzano.

 

Un esempio? “Sabato sera – si legge in un articolo di Luca Pianesi pubblicato su IlDolomiti – dentro le telecabine della Pinzolo-Campiglio Express si sono accomodati decine di commensali e le strutture si sono trasformate in un ristorante 'appeso tra le nuvole' con cinque chef stellati a preparare i loro ottimi piatti (…) La telecabina ha viaggiato a velocità ridotta. A ogni stazione intermedia sono stati serviti i singoli piatti da gustare nel tempo di raggiungere la stazione successiva dove un altro chef con la sua brigata era pronto a servire un nuovo piatto. La Pinzolo-Campiglio Express si è trasformata in un ristorante panoramico e in movimento”.

 

Sicuramente queste iniziative hanno delle ricadute economiche sul territorio; indubbio è anche il fatto che possano offrire una serata suggestiva o, almeno, piacevole a chi vi partecipa. È altrettanto chiaro come insieme a queste idee salga in montagna una configurazione turistica capace di evidenziare solo marginalmente il carattere peculiare dei territori, anestetizzando così quell’importante slancio empatico che può prendere vita dalla frequentazione diretta di un determinato solco montano.

 

I rilievi diventano così sfondo di un’esperienza replicabile ovunque.

 

Ciò è un peccato, perché Alpi e Appennini sono culla di una molteplicità di traiettorie singolari: ogni valle può infatti vantare particolari caratteristiche etnografiche, orografiche, naturali, storiche, geologiche. Portarle alla conoscenza del turista è un passo importante per costruire un’esperienza più originale, ma che per innescare un legame emotivo tra visitatori e territorio. Un accorgimento importante, quest’ultimo, perché è proprio dalle emozioni che nasce il rispetto.

 

Isolando i turisti dentro una telecabina, anche se per poche ore, anche se per un singolo evento – tuttavia molto forte da un punto di vista simbolico/promozionale –, mette in risalto un’idea di turismo concettualmente opposta.

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