Quella del Vajont è stata la più grande e mortale frana europea da che se ne abbia memoria. A rendere la tragedia unica sono state la dimensione colossale e la causa: l'intervento umano. La diga e il gigantesco invaso artificiale alterarono i delicati equilibri geologici di una vallata fragile, cancellando in pochi secondi l'esistenza di duemila persone. L'insegnamento che arriva dalle vittime di quel 9 ottobre 1963 vive ancora oggi? Abbiamo imparato a rispettare gli ambienti naturali per soddisfare i nostri bisogni? Iniziamo con questo articolo una breve raccolta di testi per approfondire alcuni aspetti della tragedia del Vajont, evento unico e terribile. Speriamo irripetibile
In queste ore arrivano pessime notizie da Romagna e Marche, sfollati, inondazioni, interruzioni delle attività. Il tutto in un territorio che poco più di un anno era già stato colpito da eventi simili. L'Italia è tra i paesi più colpiti al mondo dal dissesto idrogeologico e in termini economici è il più colpito
Fondere, sciogliersi, degradarsi. Tre termini che spesso vengono usati uno al posto dell’altro. Capiamo come usarli correttamente quando parliamo di ghiacciai e permafrost
Se ne è parlato molto. Quest’anno le nevicate primaverili in quota sono state abbondanti. Tanti hanno parlato di sollievo per i ghiacciai, alcuni addirittura di “un’inversione di tendenza”, paventando un’improbabile e imminente avanzata dei ghiacciai alpini. Ma come stanno andando veramente le cose?
A Pantelleria le difficoltà nate da un ambiente difficile, arido e ventoso, si sono trasformate in opportunità. Ci sono voluti millenni, ma ne è nato un paesaggio irripetibile, che molto ha da insegnare al tempo del cambiamento climatico e dello sovrasfruttamento delle risorse naturali. Simbolo primordiale di tutto ciò è il misterioso giardino pantesco.
Il video (pubblicato sui canali social di meteovalledaosta), che mostra l’enorme voragine aperta lungo un ripido versante in Val d’Aosta, è impressionante. Cerchiamo di comprendere cosa stiamo osservando e quale contesto potrebbe aver provocato un evento di questo tipo
In queste settimane al termine della primavera, i glaciologi accorrono alle alte quote per misurare uno dei due termini che definiscono l'equazione che governa il comportamento e l'evoluzione dei ghiacciai alpini. Sappiamo che gli ultimi mesi hanno portato grandi quantitativi di neve su buona parte delle Alpi, ma possiamo tirare un sospiro di sollievo in termini di salute dei giganti di ghiaccio?
E così il primato va al Venezuela: è questa la prima nazione a perdere tutti i suoi ghiacciai. La scomparsa del ghiaccio perenne dai pendii settentrionali del Pico Humboldt, la seconda montagna del paese, ha decretato il triste primato. Cosa perdiamo insieme al ghiaccio che fonde? Acqua, servizi ecosistemici e frammenti di storia e cultura che non torneranno
Nel giorno dell’anniversario della Liberazione d’Italia ricordiamo il geografo Bruno Castiglioni, caduto il 27 aprile 1945 a Pavia tentando di dialogare con un gruppo di soldati tedeschi che non riconosceva la resa. Come accaduto al fratello Ettore Castiglioni, anche Bruno cadde aiutando chi subiva le ingiustizie del regime nazi-fascista. Ricordiamo i due fratelli e il loro sacrificio
Non chiamarla sabbia, ha importanti effetti radiativi e climatici, durante il trasporto in atmosfera la polvere interagisce con l'inquinamento: 7 cose da sapere sulla polvere sahariana che nelle ultime ore ha raggiunto le Alpi
L’Unione Internazionale per le Scienze Geologiche si è recentemente pronunciata stabilendo che l’Antropocene dal punto di vista geologico e stratigrafico non è ancora iniziato. Questa notizia non sminuisce in alcun modo gli impatti che la civiltà sta producendo sui sistemi naturali. Inevitabilmente apre però tanti interrogativi sul rapporto che la specie umana ha instaurato con i sistemi naturali. Perché non siamo pronti a riconoscere con un nome ufficiale i nostri impatti?
Le recenti nevicate hanno portato non soltanto un manto bianco e tante suggestioni, ma anche i soliti commenti di chi interpreta tali eventi come qualcosa in contraddizione con la teoria del cambiamento climatico. Non c'è bisogno di ripetere per l'ennesima volta perché è sbagliato fare considerazioni sul clima partendo da eventi meteorologici. Indaghiamo invece le possibili cause di tale scetticismo e ragioniamo sull’importanza di comunicare quello che la scienza ci racconta sul cambiamento climatico. Una nevicata non fa certamente un inverno, ci regala però spunti di riflessione importanti