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Ambiente

Ogni anno l'Italia perde 3.9 miliardi di euro a causa dei danni causati dal dissesto idrogeologico: il presente e le prospettive future

In queste ore arrivano pessime notizie da Romagna e Marche, sfollati, inondazioni, interruzioni delle attività. Il tutto in un territorio che poco più di un anno era già stato colpito da eventi simili. L'Italia è tra i paesi più colpiti al mondo dal dissesto idrogeologico e in termini economici è il più colpito

di
Giovanni Baccolo
19 settembre | 17:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

In queste ore arrivano pessime notizie da Romagna e Marche, sfollati, inondazioni, interruzioni delle attività. Il tutto in un territorio che poco più di un anno era già stato colpito da eventi simili.

 

L'Italia è tra i paesi più colpiti al mondo dal dissesto idrogeologico. In termini economici, è il più colpito: ogni anno l'Italia perde il 0.19% del prodotto interno lordo a causa dei danni causati dal dissesto, ovvero 3.9 miliardi l'anno. Negli ultimi 50 anni, escludendo la tragedia del Vajont del 1963, che da sola produsse 2000 morti, le vittime censite in Italia a causa del dissesto sono quasi 2000.

 

Ma facciamo un ripasso: cos'è il dissesto idrogeologico? Con questo termine si intendono tutti quei processi che producono una degradazione del terreno superficiale, sia esso roccioso, coperto da suolo o costruito. Rientrano dunque in questi processi l'erosione, le alluvioni e le frane.

 

Le cause del dissesto sono molteplici: la forma del territorio, la tipologia di materiale affiorante, le condizioni meteo-climatiche e la gestione del territorio.

 

Quando si parla di questi temi, è fondamentale distinguere i concetti di rischio e di pericolo. Il pericolo è la probabilità che un evento di dissesto di una certa intensità possa verificarsi in un luogo. Dipede dalle caratteristiche climatiche, geomorfologiche e geologiche. Il rischio indica il danno che potrebbe essere prodotto dal pericolo e dipende invece da fattori antropici, da come e quanto l'area è costruita e abitata. Un deserto disabitato, per capirci, anche se molto pericoloso, non ha rischio. Un colle con pericolo moderato, ma estremamente antropizzato, ha un rischio elevato.

 

L'Italia, a causa della sua confermazione e delle sue caratteristiche meteo-climatiche, è un paese con elevato pericolo e l'elevata antropizzazione del paese, inolte, si traduce in un rischio elevato. E' quindi proprio combinazione di pericolo e presenza antropica che produce l'elevato rischio che contraddistingue l'Italia.


Fonte: ISPRA

Nel panorama europeo l'Italia è seconda per numero di vittime e ampiamente prima in termini di perdite economiche legate al dissesto idrogeologico. In Europa, molte delle zone colpite non occasionalmente da eventi di dissesto, sono proprio in Italia. Non solo, anche le zone caratterizzate da trend di aumento della frequenza di questi eventi sono concentrate in Italia.

 

Gli eventi di dissesto in Italia, tra l'altro, stanno diventando più frequenti e intensi. Aumenta il pericolo a causa del cambiamento climatico e aumenta il rischio a causa di un insieme di fattori: cementificazione, abbandono delle aree interne e mancata pianificazione.

 

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