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Attualità

Cielo tinto di rosa su Alpi e Appennini: la tempesta geomagnetica più potente degli ultimi 20 anni

Una tempesta geomagnetica intensa ha permesso di osservare cieli rosa in tantissime zone su Alpi e Appennini, ma cosa vuol dire "tempesta geomagnetica"? E cosa la genera?

di
Sofia Farina
11 maggio | 07:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

La notte da poco conclusa ha regalato grandi emozioni ai tanti che sono riusciti a godersi lo spettacolo del cielo tinto di rosa lontani dall'inquinamento luminoso.


Foto scattata a Rovereto. Gentile concessione di Thomas Conci.

Il fenomeno è iniziato poco dopo le 19 italiane e ha continuato a incantare fino a diverse ore dopo la mezzanotte, tanto da regalarci tanti scatti memorabili. Le aurore sono state osservate in tutta Europa, anche a latitudini molto meridionali: ci sono stati avvistamenti anche in Sicilia e alle Canarie.

 

 

 

 

 

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Quella che si è verificata è la tempesta geomagnetica più potente degli ultimi vent'anni ed era prevista (e annunciata dal Noaa - National Oceanic and Atmospheric Administration degli Stati Uniti) e fortemente attesa dagli appassionati, che hanno fatto in modo di trovarsi al posto giusto, nel momento giusto, per osservarla in tutto il suo splendore.

 

 

 

 

 

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Se non avete idea di cosa si tratti, ecco una breve (e semplificata) spiegazione. Sulla superficie del sole agiscono campi magnetici ed elettrici che, nel corso del tempo, possono provocare delle esplosioni, tecnicamente note come "espulsioni di massa coronale"(indicate con l'acronimo Cme, dall'inglese). All'atto pratico, queste sono delle emissioni di grandi quantità di particelle cariche che nel loro insieme prendono il nome di "vento solare". Qando il vento solare, dopo aver viaggiato per milioni di chilometri, arriva sul pianeta Terra può generare degli effetti nella magnetosfera terrestre, nella forma di correnti elettriche che generano altre interferenze in un processo a catena che porta a indebolire il campo magnetico della terra. Questo processo prende il nome di "tempesta geomagnetica".

 

 

 

 

 

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Come racconta la pagina di divulgazione "Chi ha paura del buio", tramite uno dei suoi astrofisici, Lorenzo Colombo: "Alle 00:54 di oggi l'indice di disturbo del campo magnetico planetario ha raggiunto quota 9, la più alta possibile! Questo configura una "tempesta geomagnetica estrema" (grado G5). Non succedeva dal lontano novembre 2003, quando furono registrate alcune delle tempeste più potenti della storia!".

 

 

 

 

 

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Un post condiviso da Chi ha paura del buio? (@chpdb)

Una nota semantica: quella che abbiamo osservato non è aurora, che con le sue luci verdi è stata osservata fino alla Germania, ma un episodio di Sar, che sta per "Stable Auroral Red arches", traducendo letteralemnte "archi aurorali rossi stabili", effetti, appunto, di forti tempeste geomagnetiche (già osservati qualche mese fa con intensità molto minori).

 

E se per noi è stato principalmente un fenomeno che ha reso una notte speciale, nei paesi più a nord del mondo, maggiormente colpite dal fenomeno, ha invece fatto scattare dei "protocolli di protezione delle reti elettriche e delle infrastrutture critiche che più rischiano di essere danneggiate dalle condizioni geomagnetiche in corso. Le comunicazioni HF, VHF e UHF sono difficoltose, così come la navigazione utilizzando i satelliti GPS" citando sempre Lorenzo Colombo.

 

 

 

 

 

 

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