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Gli itinerari de L’AltraMontagna: con le pelli di foca sulla Motta Grande, tra i panorami dell’Alta Valtellina

La salita scialpinistica alla Motta Grande, facile e breve, è perfetta per spendere qualche ora sulla neve, godendo di una bella sciata e di grandi viste sulle cime che circondano Bormio e Livigno

di
Luigi Dodi
24 gennaio | 20:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Non è proprio dietro l’angolo, l’Alta Valtellina, uno di quei posti che in inverno offrono allo scialpinista un numero sterminato di itinerari, ovviamente di ogni tipo e difficoltà, e adatti a ogni stagione, dall’inizio dell’inverno alle gite quasi estive. Lo sa bene chi ci vive, che può salire e scendere velocemente su queste montagne, magari anche solo per una fuga di mezza giornata. Chi arriva da lontano, invece, sceglie spesso percorsi di grande respiro e di grande soddisfazione, che il più delle volte sono anche grandi e frequentate classiche. Sparsi per questo territorio si nascondono però delle piccole chicche, all’ombra di gite più blasonate, magari più brevi, a volte anche facili, erroneamente meno appetibili. Come la salita alla Motta Grande da Arnoga, sulla strada per Livigno, una “modesta” dorsale che guarda a oriente verso Isolaccia e la conca di Bormio, a nord verso il Foscagno. Per raggiungere i 2716 metri di quota della cima, si può salire – e scendere – praticamente da ogni versante, anche se l’itinerario più “classico” e facile parte proprio da Arnoga. Un percorso semplice, prima nel bosco, con qualche strappo più ripido, poi per ampi e dolci pendii ideali per lo sci, fino a una panoramica cima. Il dislivello limitato e l’esposizione a sudest, insieme alla quota limitata, lo rendono adatto alle giornate invernali, anche dopo un abbondante nevicata, visto che il rischio di valanghe è contenuto (mai sottovalutarlo!).


Salendo nel bosco sopra Arnoga dopo un’abbondante nevicata. © Matteo Leoni

Spazi aperti sopra i boschi
La salita, come detto, inizia dalle poche case di Arnoga, salendo da Bormio verso il Foscagno e Livigno, lasciando l’auto al grande parcheggio sulla sinistra della statale subito dopo il tornante tra le case della piccola località. Si può anche partire più avanti, appena prima delle gallerie, per salire il versante nordest, o dalla Vallaccia Corta per quello nord, entrambi itinerari più impegnativi, con il secondo che richiede anche pendii assestati e stabili. Da Arnoga, invece, si segue una comoda strada innevata che attraversa il bosco e raggiunge la vicina radura delle Baite Cagnol (2015 m), che si percorre in salita fino alle baite superiori, sul limitare del bosco. Tenendo leggermente la destra di una valletta, si sale nel ripido e fitto bosco, uscendo più in alto su morbidi dossi. Con la vista che si apre, si rimontano verso nord-nordovest i dolci pendii superiori, senza percorso obbligato, puntando all’evidente dorsale in fondo all’anfiteatro (verso sinistra si sale al Monte Sattaron, 2735 m, escursione simile a questa, mentre in fondo alla valle si alza il Monte Foscagno, 3058 m, lunga e impegnativa salita da questo versante).


I pendii finali verso la cima della Motta Grande. © Matteo Leoni

Un mare di cime
Nella parte finale la pendenza aumenta ancora, senza mai diventare eccessiva, e volgendo leggermente verso destra si raggiunge la comoda e pianeggiante cima. Sono passate meno di due ore dalla partenza, e il panorama che si apre è davvero ampio, dalle cime dell’Ortles-Cevedale a quelle della Val Viola, Dosdè e Piazzi su tutte, fino alle vette del Parc naziunal svizzer, oltre Livigno. E tutto intorno, un’infilata di montagne innevate a chiudere l’orizzonte, che potrebbe riservare un’infilata di salite e piacevoli discese. Ingordigia scialpinistica. Per soddisfarla almeno in parte, soprattutto se la neve promette bene, basta iniziare la discesa e, dopo il primo tratto di belle curve inanellate sui pendii sotto la cima, e prima di rientrare nel bosco, cogliere l’occasione della brevità di questa gita per ripellare e concedersi una digressione al Monte Sattaron o alla conca con il minuscolo Lago delle Stelle. Un altro po’ di dislivello – poco – per godere di un’altra prospettiva – ogni scorcio, ogni angolo è diverso e regala emozioni diverse – ma soprattutto per allungare il piacere della discesa e posticipare il rientro a valle.

 

 

IL PERCORSO
Regione: Lombardia
Partenza: loc. Arnoga (1880 m)
Arrivo: Motta Grande (2716 m)
Accesso: raggiunto Bormio, in fondo alla Valtellina oltre Sondrio e Tirano, si segue la strada verso Livigno e, oltre Isolaccia, si raggiunge la località di Arnoga
Dislivello: 850 m
Durata: 2 h
Difficoltà: MS (medio sciatore)

 

Immagine di apertura: tracce sulla neve, salendo alla Motta Grande. © Matteo Leoni

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