Sardegna: un grande incendio si avvicina alla città di Nuoro. L’esperto Giuseppe Delogu: “Andava spento vent’anni fa”
Sui monti che lambiscono a nord-ovest la città, in una zona rurale chiamata “Sa Serra”, da diverse ore è in atto un devastante incendio che ha percorso, secondo le prime stime, già oltre 23 chilometri quadrati. "Andava spento vent'anni fa" spiega l'esperto Giuseppe Delogu, riferendosi alle mancate attività di prevenzione sul territorio agro-forestale
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Un vasto fronte di fiamma, largo diversi chilometri, lambisce la città di Nuoro, in Sardegna. Dalle case, la sensazione è quella di un assedio: il cielo è color arancio scuro, denso e cupo, un’enorme colonna di fumo si insinua tra i palazzi, portando odore acre e un’opprimente cappa di aria calda. Aerei ed elicotteri volano avanti e indietro ininterrottamente mentre una pioggia di cenere cade su tetti e strade.
Sui monti che lambiscono a nord-ovest la città, in una zona rurale chiamata “Sa Serra”, da diverse ore è in atto un devastante incendio che ha percorso, secondo le prime stime, già oltre 23 chilometri quadrati. L'incendio è ben visibile dal sistema europeo EFFIS (vedi immagine sotto) che monitora da satellite la situazione in tempo reale.
“Ritorna l'incubo della città assediata dalle fiamme”, spiega Giuseppe Mariano Delogu, grande esperto sardo di incendi boschivi e già Comandante del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della regione, che L’AltraMontagna aveva intervistato poche settimane fa proprio sul tema dei “nuovi incendi” amplificati dalla crisi climatica.
Delogu, riferendosi all’attuale situazione, parla di un incendio forestale con un tempo di ritorno di 17 anni. Il precedente, spiega l’esperto, avvenuto nel 2007, aveva percorso 93 chilometri quadrati nelle zone di Oniferi, Orani, Pratosardo/Sa Serra, Nuoro, Orune. Allora il vento era da sud-ovest, oggi pare che abbia virato anche da nord-ovest, allargandosi in diverse vallate e dirigendosi verso il paese di Oniferi.
“Le condizioni meteo e gli accumuli di materiali secchi alimentano il mostro, che prosegue fuori controllo”, commenta Delogu, “anche in questo caso non mi sembra fuori luogo dire che questo incendio andava spento 20 anni fa”. L'esperto si riferisce alle attività di prevenzione e alla creazione di paesaggi più resistenti e resilienti, azioni sempre più necessarie nell’attuale scenario climatico ma anche vegetazionale, con grandi accumuli di materiale potenzialmente infiammabile.
“Il fuoco nei nostri ambienti non può essere eliminato, ma occorre conviverci. Ciò si può raggiungere attraverso un’accurata gestione annuale e pluriennale dei combustibili vegetali all’interno di una pianificazione forestale, a scala locale e di distretto, che si associ anche alla pianificazione di protezione civile, intervenendo così sulla riduzione del pericolo e non solo sulla vulnerabilità e l'esposizione dei cittadini”, aveva spiegato l’esperto a L’AltraMontagna, “occorre, ove possibile, reintrodurre il fuoco prescritto e il pascolo prescritto, per ridurre il combustibile e la sua continuità nello spazio, occorre potenziare le fasce parafuoco ai margini degli insediamenti urbani, magari attraverso fasce attive agricole (vigneti, orti urbani, prati)”.
“Immagino il dolore e lo stress dei miei colleghi, a cui va tutta la mia stima e appoggio personale; il dolore di chi ha avuto danni agli animali e alle cose (spero che nessuno si sia fatto e/o si faccia male, il combattimento temo continuerà ancora per giorni!)”, chiosa l’esperto.
Al momento non è ancora chiaro se nella notte l’incendio è stato almeno in parte domato dalle numerose squadre AIB intervenute sul posto né l’origine delle fiamme. Canadair ed elicotteri, stamattina, sono ancora in volo attorno alla città, ma la grande colonna di fumo non è più visibile, solo tanta foschia. Da fonti di stampa appendiamo che l’incendio si è avvicinato a diverse aziende agricole e ovili, minacciando anche la zona industriale. Sarebbero otto le persone evacuate nella notte da 4 ovili minacciati dalle fiamme.
Un'immagine, più di ogni altra, descrive la gravità dell'evento. Scattata alle 2.30 di stanotte da Franco Colomo e visibile nel sito "L'Ortobene.net", mostra in modo impressionante il fronte di fiamma ai limiti dell'abitato. Una situazione che, oltre la cronaca di queste ore e come sostiene da tempo Giuseppe Delogu, deve farci riflettere sulla cura dei territori rurali.