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Attualità

Il Dibattito Pubblico sulla diga del Vanoi è iniziato, ma i processi partecipativi sono un'altra cosa

Al via il Dibattito Pubblico sull'invaso del Vanoi con la prima sessione online dove sono state presentate le alternative progettuali contenute nello studio di fattibilità: c'è tempo fino al 4 novembre per inviare le proprie osservazioni che saranno raccolte in un documento dedicato a fine anno. Per essere chiari fin da subito il Dibattito Pubblico, così come inteso dal Ministero delle Infrastrutture, non è un processo di progettazione integrata e non servirà a decidere se l'opera si farà oppure no

di
Michele Argenta
06 settembre | 13:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Puntualmente alle 16 di giovedì 5 settembre è iniziato, su Zoom, il processo del Dibattito Pubblico per il serbatoio del Vanoi. La prima sessione virtuale è stata dedicata a spiegare cos’è il Dibattito Pubblico, come si svolgerà e per spiegare le alternative costruttive contenute nel Docfap (documento di fattibilità delle alternative progettuali) in tutta la sua complessità. Le quattro alternative progettuali (più l'alternativa attuale che non prevede nessun invaso) sono state illustrate e rese pubbliche considerando criticità, costi, cantierizzazione e benefici.

 

Come ricordato dall'ingegner Ing. Marco Lora (Technital Spa e raggruppamento degli studi di ingegneria), lo studio di fattibilità raccoglie i diversi ambiti della progettazione dell'invaso nato per soddisfare la richiesta di acqua in pianura durante i mesi estivi, mantenere il deflusso ecologico minimo durante l'anno, costituire una salvaguardia idraulica a valle della diga lungo il Brenta (opere di laminazione) e mitigare il depauperamento dell’acquifero pedemontano. 

 

Cosa sarà e cosa non sarà il dibattito pubblico sul serbatoio del Vanoi

 

Prima di iniziare bisogna avere chiaro in mente cos’è il Dibattito Pubblico per le grandi opere. Introdotto nell’articolo 40 del Codice degli Appalti, il Dibattito è “un modello di procedimento amministrativo che abbia, tra i suoi passaggi ineliminabili, il confronto tra la pubblica amministrazione proponente l’opera e i soggetti, pubblici e privati, ad essa interessati e coinvolti dai suoi effetti, alimentandosi così un dialogo che, da un lato, faccia emergere eventuali più soddisfacenti soluzioni progettuali e, dall’altra, disinneschi il conflitto potenzialmente implicito in qualsiasi intervento che abbia impatto significativo sul territorio”. 

La matrice con i punteggi finali delle quattro alternative costruttive (più la situazione attuale)

 

L’ingegner Gennaro Mosca, responsabile del Dibattito sull’invaso del Vanoi per il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e che apre la sessione online, definisce il processo come “un processo di democrazia partecipativa. Il procedimento si può descrivere in tre parole: ascolto, partecipazione e in particolare libertà di manifestare il pensiero”. Il dibattito è caratterizzato da una procedura che dà la possibilità a tutti i soggetti interessati rappresentativi di interessi diffusi (associazioni ed enti) di partecipare e dire la propria tramite le proprie opinioni. I singoli cittadini possono solo partecipare alle serate online e in presenza. Le osservazioni possono essere fatte solo dai soggetti partecipativi e in quest’ottica i singoli cittadini possono suggestionare le opinioni degli stakeholder che avranno la possibilità di sottomettere le note. Sempre l’Ing. Mosca ribadisce che “Il Dibattito non è solo quello che abbiamo nell’immaginario come discussione e anche per questo motivo sono stati pensati online dal legislatore. Gli incontri in presenza, come nel caso del Vanoi, diventano dei casi eccezionali.”

 

Soprattutto si può dire cosa non sarà il Dibattito Pubblico. In questa sede non si deciderà se un'opera verrà effettuata oppure no e non si tratterà di un processo di progettazione partecipata. Il proponente (in questo caso il Consorzio Bonifica del Brenta) non sarà obbligato a recepire le osservazioni che arriveranno in questi mesi indebolendo il processo che allo stato attuale è poco più di una presentazione alla cittadinanza delle alternative progettuali.

 

Alcune date: il termine del processo è fissato per il 4 novembre. Le osservazioni raccolte (qui il link dove è possibile inviare le osservazioni) saranno pubblicate sul sito e saranno raccolte in un “quaderno delle osservazioni” (che ricorda i cahiers des doleances francesi) reso pubblico per garantire la trasparenza delle informazioni nonché la completezza delle informazioni. Il 22 novembre saranno presentate le osservazioni e il proponente dovrà formulare le risposte che saranno a loro volta raccolte nel “documento delle risposte” anche questo presentato al pubblico. Alla fine il procedimento previsto in 120 giorni (il 31 dicembre) sarà stilata una relazione conclusiva.

 

Il prossimo appuntamento in presenza sarà il 09 settembre alle 20:30 con l'incontro pubblico a Canal San Bovo (TN).

 

I processi partecipativi sono ben diversi dal Dibattito Pubblico

 

Parlare di processo partecipativo per il Dibattito Pubblico, così come concepito dal Ministero delle Infrastrutture, è fuorviante. I processi partecipativi sono una sequenza di attività (di informazione, discussione e consensuali) con lo scopo di prendere un decisione su un argomento ben definito. Nel caso del Vanoi, il Dibattito Pubblico avrà uno scopo informativo verso la popolazione ma il proponente, non essendo obbligato a recepire nessuna osservazione, può ignorare gli output del processo e il processo non servirà a prendere una decisione su un output ben preciso.

 

Parlare in modo inesatto di processi partecipativi può creare l'illusione nella popolazione, viste anche le serate in presenza previste sui territori, di poter avere una voce importante sul processo progettuale o sul processo decisionale dell'opera. Chi sarà presente alle presentazioni dovrà tenere ben in mente queste premesse per capire come far valere la propria voce in questo processo.

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