A scuola di montagna in Val Pellice: una bussola per orientare chi sogna un domani nelle terre alte
“Dopo la pandemia ci siamo accorti che stavano crescendo il desiderio di conoscere meglio il territorio montano e le possibilità di cambio vita in ottica di ripopolamento". Il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo spiega così la genesi della Scuola di montagna, un percorso di orientamento per supportare persone, gruppi e famiglie che stanno progettando di vivere o lavorare nelle terre alte. Nata su iniziativa della Città Metropolitana in collaborazione con il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell'Università degli Studi di Torino e SocialFare - Centro per l’Innovazione Sociale, sono aperte le iscrizioni alla terza edizione che si svolgerà in Val Pellice dal 28 al 30 giugno
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Un bussola per riabitare la montagna. Per orientare e formare chi sogna un domani nelle terre alte, tra paesaggi e piccoli borghi incantevoli ma depauperati di persone e servizi. Per far sì, soprattutto, che nuovi progetti di vita abbiano un futuro a lungo termine.
L’idea è nata su iniziativa di Città metropolitana di Torino in collaborazione con il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell'Università degli Studi di Torino e SocialFare - Centro per l’Innovazione Sociale. L’obiettivo è quello di supportare persone, gruppi e famiglie che stanno progettando di vivere o lavorare nelle terre alte, attraverso attività di formazione, informazione e confronto sulle opportunità, i servizi e le buone pratiche presenti nelle valli torinesi. “L’idea è nata ormai tre anni fa - spiega il vicesindaco di Città metropolitana Torino Jacopo Suppo -. Dopo la pandemia, ci siamo accorti che stavano crescendo il desiderio di conoscere meglio il territorio montano e le possibilità di cambio vita in ottica di ripopolamento. Ragionando con l’Università, si è provato a capire quali fossero gli strumenti più utili da mettere in campo sia dal punto di vista analitico (come cambia la montagna e quali sono i bisogni di chi la abita) sia dal punto di vista politico. La prova di aver intercettato un’esigenza reale è arrivata sin dalla prima edizione, con più di cento iscrizioni per una ventina di posti disponibili”.
Non basta la passione. Servono visione e consapevolezza per ripopolare la montagna. "La Scuola nasce proprio come percorso di orientamento per aiutare a verificare se ci siano le condizioni effettive per cambiare vita. Spesso il desiderio di trasferirsi nelle terre alte nasce da esperienze legate al tempo libero, occorre tradurle in percorsi concreti e soprattutto in professioni che siano utili alla montagna. Oggi abbiamo bisogno di implementare la manutenzione del territorio e la cura dei corsi d'acqua, in certi casi di ripartire da vecchi mestieri per rivitalizzare luoghi a rischio spopolamento".
Per rispondere a questa spinta verso le Valli, nell'autunno 2022 è nata una residenza di tre giorni che durante le prime due edizioni - siamo alla vigilia della terza - ha già accompagnato 40 partecipanti nella definizione dei propri progetti di vita e lavoro attraverso il confronto diretto con esperti, amministratori, imprenditori e residenti nei territorio della Val Susa (Bussoleno e Condove) e delle Valli di Lanzo (Viù e Usseglio). La Scuola di montagna 2024 si svolgerà in Val Pellice dal 28 al 30 giugno, tra Torre Pellice, Bobbio Pellice e Rorà: un territorio storicamente abitato dalla Comunità valdese, di cui il Comune di Torre Pellice è centro culturale e spirituale, ben connesso alla città di Torino, con cui intrattiene relazioni, anche turistiche. Numerosi sono gli alpeggi attivi e molte le escursioni, mentre non mancano gli immobili da recuperare e i terreni disponibili per attività produttive montane. Grazie a un approccio fortemente partecipativo, saranno supportate la possibilità di scambi orizzontali tra i partecipanti e la costruzione di micro alleanze su ipotesi progettuali e di vita in montagna.
L’antefatto - Nel suo complesso, il progetto vanta un’esperienza pluriennale, a partire dalle prime attività di orientamento e supporto che ora costituiscono il servizio “Vivere in Montagna” sperimentate nel 2017 all’interno del progetto “Innovaree”. Nel 2023 la Scuola di montagna ha anche visto una sperimentazione, al di fuori del territorio piemontese e con la partecipazione di Città Metropolitana di Torino, nel territorio appenninico della Valle Subequana.
La residenza punta a fornire una cassetta degli attrezzi per acquisire maggiore consapevolezza, mettendo i partecipanti di fronte a potenzialità, ostacoli e risorse dei propri progetti. Le principali tematiche affrontate durante la residenza riguarderanno: l’abitare (come trovare casa e terreni in montagna, quanto costano, quali sono le normative e i vincoli locali, quali gli incentivi per acquisto e ristrutturazione); il lavoro (come fare impresa o trovare lavoro in montagna, quali vincoli e incentivi, in quali settori ci sono maggiori possibilità di sviluppo, quali opportunità per lo smart working); i servizi (che cosa offre la montagna e quali ostacoli dovrò affrontare insieme alla mia famiglia?); le relazioni con la comunità. Si parlerà di innovazione e sviluppo in ottica metromontana e di come mappare le risorse necessarie per realizzare un progetto.
Come partecipare - La Scuola di montagna (qui il programma) è gratuita e aperta a persone maggiorenni residenti in Italia, con un limite massimo di 20 posti. Occorre candidarsi presentando la propria idea progettuale entro il 21 aprile (qui il modulo da compilare).