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Ambiente

Reportage da Roccacaramanico, il paese delle bufere di neve

Roccacaramanico è un piccolo gioiello, situato a quota 1050 metri sul livello del mare, incastonato tra le montagne dell’Appennino abruzzese, alle pendici della Majella, ed è una frazione del più grande borgo di Sant’Eufemia a Majella. Grazie alla sua particolare esposizione alle correnti balcaniche, quando le perturbazioni provengono dai quadranti nordorientali è capace di accumulare al suolo metri e metri di neve

di
Emanuele Valeri
01 gennaio | 12:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Roccacaramanico è un piccolo gioiello, situato a quota 1050 metri sul livello del mare, incastonato tra le montagne dell’Appennino abruzzese, alle pendici della Majella, ed è una frazione del più grande borgo di Sant’Eufemia a Majella. 

 

Si dice che il paese alle sue origini fosse sorto come punto strategico di osservazione e di accesso alla valle sottostante.

Il XX secolo per la Rocca è considerato come il periodo del dolore, perchè l’epoca industriale inizia lo spopolamento che portò gli abitanti del borgo a spostarsi verso le grandi città. Fenomeno tristemente conosciuto. 

Nel 1929 il governo stabilì che il comune non era più in grado di offrire servizi ai propri cittadini e fu quindi accorpato a quello di Sant’Eufemia a Majella.

 

Nel 1971 a Roccacaramanico erano presenti soltanto 20 abitanti, per un totale di 8 famiglie, mentre nell’arco di 10 anni il borgo passò ad averne appena 4. Fu così soprannominato il “paese Fantasma”. 


Ma qualcosa sta cambiando. Molti, infatti, hanno scelto Roccacaramanico come posto ideale per aprire un’attività turistica e non solo. Questo vuol dire che il piccolo borgo sta tornando ad essere popolato. Un buon segnale che fa sperare di invertire una tendenza negativa. 

 

Ieri, 31 dicembre, abbiamo avuto modo di visitare l’antico borgo, che è anche considerato come uno tra i più nevosi in Italia. 

 

Roccacaramanico grazie alla sua particolare esposizione alle correnti balcaniche, quando le perturbazioni provengono dai quadranti nordorientali è capace di accumulare al suolo metri e metri di neve. 

 

Nel dicembre del 1961 in appena 24 ore caddero ben 365 centimetri di neve, questo record tuttavia non può essere considerato ufficiale ma è tutt’oggi ufficioso. 

 

Proprio qualche giorno fa, tra la Vigilia e il Natale, una intensa perturbazione ha portato alle pendici della Majella delle intense nevicate, con accumuli che hanno superato anche i 150 centimetri. 


E’ impossibile, in realtà, stimare quanta neve sia realmente caduta, perché in queste occasioni la neve e i venti sono talmente intensi che in alcuni punti gli accumuli nevosi sono davvero molto elevati. 

 

Tutt’ora lo spettacolo è davvero affascinante, percorrere le vie del borgo totalmente innevate con i cancelletti e le abitazioni ancora in parte coperte dalla neve lascia immaginare di quanto si stata intensa la bufera. 

 

Le vie principali del paese sono state quasi del tutto liberate dagli accumuli nevosi, ma per visitare l’intera area è assolutamente consigliato e necessario l’ausilio delle ciaspole. 

 

Cornici di neve e accumuli molto consistenti accompagnano una piacevole passeggiata fino ad una piccola vetta d’innanzi a Roccacaramanico, da dove è possibile ammirare il borgo in tutta la sua bellezza. 

 

Sullo sfondo il Mar Adriatico, mentre alla sua destra lo spettacolo della Majella innevata e della strada, considerata tra e più belle dell’Appennino, di Passo San Leonardo. 

 

Di ritorno verso il paese incontriamo dei signori, pronti a festeggiare il Capodanno sulla neve, che ci raccontano come negli ultimi anni il borgo è molto frequentato da turisti specialmente nel fine settimana.

Sono molte le abitazioni che sono state riacquistate e dove in molti pensano di dare luogo a delle attività ricettive per tentare di rilanciare la località. 

 

Alessandro, un uomo sulla cinquantina, ci ha raccontato come nei giorni che anticipano le bufere, sono altissime le richieste degli appassionati di meteorologica che hanno sentito parlare delle capacità nevose di Roccacaramanico e che sono intenzionati ad andare a vivere una nevicata come non hanno mai vissuto prima.

 

Oggi il borgo non può più essere considerato come una “località fantasma”, perché il turismo specie in estate che in inverno è molto sviluppato e anche i turisti affascinati dallo spettacolo paesaggistico e dalla pace che Roccacaramanico offre, stanno acquistando e rimettendo in sesto le antiche abitazioni.

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