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Ambiente

“La base è come un piccolo villaggio alpino, con tutto ciò che serve per vivere”: Warren Cairns racconta la vita quotidiana in Antartide

Warren Cairns, chimico dell’atmosfera e ricercatore dell’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche, è l'ospite dell’ultima puntata di Un quarto d'ora per acclimatarsi, il podcast de L'AltraMontagna che approfondisce i problemi ambientali e sociali sperimentati dalle terre alte tramite la voce di chi le vive, le affronta e le studia

di
Sofia Farina
02 dicembre | 12:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

L’Antartide, un continente di ghiaccio e mistero, custodisce non solo un’enorme biodiversità e un clima estremo, ma anche catene montuose imponenti come le Montagne Transantartiche, lunghe oltre 3.500 chilometri, e il Massiccio Vinson, la vetta più alta con i suoi 4.800 metri. A raccontarci cosa vuol dire vivere e studiare quelle terre inospitali, come ospite del podcast "Un quarto d'ora per acclimatarsi" è Warren Cairns, chimico dell’atmosfera e ricercatore dell’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che si trova lì per una spedizione scientifica.


Warren con la mascotre di una delle scuole che fanno part edel progetto "Adotta una scuola dall'Antartide". Foto: Warren Cairns PNRA

Cairns si trova nella base italiana "Mario Zucchelli", dove rimarrà per un totale di 40 giorni, e fa parte del team del progetto Primar, che si concentra sul ruolo dei microorganismi nel ciclo biogeochimico del mercurio in questa area remota. Durante la spedizione, il team raccoglierà campioni di ghiaccio marino, acqua di mare, neve e firn dai ghiacciai che sfociano nella Baia di Terranova, e campioni di aerosol grazie a sofisticati strumenti di analisi dell'aria.


Il mare che si apre con la polyna. Foto: Warren Cairns PNRA

Parallelamente, Cairns sta approfondendo lo studio sulla presenza e i cicli del mercurio atmosferico, un elemento prodotto principalmente da attività umane come la combustione di carbone e altre industrie. Il mercurio, infatti, è un "legacy pollutant", una di quelle sostanze chimiche che rimangono nell'ambiente molto tempo dopo la loro introduzione e possono quindi viaggiare fino a luoghi molto lontani dalle loro sorgenti: "Ha un tempo di residenza atmosferica di circa un anno e mezzo” spiega Cairns. “In Antartide osserviamo un fenomeno unico: la reazione tra il mercurio gassoso e l’ozono a livello del suolo, facilitata dal buco dell’ozono, che porta alla deposizione del mercurio in altre fasi chimiche”.


Warren che calcola la densità della neve utilizzando un tubo a volume noto. Foto: Warren Cairns PNRA

La vita del ricercatore nel continente bianco è scandita dalle esigenze del rigore scientifico, ma anche dalle sfide imposte dall’ambiente. Le condizioni climatiche possono essere proibitive: i venti catabatici raggiungono velocità di 50 km/h, rendendo pericolose le uscite all’aperto, mentre il fenomeno del white-out – una combinazione di neve e nebbia che elimina la distinzione tra terra, cielo e orizzonte – può facilmente disorientare. “Questi sono i due fattori principali che limitano le attività: il vento forte e il white-out. Tuttavia, c’è una bellezza particolare in questa atmosfera. È come una nebbia veneziana, ma infinitamente più isolante e pericolosa,” racconta il ricercatore.

 

La stazione "Mario Zucchelli" è una vera e propria micro-società: ospita circa 85 persone, tra cui ricercatori e personale logistico: medici, cuochi, falegnami, esperti di logistica e tecnici aeronautici. “Siamo come un piccolo villaggio alpino, dotato di tutto ciò che serve per vivere” spiega Cairns. Anche i pasti sono un punto di riferimento: “Come puoi immaginare per una base italiana, si mangia molto bene!

 

La "Mario Zucchelli" è una delle due basi scientifiche italiane in Antartide e rappresenta un punto nevralgico per la ricerca e le attività logistiche italiane nel continente. Situata lungo la costa settentrionale della Terra Vittoria, in una piccola penisola rocciosa a 15 metri sul livello del mare, la stazione opera principalmente durante la stagione estiva antartica, da fine ottobre a metà febbraio e grazie alla sua posizione strategica, offre accesso diretto al mare per il trasporto di materiali, sfruttando il ghiaccio marino a inizio stagione e un piccolo molo nelle settimane finali dell’estate: "Io la chiamo la Riviera", scherza Cairns.


Atterraggio alla stazione meteo per manutenzione e campionamento neve superficiale. Foto: Warren Cairns PNRA

Le giornate di Cairns sono scandite da un intenso alternarsi tra lavoro sul campo e comunicazioni con colleghi sparsi in tutto il mondo. A causa del fuso orario, molte delle e-mail arrivano nelle ore serali. “Di solito lavoro fino alle 11 o mezzanotte, perché è il momento in cui dall’Italia iniziano a farsi sentire e in cui possiamo fare videochiamate e collegamenti” racconta.

 

Oltre alle campagne di misura, Cairns è tra i ricercatori che portano avanti l'iniziativa educativa “Adotta una scuola dall’Antartide”, promossa dall’Unità Tecnica Antartide dell’Enea. Come ci spiega, si tratta di un progetto rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, cge l’opportunità di conoscere da vicino il continente più remoto del pianeta tramite dei seminari in classe e delle videoconferenze con il personale presente nelle stazioni italiane Mario Zucchelli e Concordia o sulla nave oceanografica Laura Bassi. "Questa iniziativa rappresenta un ponte ideale tra il mondo della ricerca e le nuove generazioni, ispirando i giovani a scoprire e proteggere il nostro pianeta" commenta il ricercatore.

 

Grazie a progetti come Primar e al lavoro di ricercatori come Cairns, stiamo imparando sempre di più su come i cicli naturali e l’attività umana siano strettamente connessi in una delle regioni più remote del pianeta. Tra sfide logistiche, condizioni estreme e scoperte affascinanti, la ricerca scientifica in Antartide continua a raccontarci lo stato e la storia dell'intero pianeta.

 

Qui è possibile ascoltare la puntata, disponibile anche su tutte le principali piattaforme podcast (Spotify, Apple e Google Podcast, Audible):

 

 

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