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Ambiente

Un albero di Natale lungo 60 km realizzato senza uso di motoseghe (ma che ci parla, in realtà, di buona gestione forestale)

Per augurare buone feste in modo singolare, una giovane start up piemontese, Robin Wood, ha realizzato camminando ai piedi del Monviso una traccia GPS di ben 60 km raffigurante un albero di Natale. Non si tratta solo di un'iniziativa insolita e creativa, ma di un messaggio per promuovere la buona gestione forestale del territorio, contro l'abbandono

di
Luigi Torreggiani
18 dicembre | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Questa volta parliamo di un albero di Natale che non ha generato polemiche e contro il quale non è stata lanciata alcuna raccolta firme. Si tratta infatti di un albero “virtuale”, realizzato senza l’uso di motosega ma unicamente con GPS, “semplicemente” camminando per 60 km tra boschi e campi del saluzzese, in Piemonte.

 

La forma quasi perfetta di un abete stilizzato, con tanto di stella sul puntale, è ciò che rimane come traccia digitale su una mappa dopo un’escursione-sfida realizzata da due giovani dottori forestali con l’intento di dare forma al simbolo arboreo del Natale e augurare così, in modo insolito e creativo, buone feste ad amici, colleghi e clienti.

 

Gli autori dell’iniziativa fanno parte di Robin Wood, un progetto lanciato da pochi mesi con l’obiettivo di: “Rigenerare aree forestali e naturali attraverso interventi precisi, multifunzionali e localizzati, capaci di produrre impatti positivi certificabili e tangibili nel breve e medio termine”.

 

Robin Wood, si legge sulla rubrica “Pillole forestali dall'Italia” della rivista specializzata Sherwood, è un servizio, basato su una piattaforma online, attraverso cui vengono presentati e proposti progetti concreti di gestione forestale o di conservazione della natura ad aziende interessate ad abbattere le proprie emissioni e a contribuire alla riqualificazione ambientale. Le aziende interessate possono “adottare”, in tutto o in parte, uno o più progetti (e quindi una o più foreste) e gli esperti di Robin Wood accompagnano le stesse in un percorso di sostenibilità, definendo una strategia climatica personalizzata. Il primo progetto presentato nel portale riguarda la gestione di un’area di circa 37 ettari in comune di Ostana, in Valle Po, dove l’obiettivo è il recupero di pascoli, attraverso diradamenti in un lariceto, la realizzazione di aree umide e il ripristino della viabilità rurale. Un progetto concreto di gestione agro-silvo-pastorale che può essere sostenuto da aziende interessate a migliorare il proprio impatto non solo piantando alberi in pianura o in Paesi lontani, ma anche gestendo boschi locali e valorizzando territori rurali delle nostre montagne.

 

Insomma, la motosega c’entra lo stesso, anche se l’albero di Natale utilizzato per gli auguri è totalmente virtuale... ma è utilizzata per generare servizi utili alle comunità nel rispetto degli ecosistemi. Il disegno realizzato camminando tra campi e boschi del saluzzese ci parla così di gestione forestale sostenibile, con l'intento di (come scrivono gli autori della bizzarra traccia GPS): “Promuovere la cura delle foreste italiane abbandonate, combinando tutela ambientale e opportunità economiche per le comunità montane”.

“Analizziamo le caratteristiche degli ambienti oggetto di intervento e definiamo piani di gestione in grado di rivitalizzare i boschi, incrementare la loro capacità di ospitare biodiversità e assorbire carbonio”, spiega Lucio Vaira (CEO e Fondatore di Robin Wood). “Allo stesso tempo, i nostri progetti creano nuove opportunità per il tessuto economico locale attraverso lo sviluppo di filiere del legno e la valorizzazione sostenibile delle risorse forestali, con un approccio che unisce tutela ambientale e crescita economica. Il percorso a forma di albero di Natale, tracciato ai piedi del Monviso, nasce come gesto simbolico per regalare al territorio un augurio speciale di buone feste. È un invito a riflettere sulla sostenibilità dei nostri luoghi, mettendo al centro la necessità di proteggerli e valorizzarli in modo responsabile. Il nostro prossimo obiettivo? Creare un’opera ancora più grande e coinvolgere la comunità nella sua realizzazione, organizzando in parallelo attività di clean-up e di educazione ambientale”.

 

“Potrebbe sembrare un gioco o uno scherzo”, ha commentato la Vicesindaca di Saluzzo Francesca Neberti, “invece ritengo che questo albero sia un simbolo del lavoro che stiamo portando avanti da anni per le Terre del Monviso. Nasce infatti da una start up di giovani della zona alle pendici del Re di Pietra che punta sulla sostenibilità ambientale, all’interno di una delle prime Green Community d’Italia, progettualità lanciata proprio per garantire uno sviluppo sostenibile alle vallate e alla pianura di Saluzzo. Per questa idea e per questo spirito ringrazio i promotori dell’albero di Natale più lungo del mondo, con i suoi 60 km, e con questa immagine che sa di futuro auguro buone feste a tutti”.

 

 

 

 

 

 

 

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