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Ambiente

Si procede verso il ripristino del Lago Bianco al Passo Gavia dopo un anno di abusi ambientali

Il 26 luglio 2024 al Passo Gavia con un sopralluogo congiunto tra il Parco Nazionale dello Stelvio, il Comune Valfurva, Regione Lombardia e i rappresentanti del comitato "Salviamo il Lago Bianco" si sono definiti i termini per il ripristino delle opere di collegamento del Lago Bianco agli impianti di innevamento di Santa Caterina Valfurva. Il Comitato continuerà a monitorare la situazione anche se ora si aspettano gli atti della Procura riguardo agli abusi ambientali provocati al Passo Gavia negli ultimi 12 mesi

di
Michele Argenta
10 agosto | 19:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Il 26 luglio 2024 al Passo Gavia con un sopralluogo congiunto tra il Parco Nazionale dello Stelvio, il Comune Valfurva, Regione Lombardia e i rappresentanti del comitato "Salviamo il Lago Bianco" e l’Osservatorio delle Associazioni (CAI, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, Pro Natura, Touring Club, WWF) si sono definiti i termini per il ripristino delle opere di collegamento del Lago Bianco agli impianti di innevamento di Santa Caterina Valfurva

 

Il progetto

Nel 2016 un progetto approvato dalla Regione Lombardia (e reso definitivo nel 2018) prevedeva l’utilizzo delle acque del lago (ultimo residuo di tundra artica sulle Alpi) per l’innevamento artificiale delle piste nel comune di Santa Caterina Valfurva. Il progetto si sviluppava con l’interramento di una tubazione per una lunghezza di circa 1600 metri e di una presa più a valle per pompare nuovamente l’acqua all’origine. Il tutto dentro l’area “Natura 2000” e all’interno del Parco Regionale dello Stelvio protetto dalle Direttive europee "Uccelli" (2009/147/CE) e "Habitat" (92/43/CEE), tutelato come Riserva Tresero Dosso del Vallon. A luglio 2023 arrivarono le prime ruspe nei pressi del Lago Bianco, iniziando a scavare per posare la tubazione di presa. Negli stessi mesi parte anche la mobilitazione promossa da alcuni cittadini per fermare i lavori. Solo l’11 ottobre il direttore del Parco, Franco Claretti, ha imposto la sospensione del cantiere, a tubazione ormai posata.

 

La petizione alla Commissione Europea

Il 18 marzo 2024 in Commissione Europea è stata discussa la petizione sui lavori intrapresi al Lago Bianco quando il Comitato Salviamo il Lago Bianco e l'Eurodeputata Maria Angela Danzì hanno portato la questione a Bruxelles. Il Commissario all’Ambiente, Virginijus Sinkevičius, a nome della Commissione europea, specificò che sono gli Stati membri i responsabili di ogni opera di compensazione o di ripristino e che la Commissione stava valutando diverse denunce e la petizione presentate dai cittadini per prendere una decisione sulle azioni appropriate da intraprendere.

 

Matteo Lanciani, portavoce del comitato "Salviamo il Lago Bianco", conferma l'impegno degli enti nel ripristino del Lago Bianco anche se non tutte le opere saranno smantellate (tra cui alcune opere in cemento armato che servivano al collegamento con le tubazioni per l'innevamento artificiale). Il Comitato continuerà a monitorare la situazione anche se ora si aspettano degli atti da parte della Procura riguardo agli abusi ambientali fatti al Passo Gavia negli ultimi 12 mesi.

 

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