Resilienza e adattamento: due termini molto utilizzati in ambito turistico. Ma cosa significano concretamente? Le risposte di BeyondSnow
Il cambiamento climatico sta trasformando profondamente le montagne alpine, mettendo a dura prova un modello turistico che per decenni ha ruotato attorno alla neve e agli sport invernali. Il progetto BeyondSnow, promosso da Eurac Research nell’ambito del programma Interreg Alpine Space, si pone l’ambizioso obiettivo di offrire strumenti concreti e strategie innovative per affrontare queste sfide
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Il cambiamento climatico sta trasformando profondamente le montagne alpine, mettendo a dura prova un modello turistico che per decenni ha ruotato attorno alla neve e agli sport invernali. Le temperature in aumento, le precipitazioni imprevedibili e le stagioni nevose sempre più brevi stanno creando una situazione in cui molte destinazioni turistiche, specialmente quelle situate a medie e basse altitudini, devono ripensare il loro futuro per rimanere sostenibili. In questo contesto si inserisce il progetto BeyondSnow, promosso da Eurac Research nell’ambito del programma Interreg Alpine Space, che si pone l’ambizioso obiettivo di offrire strumenti concreti e strategie innovative per affrontare queste sfide.
Recentemente, il progetto BeyondSnow ha pubblicato due documenti fondamentali: il Rapporto di adattamento e il Modello di resilienza e adattamento. Entrambi rappresentano un punto di riferimento per autorità locali, imprese turistiche e comunità delle Alpi, fornendo conoscenze pratiche e strumenti decisionali per navigare tra le complessità del cambiamento climatico.
Il Rapporto di adattamento si concentra sulla necessità di diversificare le offerte turistiche, riducendo la dipendenza dalla neve come unica attrattiva e sottolinea l’importanza di integrare pratiche sostenibili nelle strategie di sviluppo e di coinvolgere le comunità locali in una pianificazione a lungo termine. La diversificazione, infatti, rappresenta un elemento chiave per garantire che le destinazioni alpine continuino ad attrarre turisti e a offrire opportunità economiche, senza però compromettere il delicato equilibrio ambientale. Attraverso una panoramica delle strategie attualmente in uso e una selezione di esempi virtuosi, il rapporto offre una visione completa di come le destinazioni possano evolversi per affrontare i rischi socioeconomici legati al clima.
Parallelamente, il Modello di resilienza e adattamento propone un approccio strutturato per valutare la vulnerabilità delle destinazioni turistiche invernali. Questo modello analizza elementi come le capacità di gestione, l’esposizione ai cambiamenti climatici e la struttura delle infrastrutture turistiche. Grazie a una serie di indicatori chiave, il Modello aiuta a identificare i punti di forza e di debolezza di ogni destinazione, consentendo ai decisori di elaborare piani mirati per rafforzare la resilienza. Il modello, inoltre, rappresenta la base concettuale per uno strumento digitale di supporto alle decisioni, il Resilience Decision-Making Digital Tool, che sarà sviluppato nei prossimi anni per facilitare l’implementazione di soluzioni concrete.
Ma cosa significa realmente adattarsi e diventare resilienti per una destinazione alpina? L’adattamento, nel contesto del cambiamento climatico, non è solo una questione di trovare alternative alla neve, ma implica un ripensamento radicale del modo in cui le località si relazionano con il territorio, le comunità e i turisti. Il rapporto evidenzia come molte destinazioni abbiano già intrapreso percorsi di trasformazione che offrono ispirazione per altre regioni. Ad esempio, Dolomiti Paganella, in Trentino, ha lanciato un progetto chiamato Future Lab, basato sull’innovazione e sulla partecipazione della comunità locale. Questo laboratorio ha definito una serie di progetti futuri, tra cui la promozione di una mobilità più sostenibile, lo sviluppo di un sistema turistico circolare e la creazione di nuove offerte capaci di attirare visitatori durante tutto l’anno, non solo in inverno.
In Francia, il progetto “Imaginons Tignes en 2050” sta coinvolgendo abitanti e professionisti del turismo in un dialogo aperto sul futuro della località. Attraverso una serie di workshop, sondaggi e incontri pubblici, la comunità sta immaginando un nuovo modello di sviluppo turistico che risponda alle sfide climatiche preservando al contempo l’identità del territorio. Nel frattempo, in Svizzera, Monte Tamaro ha scelto di abbandonare completamente il turismo invernale tradizionale, trasformandosi in una destinazione estiva. Con questa transizione, la località ha sviluppato un’offerta che valorizza le attività outdoor, come escursioni e mountain bike, riducendo così la sua dipendenza dalla neve e contribuendo alla sostenibilità ambientale.
Questi esempi dimostrano che il cambiamento, pur complesso, è possibile. Tuttavia, richiede una visione strategica e il coinvolgimento di tutti gli attori locali, dalle amministrazioni pubbliche alle imprese private, fino alle comunità. Secondo Andrea Omizzolo, responsabile di BeyondSnow per Eurac Research, strumenti come il Rapporto e il Modello di adattamento sono fondamentali perché offrono una guida basata su evidenze scientifiche, aiutando le destinazioni a compiere scelte informate e a dare priorità alle azioni necessarie.
Un elemento essenziale di questo percorso è evitare il rischio di “maladattamento”, ossia strategie che, invece di mitigare gli effetti del cambiamento climatico, finiscono per aggravare le vulnerabilità esistenti. La chiave per il successo sta nel trovare soluzioni che siano non solo economicamente sostenibili, ma anche socialmente ed ecologicamente responsabili.
Guardando al futuro, BeyondSnow si pone l’obiettivo di rendere accessibili queste conoscenze e strategie a tutte le destinazioni alpine. Offrendo risorse gratuite e strumenti digitali, il progetto mira a democratizzare l’adattamento climatico, garantendo che anche le località più piccole abbiano l’opportunità di diventare resilienti. Il futuro delle Alpi, infatti, non riguarda solo il turismo, ma tocca temi più ampi come la preservazione del patrimonio naturale e culturale, l’equità sociale e la sostenibilità a lungo termine.
Mentre il cambiamento climatico continua a ridefinire il paesaggio alpino, le destinazioni che sapranno adattarsi e innovarsi saranno quelle che guideranno la transizione verso un futuro più sostenibile. BeyondSnow ci ricorda che, nonostante le sfide, c’è spazio per la speranza e per un turismo che rispetti le montagne, le persone e il pianeta.