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Ambiente

Prendere la strada sbagliata può avere delle conseguenze culturali irreversibili. Emergenza climatica o narrativa? I comunicatori si trovando di fronte a un grande bivio

Ieri sera, la provincia di Vicenza è stata battuta da una pioggia che in alcune aree ha superato i 100 millimetri. Sì è rotto il punto di equilibrio tra cielo e terra così quest'ultima, pregna, ha iniziato a rigettare o a sfaldarsi alla ricerca di una nuova armonia. Diverse strade si sono trasformate in torrenti limacciosi e numerose frane si sono staccate dai versanti collinari. A questo punto la narrazione può prendere due direzioni: vediamo quali

di
Pietro Lacasella
24 settembre | 16:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Questa volta è accaduto ai piedi dei Colli Berici. In foto Lumignano, località celebre non solo per gli ottimi "bisi", ma anche per le pareti che incorniciano le sue valli, punto di riferimento per chi ama sfidare la gravità arrampicandosi su un calcare corallino.

 

Ieri sera, la provincia di Vicenza è stata battuta da una pioggia che in alcune aree ha superato i 100 millimetri. Sì è rotto il punto di equilibrio tra cielo e terra così quest'ultima, pregna, ha iniziato a rigettare o a sfaldarsi alla ricerca di una nuova armonia. Diverse strade si sono trasformate in torrenti limacciosi e numerose frane si sono staccate dai versanti collinari.

 

Preso singolarmente questo episodio potrebbe suggerirci poco. Come suggerisce l'amico Luigi Torreggiani, a volte però bisogna uscire da una dimensione telescopica per abbracciare uno sguardo più ampio, grandangolare.

 

Così questo ennesimo episodio va a rimpinguare l'elenco degli eventi estremi che stanno minando la Penisola (e non solo). Un elenco che si sta allungando con progressiva rapidità, perché - come spiegano gli studiosi - con i cambiamenti climatici questi episodi aumentano in frequenza e in intensità.

 

A questo punto la narrazione può prendere due direzioni: arenarsi su una presunta ineluttabilitá (e quindi trattare i cambiamenti climatici come una malattia priva di rimedio); oppure adottare il principio causa effetto, individuando nei gas serra emessi dalle attività antropiche in atmosfera la causa dell'aumento delle temperature e di conseguenza degli eventi estremi.

 

Questo bivio narrativo è di fondamentale importanza, perché se da un lato ci può spingere verso l'inazione e la speranza, un po' egoista, di non essere coinvolti in prima persona (insomma ci trasforma in piccoli giocatori d'azzardo), dall'altro ci invita a ripensare ai nostri modelli sociali.

 

Quella della divulgazione è quindi una partita di notevole rilevanza, perché continuare a prendere la strada sbagliata può avere delle conseguenze culturali irreversibili.

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