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Ambiente

"Possiamo rispettare le bellezze ambientali creando economia: l’ambientalismo non è contro lo sviluppo e il progresso". Cantiano, sul monte Catria, è un laboratorio di futuro per la montagna

Il comune di Cantiano, sul monte Catria, promuove un turismo capace di svilupparsi sulle peculiarità del territorio, esaltandole senza forzarne o comprometterne il carattere. Il sindaco Alessandro Piccini: "Bisogna che chi amministra i territori orienti le strategie di sviluppo su una linea che sia quella del minor impatto possibile dell’uomo sull’ambiente"

di
Pietro Lacasella
07 maggio | 18:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

La Grande Cecità. Così s’intitola un importante libro dell’antropologo Amitav Ghosh dedicato alle difficoltà divulgative dei cambiamenti climatici, in “questa nostra epoca, così fiera della propria consapevolezza”.

 

Ma La Grande Cecità si rivela un titolo particolarmente indovinato anche per raccontare una società che, pur ricevendo un assaggio del clima che cambia con una frequenza progressivamente maggiore, continua imperterrita a replicare gli stessi modelli economici che stanno provocando l’alterazione delle temperature.

Eppure i segnali, come ad esempio l’aumento (sia in termini di periodicità che di intensità) degli eventi estremi, non passano inosservati. Tuttavia scivolano nell’oblio non appena si esaurisce la loro inerzia mediatica.

 

Ciononostante sarebbe sbagliato generalizzare, imputando agli amministratori di avere una visione poco lungimirante. Sarebbe sbagliato perché la Grande Cecità è certamente una patologia pervasiva, ma c’è anche chi, sui segnali lanciati dal clima, sa calibrare l’indirizzo politico di una località.

 

È il caso del comune di Cantiano, sul monte Catria (Appennino Umbro-Marchigiano), dove gli scorsi 4 e 5 maggio si è svolta la seconda edizione primaverile di Fiera Cavalli. Da quarantacinque anni Fiera Cavalli si svolge in ottobre, quando i cavalli scendevano dal monte perché iniziava a nevicare, ma in seguito all’alluvione che ha colpito l’area nel settembre del 2022, si è deciso di replicare l’evento in maggio, anche e soprattutto al fine di promuovere il turismo lento. Un turismo capace di svilupparsi sulle peculiarità del territorio, esaltandole senza forzarne o comprometterne il carattere.


“Abbiamo voluto inserire questa idea di valorizzazione del territorio – spiega a L’AltraMontagna Alessandro Piccini, sindaco di Cantiano – che, attorno al cavallo, ma anche al trekking e alla bicicletta, individua quelle che sono le uniche strategie di sviluppo turistico di questi territori. In maniera rispettosa possiamo rispettare le nostre bellezze ambientali creando economia, quindi anche sfatando quell’idea che l’ambientalismo sia contro lo sviluppo e il progresso. Perché il retaggio tra gli amministratori, e io sono un amministratore, è proprio questo qua: cioè l’idea che gli ambientalisti fermino il progresso”.

 

“Noi potremmo assumere due atteggiamenti – continua il primo cittadino -. Il primo, che è quello che stanno adottando le istituzioni, è di liquidare l’accaduto (l’alluvione del settembre 2022 n.d.r.) come pura casualità. Il secondo è invece quello di vedere la portata di quello che è accaduto e poi di quello che in Italia è successo dopo, perché dopo Cantiano c’è stato Ischia, c’è stata l’Emilia Romagna, c’è stata la Toscana. Stiamo vedendo che il territorio, per intensità e per frequenza, sta subendo degli effetti inevitabili di una crisi climatica che è in corso. Queste nostre strategie amministrative non sono più un’opinione, non è che uno può dire ‘sono a favore o sono contro i cambiamenti climatici’. Ormai sono un dato oggettivo. Il 99% della comunità scientifica nazionale dice questo. Quindi chi dice il contrario, dice qualcosa di non vero: e o lo prova scientificamente, oppure sa che sta dicendo il falso.
Bisogna che chi amministra orienti le strategie di sviluppo su questa linea che sia quella del minor impatto possibile dell’uomo sull’ambiente”.

 

Dall’altra parte del mio territorio – prosegue Piccini – ci sono delle piste sciistiche su cui si stanno iniettando milioni di euro, con continui investimenti, in un anno come quello in corso in cui non ha nevicato. Non ha mai nevicato a 1400 metri. Ecco, questa ostinazione a giustificare questo investimento pubblico per la difesa di quelle poche attività esistenti non regge, perché allora alla pari ci sarebbero tante altre situazioni da sostenere. Io sul mio territorio non ho più la strada d’accesso al monte che è stata alluvionata da un anno e mezzo: allora le imprese che non possono più godere di questa infrastruttura, non hanno la stessa dignità nell’accesso ai fondi pubblici? Qui non è più solo un problema ambientale, ma è anche un problema di non sostenibilità economica. Lo sci non è sostenibile da un punto di vista ambientale, economico, sociale, e noi continuiamo a buttarci milioni di euro?


Come riportato da Luigi Torreggiani, ospite lo scorso 5 maggio a Fiera Cavalli per presentare il progetto de L’AltraMontagna, Cantiano è un vero e proprio laboratorio di futuro per le Terre alte: “Valorizzare senza stravolgere, proporre la montagna per quella che è, straordinario luogo di vitalità, culturale ma anche imprenditoriale, che non ha bisogno di cattedrali nel deserto o di opere turistiche fuori dal tempo e dalla crisi climatica che stiamo vivendo”.


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