"Non possiamo limitarci a raccontare che il mondo sta finendo": Civati e l'importanza di una corretta comunicazione scientifica nell'era dell'Antropocene
Giuseppe Civati è co-fondatore della Casa Editrice People, con cui L'AltraMontagna collabora in diverse forme: con il progetto di una collana editoriale e con il Festival che dal 18 al 20 ottobre si svolgerà a Trento, nell'ambito di Autumnus. Tra gli eventi proposti, anche una conversazione tra Civati e Luca Pianesi, direttore de L'AltraMontagna, sul tema della comunicazione scientifica nell'era della crisi climatica
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
“La prima cosa che mi viene in mente è “qualità”. Da tempo ho riscontrato un altissimo livello di competenza e attivismo culturale e ambientale da parte de L’AltraMontagna. La montagna, con tutte le sue problematiche, è un tema centrale in ogni riflessione sul futuro del pianeta" così Giuseppe Civati, co-fondatore di People, commenta la collaborazione tra la testata online e la casa editrice.
Questa si concretizza in due progetti: una nuova collana editoriale dedicata alle montagne e un festival che si terrà a Trento, in Piazza Duomo, dal 18 al 20 ottobre: "L’idea di una collaborazione è nata grazie all'intuizione di Stefano Catone, uomo di montagna, non solo per nascita. Ci siamo trovati così a percorrere lo stesso sentiero, condividendo valori comuni”. Civati sottolinea come People, una casa editrice che fa dell’indipendenza il suo principio fondante, trovi ne L’AltraMontagna un’affinità perfetta: “Noi teniamo molto a essere liberi, e desideriamo che i nostri partner abbiano la stessa libertà di azione e di espressione”.
Tra gli eventi previsti in Piazza Duomo in questi tre giorni, c'è anche una conversazione sul tema della comunicazione scientifica ai tempi della crisi climatica, moderata da Sofia Farina, tra Luca Pianesi, direttore de L'AltraMontagna e Giuseppe Civati, che abbiamo intervistato.
Uno dei valori aggiunti della collaborazione, secondo Civati, è la capacità di raccontare le questioni ambientali in modo chiaro: "Ci piace molto il concetto di ‘racconto informato’. Le questioni della montagna sono dirompenti, e la capacità di illustrarle al pubblico in modo accessibile è un valore inestimabile”.
"Siamo una casa editrice itinerante - spiega Civati -. Amiamo creare occasioni di incontro e di discussione. Ogni libro è un punto di partenza per un dialogo, per questo organizzare un festival ci è venuto naturale. È un’occasione per mostrare il percorso che vogliamo intraprendere insieme ad L’AltraMontagna e discuterlo con le persone, raccogliendo nuovi spunti e idee."
Civati, che è anche autore del libro "Struzzi! La crisi climatica e i criminali che la negano" (edito da People), riflette sull’importanza della comunicazione scientifica, soprattutto in un contesto come quello italiano, dove il dibattito sul cambiamento climatico appare spesso frammentato e poco incisivo. "L'Italia è in una crisi climatica particolarmente grave, anche rispetto ad altri paesi. Eppure, c'è una tendenza preoccupante al negazionismo climatico o, peggio ancora, all’indifferenza. La pandemia ci aveva fatto sperare in una maggiore consapevolezza, ma subito dopo abbiamo assistito a una sorta di involuzione."
Per Civati è fondamentale migliorare gli strumenti di comunicazione e trovare nuove modalità per coinvolgere il pubblico: “Non possiamo limitarci a raccontare che il mondo sta finendo, perché questo approccio non funziona. Dobbiamo trovare un equilibrio tra l’allarme e la consapevolezza che soluzioni esistono, e che possiamo trovarle insieme”.