Contenuto sponsorizzato
Ambiente

Le regioni montane come hotspot di sfide economiche, sociali e ambientali ma anche come fonte di opportunità: il Patto Rurale dell'Unione Europea

Facilitare lo scambio di esperienze politiche e buone pratiche per l'apprendimento reciproco e lo sviluppo delle capacità; identificare le principali barriere che ostacolano la crescita e la resilienza delle aree montane ed esplorare possibili soluzioni. Questi sono tra gli obiettivi del Patto Rurale dell'Unione Europea, che lancia un sondaggio (disponibile fino al 19 luglio, in tutte le lingue) per definire aree chiave in cui offrire un maggiore supporto e opportunità di networking alla comunità

di
Sofia Farina
07 luglio | 12:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Le regioni montane europee devono affrontare sfide specifiche a causa delle loro caratteristiche naturali e geografiche uniche: ad esempio l'isolamento, l'accesso limitato e la sostenibilità economica dei servizi e delle infrastrutture essenziali. Questi fattori spesso portano diverse zone ad avere popolazioni scarse, poche imprese e un forte impatto sulla produzione agricola e sulla resilienza da parte degli eventi climatici, e proprio per affrontare questo problema, l'articolo 174 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea prevede un'attenzione particolare per le regioni montane.

 

Tuttavia, come sottolineano gli stessi canali dell’Unione Europea, le regioni montane presentano anche opportunità uniche: sono state teatro di ricerche e scoperte pionieristiche in campi come la telemedicina, grazie al loro isolamento e all'altitudine, e l'innovazione sociale, a causa dei servizi pubblici limitati. Inoltre, queste aree ospitano diversi siti importanti dal punto di vista ambientale, come le zone Natura 2000 e i parchi naturali e hanno un'esperienza preziosa nel bilanciare la conservazione dell'ambiente con lo sviluppo locale, offrendo spunti preziosi per altre comunità montane.

 

Uno strumento creato dall’Unione per affrontare le sfide specifiche della regione, in linea con la visione di lungo termine per le aree rurali e come superarle per diventare meglio connesse, più resilienti ed economicamente vivaci, è la piattaforma di comunità di rivitalizzazione rurale, dove è possibile trovare le più recenti informazioni sul Patto e su coloro che lo sostengono e portano avanti, partecipare alle discussioni nei focus group esistenti (come quello sulla mobilità rurale, o quello sui giovani) o crearne di nuovi.

 

Gli obiettivi della piattaforma, che è un gruppo di comunità, sono sensibilizzare gli stakeholder di montagna sugli obiettivi e gli strumenti della Visione a lungo termine per le aree rurali; incoraggiare gli stakeholder di montagna a impegnarsi nel Patto rurale; facilitare lo scambio di esperienze politiche e buone pratiche per l'apprendimento reciproco e lo sviluppo delle capacità; identificare le principali barriere che ostacolano la crescita e la resilienza delle aree montane - siano esse di natura politica, amministrativa o socio-economica - ed esplorare possibili soluzioni.

La piattaforma di rivitalizzazione rurale rientra all’interno delle azioni del Patto Rurale, lanciato nel 2021 dalla Commissione europea, come parte della sua Visione a lungo termine per le aree rurali dell'Unione.

 

Il Patto rurale ha tre obiettivi principali. Il primo è quello di amplificare le voci rurali e portare più in alto nelle agende politiche comunitarie, seguito da quello di strutturare e aiutare la formazione di reti e collaborazioni, oltre che l’apprendimento reciproco e infine incoraggiare e monitorare l’impegno dei volontari all’azione. 

 

Il Patto rurale fornisce un quadro di cooperazione tra autorità pubbliche, società civile, imprese, mondo accademico e cittadini, a livello europeo, nazionale, regionale e locale. Per unirsi e contribuire al patto, si può seguire il processo spiegato nel dettaglio qui: a marzo 2024 avevano aderito oltre 2.350 organizzazioni e individui.

 

Dopo l’adesione, il secondo step consiste nell'azione: tutti i membri della comunità del Patto rurale sono invitati a spiegare come vogliono agire per le aree rurali. L'idea è quella di identificare azioni specifiche e limitate nel tempo che possano contribuire a raggiungere uno o più obiettivi del Patto rurale, e nel frattempo istituire un sistema di monitoraggio che permetta di seguirne l'attuazione.

Attualmente, l'Ufficio di supporto al Patto rurale sta identificando le aree chiave in cui offrire un maggiore supporto e opportunità di networking alla comunità del Patto. Nel farlo, ha scelto di ascoltare chi le aree rurali le vive ogni giorno, tramite un sondaggio disponibile fino al 19 luglio 2024 e compilabile nelle 22 lingue europee. 

 

L'obiettivo dell'indagine è ottenere una panoramica delle aspettative degli stakeholder rurali per amplificarne la voce e consentire la creazione di reti e collaborazioni.

SOSTIENICI CON
UNA DONAZIONE
Contenuto sponsorizzato
recenti
Ambiente
| 26 gennaio | 06:00
L'Unesco e l'Organizzazione Meteorologica Mondiale hanno ufficialmente lanciato l’Anno Internazionale della Conservazione dei Ghiacciai: il 2025 è dedicato a evidenziare l’importanza cruciale di queste riserve di acqua dolce che negli ultimi sessant'anni sono dimezzate: "Queste formazioni non sono solo acqua congelata: sono i custodi della storia climatica del nostro pianeta, fonti di vita per miliardi di persone e luoghi sacri per molte culture. La loro rapida scomparsa ci ricorda che dobbiamo agire ora” ha dichiarato Audrey Azoulay, direttrice generale dell’Unesco
Sport
| 25 gennaio | 20:00
Con le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 che si avvicinano (manca ancora più di un anno ma il conto alla rovescia corre veloce) basta fare un giro sulle piattaforme di prenotazione online di affitti brevi per scoprire (se ce ne fosse stato bisogno) che il costo di una settimana olimpica (ma pure di un semplice weekend, a dire il vero) è tutt’altro che accessibile per il "grande pubblico"
Ambiente
| 25 gennaio | 18:00
Un report da poco pubblicato da BirdLife International mette in luce le potenzialità che gli ecosistemi europei hanno, in condizioni ottimali, di assorbire e stoccare il carbonio presente nell'atmosfera. Uno strumento potente che però rischia di essere oscurato da tecnologie costose e di nicchia e dalla volontà di mantenere lo status quo delle "emissioni come sempre"
Contenuto sponsorizzato