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Ambiente

"La società civile ha la capacità di cambiare le cose": Common e il monitoraggio civico delle opere previste per le olimpiadi di Milano-Cortina

Leonardo Ferrante, responsabile del progetto Common - comunità monitoranti di Libera e del gruppo Abele, è ospite dell’ultima puntata di Un quarto d'ora per acclimatarsi, il podcast de L'AltraMontagna che approfondisce i problemi ambientali e sociali sperimentati dalle terre alte tramite la voce di chi le vive, le affronta e le studia

di
Sofia Farina
09 dicembre | 13:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

La stima dei costi per le Olimpiadi invernali di Milano Cortina ha lo spaventoso valore di 5 miliardi e 720 milioni di euro, di cui un miliardo e 600 milioni per la realizzazione dei Giochi e altri 4 miliardi e 120 milioni per le opere connesse: un dato che emerge dall’opera di monitoraggio realizzata da una rete di associazioni nazionali e territoriali, che ha cercato di supplire alla mancanza di una comunicazione chiara e trasparente da parte degli organi competenti.

 

Questa attività ha un nome, monitoraggio civico, ed è un diritto dei cittadini italiani e ne abbiamo parlato nell'ultima puntata del podcast "Un quarto d'ora per acclimatarsi" con Leonardo Ferrante responsabile del progetto Common - comunità monitoranti di Libera e del gruppo Abele.


Fotografia scattata durante un'uscita per il monitoraggio civico dei lavori per la pista da bob a Cortina da Michele Filippucci

"Le comunità monitoranti sono gruppi di persone che si mettono insieme per fare attenzione ad un ambito particolare del bene comune - spiega Ferrante - e questo ambito possono essere i beni confiscati, le decisioni pubbliche del comune in cui viviamo, o com lo Stato sta spendendo le risorse del Pnrr, e anche che cosa stanno facendo lo Stato, le regioni, Simico, Fondazione Milano Cortina, rispetto alla costruttura di quelle infrastrutture che renderanno possibili le prossime Olimpiadi e Paralimpiadi Milano Cortina".

 

Il progetto Common, come racconta l'ospite, accompagna le realtà territoriali e locali a monitorare: "Questo vuol dire capire come usare i dati, sapere dove andare a cercare quei dati e tramite quei dati effettivamente controllare che ci sia, si sta facendo esattamente quello che i dati dicono".


Fotografia scattata durante un'uscita per il monitoraggio civico dei lavori per la pista da bob a Cortina da Michele Filippucci

"La trasparenza è il primo modo di esercitare il diritto di sapere - commenta Ferrante -. Una volta che riusciamo esercitare questo diritto, tramite i dati, possiamo fare qualunque azione reale di indagine e approfondimento".

 

"Come Progetto Common siamo entrati nella rete che poi è diventata quella promotrice della campagna Open Olympics, che oltre a Libera comprende anche tante altre realtà come Cipra Italia, Club Alpino Italiano, Legambiente, Wwf, Italia Nostra, Mountain Wilderness". A questa rete, Common ha proposto un lavoro sulla trasparenza "per facilitare il processo e raccogliere il loro bisogno di conoscenza". Questa operazione si è concretizzata prima nella scrittura di un report frutto di un monitoraggio civico, e in particolare, in gran parte, dalle conoscenza raccolte da Luigi Casanova negli anni, e poi nella richiesta della realizzazione di un portale per la condivisione di tutti i documenti ufficiali relativi alle infrastrutture previste per i Giochi.


Fotografia scattata durante un'uscita per il monitoraggio civico dei lavori per la pista da bob a Cortina da Michele Filippucci

Il 18 ottobre è stato reso pubblico questo portale, accessibile da Simico.it (che sta per "Società Infrastrutture Milano Cortina"): "Il portale si chiama Open Milano Cortina 2026 e permette di accedere in modo semplice alle informazioni su 100 opere mappate, per capire dove sono, che cosa sta accadendo in termini di cronoprogramma". Ferrante si definisce parzialmente soddisfatto dal risultato: "Dobbiamo prendere atto che questo portale prima non c'era e oggi non c'è e quindi che la società civile ha la capacità di cambiare le cose - commenta -.  Certo, è un portale migliorabile perché mancano ancora tante informazioni, ma almeno adesso c'è l'infrastruttura".

 

Qui è possibile ascoltare la puntata, disponibile anche su tutte le principali piattaforme podcast (Spotify, Apple e Google Podcast, Audible):

 

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