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Ambiente

La questione delle trivellazioni a 2600 metri nel Lago Bianco per l'innevamento artificiale sbarca in prima serata su Rai 3 a "indovina chi viene a cena"

In prima serata su Rai 3, nella trasmissione di inchiesta "Indovina chi viene a cena" un servizio sulle trivellazioni al Lago Bianco, 2600 metri slm all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio in Alta Valtellina, per sfruttarne le acque per l'innevamento artificiale

di
Sofia Farina
25 marzo | 19:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Ieri sera, in prima serata, su Rai 3 la trasmissione di inchiesta Indovina Chi Viene A Cena ha mandato in onda un servizio sul ciò che sta accadendo al lago Bianco, 2600 metri slm a Santa Caterina Valfurva in Alta Valtellina, di cui abbiamo parlato qui e qui.

 

Sui canali del "Comitato Salviamo il Lago Bianco", il gruppo di persone che ha reso questo un vero e proprio caso d'inchiesta, partendo da post sui social media e arrivando al parlamento europeo, si leggono i ringraziamenti al team della Rai "per esser venuti a puntar la luce su uno dei peggiori scempi ambientali attualmente in corso in Regione Lombardia". Infatti, commentano: "Come asserisce Sabrina Giannini, giornalista d’inchiesta dalla lunga carriera, se i controllori latitano è dovere morale di ogni cittadino attivarsi per la salvaguardia dei propri territori e di beni pubblici, patrimoni dell’umanità intera come sono il Lago Bianco, il Passo Gavia e tutto il Parco Nazionale dello Stelvio. La visione e gestione privatistica di questi fondamentali asset naturali non può essere lasciata nelle mani di pochi speculatori, il dissenso verso la deturpazione va esternato, il silenzio e la rassegnazione sono la morte della democrazia e devono essere combattuti aspramente".

 

Il servizio si apre con uno spezzone di un video istituzionale di Regione Lombardia, in cui Attilio Fontana, presidente della regione, commenta: "Il Parco Nazionale dello Stelvio che è uno dei posti più belli del nostro paese e che merita di essere ancora più rivalutato", una tutela, quella esercitata dalla regione, fatta "a modo suo", commenta la voce narrante del servizio.

 

Il lago bianco è "un lago alpino alimentato da un ghiacciaio morente e circondato dall'ultimo lembo di tundra artica in Italia" racconta il servizio. Sebbene dovrebbe essere  "sotto protezione speciale", come racconta la giornalista il "lago viene trivellato, sporcato e rovinato per prnedere le sue acque affinchè finiscano giù negli impianti di sci quando serve sparare la neve artificiale a beneficio della Santa Caterina Impianti" di cui Giuseppe Bonseri è l'amministratore delegato. Bonseri, davanti alle telecamere della trasmissione e in risposta alle incalzanti domande della reporter relative alla sue opinione sulla correttezza o meno dell'opera, commenta dicendo che è "una roba di cui parlare con il comune" e non con la società di impianti per la quale "non c'è nessun beneficio", per citarlo. Come viene evidenziato nel servizio, la risposta appare particolarmente "singolare, dato che la Santa Caterina Impianti non solo ha rchiesto i lavori ma è anche l'impresa che li esegue: d'altro canto l'acqua per l'innevamento serve a loro".

 

Anche l'Ente Parco Nazionale dello Stelvio - Lombardia, nella persona del suo direttore Franco Claretti, viene incluso nell'inchiesta, proprio perchè il lago Bianco si trova al suo interno. Anche in questo caso, le risposte alle questioni poste dalle reporter sono evasive e passano la patata bollente della competenza di questo disastro ambientale allo Stato, spiegando che la serie di lavori che coinvolge anche le trivellazioni nel lago alpino rientrano nel progetto di preparazione delle piste per i mondiali di sci alpino del 2005. "Le autorizzazioni che erano state date per le opere connesse ai mondiali non erano rilasciabili - spiega Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia - è anche arrivata una sentenza definitiva del tribunale europeo che ha sancito che l'opera è a tutti gli effetti in violazione delle direttive europee sulla tutela della natura".

 

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