La bicicletta è il mezzo più semplice, moderno, futuribile, economico e intelligente che ci sia: usiamola, anche per dire che il cielo non può più essere considerato una discarica
Nate nello stesso periodo storico, le automobili e le biciclette sono oggi i simboli di due modi opposti di intendere il progresso moderno. La bicicletta oltre a essere leggera, essenziale, minima e pulita, fa anche bene all'economia: il nostro paese conta 2.900 imprese che danno lavoro a 17.000 persone e producono ricavi per 9 miliardi di euro annui
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
La bicicletta e le automobili sono stati inventati nello stesso periodo storico, in pieno positivismo, durante la Belle Époque. Ma oggi sono i simboli di due modi opposti di intendere il progresso moderno. La bicicletta è leggera, essenziale, minima, pulita.
Ricorda il pensatore viennese Ivan Illich che si possono parcheggiare fino a 18 biciclette al posto di un auto. E che per portare 40mila persone al di là di un ponte in un’ora ci vogliono 12 corsie se si ricorre alle automobili. E solo due se si va in bici.
E la bicicletta fa bene anche all’economia. Secondo l’ultimo studio di Banca Ifis, il nostro paese conta 2.900 imprese che danno lavoro a 17.000 persone e producono ricavi per 9 miliardi di euro annui. E negli ultimi due anni il ricavo complessivo è aumentato del 16 %.
Ora, politici, favoriamo l’uso della bicicletta. Magari lasciamo stare le nuove piste e-biker che si costruiscono in alta quota, di cui forse parleremo qui un’altra volta.
Tutto è a favore della bicicletta. È il mezzo più semplice, più moderno, più futuribile, più economico che ci sia. Ma anche il più intelligente. Viaggiamo in bicicletta, anche nelle lunghe distanze magari associandola al treno. E facciamolo sempre nei piccoli spostamenti della città. Usiamola, anche per dire a tutti che il nostro cielo non può più essere considerato una discarica.