(IL VIDEO) C’è un bosco in ogni casa. Il legno è una materia prima che potrebbe aiutarci nella transizione ecologica
In ciascuna delle nostre casa c’è un bosco, una foresta. Anzi, molto spesso anche più di una. E c’è un bosco in ogni casa perché “il nostro rapporto con i boschi rimane tutt’oggi profondo e indissolubile”. Questa sera approfondiremo questo tema nella rubrica Un'Ora per Acclimatarsi, nell'ambito del Trento Film Festival, insieme a Luigi Torreggiani, Riccardo Rizzetto e Francesca Locatin. Ore 19:00 in piazza Cesare Battisti, Trento (partecipazione gratuita)
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
In ciascuna delle nostre casa c’è un bosco, una foresta. Anzi, molto spesso anche più di una.
Così spiega il dottore forestale Luigi Torreggiani in un Tedx. E c’è un bosco in ogni casa perché “il nostro rapporto con i boschi rimane tutt’oggi profondo e indissolubile”.
“C’è un bosco in ogni casa perché siamo innanzitutto circondati dal legno, da alberi: tavoli, porte, finestre, librerie, pavimenti, cornici, tetti, strumenti musicali, librerie, libri, il sughero che chiude le bottiglie di vino, oggetti di uso comune. Il legno è una straordinaria materia prima, rinnovabile. Una materia prima che potrebbe aiutarci davvero tanto nella transizione ecologica”.
“Il legno – prosegue Torreggiani – è pieno di carbonio. Carbonio che è stato assorbito dall’atmosfera durante la vita degli alberi, sotto forma di CO2, e che è stato immagazzinato anche nel legno. Nel trave che sorregge il tetto di un’antica cattedrale, c’è ad esempio nascosto il respiro dei nostri avi. Carbonio che è rimasto fissato lì da secoli e che ancora lo rimarrà non ritornando in atmosfera. E al tempo stesso altre piante, cresciute al posto di quell’albero divenuto trave, continuano ad assorbire CO2 mentre crescono. Quella CO2 che a causa nostra ha raggiunto livelli in atmosfera talmente alti da provocare il riscaldamento globale. Ed è per questo motivo che alberi e boschi insieme possono darci una mano importante nella mitigazione della crisi climatica”.
“Poi non dimentichiamoci che il legno è anche calore, energia: non dimentichiamoci che oggi il legno è la prima materia prima rinnovabile del nostro paese”.
“Ma nelle nostre case il bosco non c’è solo sotto forma di legno. Il bosco nelle nostre case è anche nei rubinetti. Il bosco è un incredibile filtro naturale che riesce a captare le precipitazioni atmosferiche e a trasformarle in acqua potabile”.
“Il bosco nelle nostre case è anche nel frigorifero, nella dispensa: funghi, tartufi, castagne, frutti di bosco, miele”.
“Il bosco è anche uno scrigno della biodiversità che ci circonda; è un luogo di benessere psicofisico. Tutte queste cose che il bosco è in grado di offrirci hanno un nome ben preciso: si chiamano Servizi Ecosistemici”.
“Bisogna anche evidenziare – spiega sempre Torreggiani in un’intervista a L’AltraMontagna – che gli amministratori delle aree montane e i gestori delle foreste hanno investito ben poco per raccontare il ruolo e l’importanza dei Servizi Ecosistemici che derivano dall’interazione sostenibile uomo-bosco. E un ruolo determinante, in questa visione, lo hanno avuto anche i media, che spesso non sanno (o non vogliono) distinguere ciò che drammaticamente accade nel Sud del mondo, dove decine di migliaia di ettari di foreste vengono distrutti per sempre, e ciò che invece si attua sulle nostre montagne, dove gli interventi selvicolturali sono normati e in cui i boschi sono sottoposti a vincoli ambientali, idrogeologici e paesaggistici.
I boschi italiani sono parte di un paesaggio culturale di grande valore. Le loro forme e la loro composizione specifica derivano dall’interazione millenaria uomo-bosco. Le nostre foreste sono state da sempre utilizzate per soddisfare i bisogni e le esigenze della società, produttive ovviamente, ma anche, ad esempio, di protezione dei versanti. In passato li abbiamo anche maltrattati, non bisogna negarlo, insieme ai loro abitanti non umani, ma oggi abbiamo normative, sensibilità, tecnologie e conoscenze tecnico-scientifiche che possono permetterci di mettere in pratica una vera gestione sostenibile, in grado di fornire servizi fondamentali per tutti noi, ancora più importanti lungo il cammino della transizione ecologica.
Attuando davvero la Strategia Forestale Nazionale, che finalmente il nostro Paese si è dato per governare i propri boschi per i prossimi vent’anni, è possibile trovare un equilibrio tra protezione della natura e tutela della biodiversità (con anche la creazione di più Riserve integrali e Boschi vetusti) e una selvicoltura di stampo naturalistico, ma con funzioni anche produttive. Questo significa “gestire”, “prendersi cura”: pianificare in modo partecipato l’utilizzo sostenibile dei boschi tenendo conto di ogni loro funzione e di ogni sensibilità. Ciò è l’esatto contrario della logica dell’abbandono che, occorre sottolinearlo, per i boschi non sarebbe affatto un problema, mentre per noi lo sarebbe eccome”.
L’appuntamento: A partire da queste riflessioni, alla rubrica Un’Ora per Acclimatarsi, organizzata da L’AltraMontagna nell’ambito del Trento Film Festival, stasera ragioneremo di questi argomenti insieme a Luigi Torreggiani, Riccardo Rizzetto e Francesca Locatin. Ore 19:00 in piazza Cesare Battisti, Trento (partecipazione gratuita).
Per chi fosse interessato, l'evento verrà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook de L'AltraMontagna