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Ambiente

Il Parlamento dei giovani dell’Appennino si dà appuntamento a inizio agosto in Abruzzo: è primo evento culturale dedicato ai ragazzi dell’entroterra

Il 3 agosto a Collermele, in provincia de L’Aquila, si tiene la quarta edizione del Festival dei giovani dell'Appennino, uno spazio d’incontro e di coordinamento tra associazioni giovanili di tutto il territorio intorno al crinale

di
Luca Martinelli
25 luglio | 13:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Il 3 agosto a Collermele, in provincia dell’Aquila, si tiene la quarta edizione del Festival dei giovani dell'Appennino, uno spazio d’incontro e di coordinamento tra associazioni giovanili di tutto il territorio intorno al crinale, il primo evento culturale dedicato ai giovani e alle giovani dell’entroterra, per mettere a sistema idee e progetti volti allo sviluppo territoriale e la lotta allo spopolamento dell'Italia interna. Saranno presenti delegazioni da sette regioni: Abruzzo, Basilicata e Calabria dal Meridionale; Marche, Toscana e Umbria dal Centro Italia; Emilia-Romagna dal Nord.

 

Filiberto Ciaglia è uno degli organizzatori. Ha trent’anni, è consigliere comunale a Collarmele e dottorando in Scienze documentarie, linguistiche e letterarie (XXXVII ciclo), per il curriculum in Studi geografici, presso la Sapienza Università di Roma. Vive in paese e fa il pendolare. “È nato tutto nel 2021, da un gruppo di amici e amiche che ‘simpatizzavano’ per la questione dei paesi. L’amministrazione comunale ci ha dato carta bianca e noi abbiamo immaginato uno spazio che avesse questa formula federativa e di ospitare i giovani in uno spazio iconico, la piazza dell'Orologio, che per noi rappresenta il simbolo della fine del paese antico, che è stato distrutto dal terremoto del Fucino, nel 1915. Collarmele ha sempre rappresentato un crocevia: sta sul Regio Tratturo, è un posto che ha sempre connesso luoghi” racconta a L’AltraMontagna.

 

Che tipo di evento è il Festival?

 

Non è un evento ripiegato su se stesso, abbiamo l’obiettivo di trattare, a partire da Collarmele, questioni che riguardano tutto l’Appennino, siamo aperti alle altre esperienze. Questo, in ambito locale, spesso porta anche a problemi, perché tanti vorrebbero affrontare principalmente le questioni che riguardano il proprio paese. Per accompagnare la comunità, da un paio d’anni abbiamo immaginato di associare al Festival una rassegna, i “Dialoghi in montagna”, che riempie di iniziative e riflessioni tutti i giovedì per due mesi. Questo spazio dà continuità al Festival, è una giusta osservazione che abbiamo raccolto dalle persone del paese.

Perché ritenere importante creare uno spazio federativo?

 

Rappresenta un aspetto cruciale, perché non ha senso che chi si occupa delle aree interne lo faccia in modo “esclusivo”, senza dialogare con altre esperienze e guardando solo al proprio contesto. Anche se ognuno vuol perseguire la strada più giusta, se non riusciamo a costruire un tessuto, una maglia che tiene insieme i territori, sarà difficile reclamare politiche quando il divario tra città e paesi sarà ancora più ampio. Faccio ad esempio l’esempio delle Comunità energetiche rinnovabili (CER): ci sono paesi che hanno vinto il bando e non sono stati finanziati, dovrebbero reagire insieme. 


Chi arriva a Collermele per il Festival?

 

Saranno presenti 11 delegazioni giovani da sette regioni. La cosa interessante è che dei gruppi di quest'anno, la metà ci hanno chiamato loro. Il lavoro che dobbiamo fare è creare  uno strumento in grado di mantenere attiva la rete, perché ad oggi l’unico meccanismo che genera continuità è che molti dei ragazzi che sono venuti nelle edizioni passate poi tornano. Manca ancora qualcosa che renda la coesione permanente, come l’organizzazione di altri spazi di incontro, anche più piccoli, non solo a Collarmele. Dopo tre anni, intanto, noi siamo diventati un’associazione.

Il programma completo del Festival dei giovani dell’Appennino è sul sito https://festivalgiovaniappennino.it/

L’elenco dei paesi e delle realtà protagoniste della 𝐈𝐕 𝐞𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞:

- per la Calabria l’associazione di 𝐂𝐚𝐥𝐚𝐛𝐫𝐢𝐚 𝐍𝐮𝐨𝐯𝐚 (Grisolia – CS ) e il 𝐂𝐀𝐈 𝐆𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢;

- per la Basilicata il 𝐂𝐀𝐈 𝐆𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢;

- per l’Abruzzo i giovani di 𝗠𝗮𝗻𝗼𝗽𝗽𝗲𝗹𝗹𝗼 (PE), di 𝗖𝗮𝗺𝗽𝗼 𝗱𝗶 𝗚𝗶𝗼𝘃𝗲 (AQ), 𝗣𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗡𝗲𝗼 (Valle Subequana - AQ), 𝗖𝗦𝗩 𝗔𝗯𝗿𝘂𝘇𝘇𝗼 (prov. AQ), 𝐏𝐫𝐨 𝐋𝐨𝐜𝐨 (prov. AQ), 𝐃𝐞𝐥𝐞𝐠𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐑𝐨𝐜𝐜𝐡𝐞 (Altopiano delle Rocche – AQ), 𝐂𝐀𝐈 𝐆𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢;

- per le Marche i giovani dell’associazione 𝗙𝗲𝗿𝗮𝘅𝗰𝗼𝘀𝘀𝗶𝗻𝗲𝗮 (Cossignano – AP);

- per l’Umbria i giovani dell’associazione 𝐆𝐞𝐧𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐓 (Castiglione del Lago – PG), 𝐂𝐀𝐈 𝐆𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢;

- per la Toscana il 𝐂𝐀𝐈 𝐆𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢;

- per l’Emilia-Romagna i giovani dell’associazione 𝐂𝐡𝐢𝐨𝐜𝐜𝐢𝐨𝐥𝐚 𝐥𝐚 𝐜𝐚𝐬𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐧𝐨𝐦𝐚𝐝𝐞 (Pennabilli – RN).

 

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