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Ambiente

Il Canton Grigioni vuole rimuovere il branco di lupi che vive nel Parco nazionale. La percezione dell'altro varia a seconda delle proprie necessità

Se da un lato c’è chi invita a tutelare i grandi carnivori perché, insieme ai cacciatori, possono influenzare "la distribuzione territoriale, il comportamento e l'abbondanza delle popolazioni di ungulati" e "favorire così la crescita di giovani alberi", dall’altro c’è chi spinge verso l’abbattimento per i danni che possono provocare agli allevatori

di
Pietro Lacasella
04 settembre | 12:47
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Il Canton Grigioni vuole rimuovere il branco di lupi che vive nel Parco nazionale e ha fatto richiesta alla Confederazione per procedere.

 

Come scrivevamo in un articolo dedicato alle dinamiche di conflitto che si possono verificare tra esseri umani, animali e vegetali lungo i solchi e i pendii montani, la percezione dell’altro può mutare a seconda delle proprie necessità.

 

E così in Svizzera, se da un lato c’è chi invita a tutelare i grandi carnivori perché, insieme ai cacciatori, possono influenzare "la distribuzione territoriale, il comportamento e l'abbondanza delle popolazioni di ungulati" e "favorire così la crescita di giovani alberi", dall’altro c’è chi spinge verso l’abbattimento per i danni che possono provocare agli allevatori.

 

Nel caso in questione, il Canton Grigioni spinge alla rimozione del branco per l’attacco a un bovino. L’Ufficio federale dell’ambiente, però, deve ancora pronunciarsi.

 

“Il direttore del parco Ruedi Haller – spiega la Radiotelevisione svizzera – è critico verso le intenzioni del Cantone. Secondo quanto ha dichiarato, non è ancora chiaro se il lupo che ha ucciso il bovino a fine agosto faccia parte del branco del Fuorn. Si tratta piuttosto di una supposizione delle autorità cantonali. Per il momento i responsabili del Parco nazionale non vogliono intraprendere alcuna azione, ma rimangono in attesa della risposta dell’Ufficio federale dell’ambiente alla richiesta di Coira”.

 

Il comune di Coira aveva già presentato una prima domanda all’Ufficio federale dell'ambiente in vista del periodo di abbattimento preventivo cominciato a inizio settembre. Domanda che è stata accolta da Berna. “Il cantone – comunica sempre la Radiotelevisione svizzera – ha dato quindi il via libera martedì all’uccisione in tutto di 22 cuccioli appartenenti a 7 branchi, oltre che dell’intero branco del Vorab, nella zona di Ilanz. In questa operazione, che comincerà giovedì, saranno coinvolti oltre ai guardiani della selvaggina anche dei cacciatori autorizzati. Inoltre, già dall’inizio della caccia alta i cacciatori hanno la possibilità di sostenere i guardiani della selvaggina nell’abbattimento di due lupi solitari nei territori della Valposchiavo e di Hinterrhein”.

 

Questa vicenda evidenza in modo chiaro quanto sostenuto nel nostro precedente articolo: le necessità e gli interessi modificano la nostra percezione andando a provocare attriti tra nicchie sociali e specie animali/vegetali. Allevatori, forestali, ungulati, grandi carnivori, piante: un elenco che potrebbe protrarsi a lungo mettendo l'accento su esigenze differenti. Provare a comprenderle in uno slancio di empatia potrebbe dare vita alla strada dell’equilibrio.

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