Gli effetti del cambiamento climatico sulla salute mentale rappresentano una crisi nella crisi, non possiamo ignorarli
Le conseguenze del cambiamento climatico non si limitano agli impatti fisici e ambientali. Gli effetti sulla salute mentale rappresentano una crisi nella crisi, come discusso nella recente Cop29. Il clima che cambia non solo causa eventi estremi come inondazioni e ondate di calore, ma aggrava anche disturbi mentali preesistenti e genera nuove sfide, tra cui ansia climatica, depressione e stress post-traumatico
Le conseguenze del cambiamento climatico non si limitano agli impatti fisici e ambientali. Gli effetti sulla salute mentale rappresentano una crisi nella crisi, come discusso nella recente Cop29. Il clima che cambia non solo causa eventi estremi come inondazioni e ondate di calore, ma aggrava anche disturbi mentali preesistenti e genera nuove sfide, tra cui ansia climatica, depressione e stress post-traumatico.
Secondo il rapporto pubblicato da Nature Mental Health, la connessione tra clima e salute mentale non è ancora adeguatamente affrontata nei negoziati climatici. Nonostante l’avanzamento di iniziative come la Cop28 Dichiarazione sul clima e la salute mentale, solo una minima parte dei piani nazionali di adattamento include il supporto psicosociale. Le disparità sono evidenti: meno del 5% dei piani di adattamento integra azioni per la salute mentale, mentre una quota ben più alta si concentra su malattie fisiche come quelle trasmesse da vettori.
Il cambiamento climatico agisce come un moltiplicatore di rischio per la salute mentale. Eventi climatici estremi distruggono abitazioni, mezzi di sostentamento e sistemi di supporto sociale, lasciando dietro di sé una scia di disagio psicologico. Le comunità vulnerabili, come bambini, popolazioni indigene e individui con basso reddito, ne risentono in modo sproporzionato. Termini come “ansia climatica” e “lutto ecologico” descrivono esperienze diffuse tra chi vive eventi climatici devastanti o teme futuri peggioramenti.
Inoltre, gli impatti indiretti amplificano il problema: incertezza economica, dislocazione forzata e insicurezza alimentare sono solo alcuni dei fattori che incrementano il disagio psichico. La spesa sociale aggiuntiva associata ai disturbi mentali legati al clima potrebbe raggiungere i 537 miliardi di dollari entro il 2050, evidenziando il costo umano e finanziario della crisi.
Nonostante queste sfide, esistono opportunità per integrare la salute mentale nelle politiche climatiche. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha indicato che affrontare la salute mentale attraverso piani di mitigazione e adattamento può generare benefici sia per le persone che per l’ambiente. Interventi come infrastrutture verdi, trasporti sostenibili e spazi urbani possono migliorare il benessere psicologico, riducendo al contempo le emissioni di gas serra.
Alla Cop29, i rappresentanti hanno discusso il ruolo della salute mentale nel rafforzare la resilienza climatica. È stato sottolineato come sia cruciale inserire considerazioni psicosociali nei piani nazionali di adattamento e nei finanziamenti climatici, garantendo un approccio olistico alla salute. Programmi come la Connecting Climate Minds Initiative stanno promuovendo un’agenda di ricerca collaborativa per affrontare i vuoti di conoscenza su clima e salute mentale.
Con il prossimo ciclo di Contributi Determinati a Livello Nazionale previsto per la Cop30, sarà fondamentale includere metriche che monitorino i benefici mentali delle azioni climatiche. La creazione di sistemi di allarme precoce per la salute mentale, il miglioramento dell’accesso a servizi psicosociali e l’integrazione della salute mentale nei piani di mitigazione sono passi essenziali per rendere le politiche climatiche più inclusive ed efficaci.
Affrontare la salute mentale come componente essenziale della crisi climatica rappresenta un’opportunità per promuovere non solo la sostenibilità ambientale, ma anche la coesione sociale e il benessere delle comunità. Come dimostrato alla Cop29, il cambiamento climatico non è solo una questione di numeri e carbonio: è una questione profondamente umana, che richiede soluzioni integrate e compassionevoli.
Questo spazio è dedicato al racconto della Cop29, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si svolge dall'11 al 23 novembre 2024 a Baku, in Azerbaigian. Sofia Farina seguirà i negoziati sul posto per L'AltraMontagna, portando i lettori nel mondo dei negoziati climatici, guidandoli alla scoperta delle questioni più stringenti per i leader del pianeta (e non solo)