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Ambiente

Confermati i vincoli paesaggistici in Comelico: il Consiglio di Stato ha privilegiato la difesa degli ecosistemi locali e ora la montagna bellunese ha una tutela in più

Il Consiglio di Stato dà ragione al Ministero e all’ambiente: confermata la dichiarazione di notevole interesse pubblico per l’area del Comelico 

di
Agenda17
26 giugno | 19:00

A cura di Sandy Fiabane

 

Ne abbiamo parlato poche settimane fa con Gianluca Vignoli, di Mountain Wilderness, e ora la sentenza è arrivata: il Consiglio di Stato ha confermato la legittimità dei vincoli paesaggistici stabiliti in passato per l’area alpina tra il Comelico e la Val d’Ansiei.

 

La Dichiarazione di notevole interesse pubblico era stata infatti emessa nel 2019 dall’allora ministero per i beni e le attività culturali, ma tale decisione fu subito impugnata da Comuni e Regione tramite un ricorso al Tar, il quale diede loro ragione con la motivazione di un abuso di autorità su materie di competenza degli enti territoriali.

 

A seguito di tale sentenza, il Ministero fece a sua volta ricorso e pochi giorni fa il Consiglio di Stato ha ripristinato la decisione del 2019, ritenendo che ci fu un’adeguata istruttoria, da parte di tecnici incaricati, tale da giustificare la dichiarazione di interesse pubblico dell’area. Si ribadisce inoltre che la tutela ambientale e paesaggistica, affidata allo Stato, ha priorità rispetto agli altri interessi pubblici in capo agli enti territoriali: il Ministero, dunque, ha pienamente rispettato le sue funzioni.

 

Un passo avanti per le associazioni coinvolte (Mountain Wilderness, anche Lipu e Italia Nostra). La speranza ora è che tale sentenza rappresenti un ostacolo alla realizzazione di nuovi impianti e infrastrutture sciistiche, a partire dal controverso collegamento Comelico-Val Pusteria. 

 

Per una volta, vince la natura. In aree che rientrano nella Rete Natura 2000 e, in parte, nel patrimonio Dolomiti Unesco, il Consiglio di Stato ha privilegiato la difesa degli ecosistemi locali. Nonostante le critiche espresse da molti degli amministratori locali, con i sindaci dei Comuni di Comelico e Auronzo che si riuniranno a breve per valutare la sentenza e il suo possibile impatto sul progetto, questa decisione può rappresentare un’occasione per ripensare al rilancio della montagna attraverso un approccio nuovo e sostenibile. 

 

Puntare su nuovi impianti e infrastrutture sciistiche, soprattutto alle quote più basse dove inevitabilmente dipenderanno dall’innevamento artificiale, va contro ogni logica di sviluppo del territorio e del benessere dei suoi abitanti: per contrastare lo spopolamento, come dimostrano molti esempi virtuosi a partire dal caso di Ostana, interventi mirati di rigenerazione economica, sociale e culturale e incentivazione di un turismo alternativo, lento e sostenibile, sono l’unica soluzione in grado in direzione di una montagna capace di ripensare se stessa senza cedere a pochi e circoscritti interessi economici.

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Agenda17 è realizzato dal laboratorio DOS (Design of Science) dell'Università di Ferrara in collaborazione con l'Ufficio stampa, comunicazione istituzionale e digitale dell'Università di Ferrara. Pubblica notizie e contenuti scientifici relative ai 17 obiettivi Onu per lo sviluppo sostenibile, declinandoli nei relativi contesti sociali, economici, culturali e politici

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