Alla scoperta di 5 fiori che si possono trovare nei prati d’alta quota: alcune singolari curiosità su queste specie
Le praterie alpine, cioè le zone di prato che si trovano sopra il limite del bosco, sono ricche di biodiversità. Qui si trovano molte specie erbacee adattate a vivere in questo ambiente poco ospitale. Tra queste troviamo, per esempio, l’arnica, il botton d’oro, la carlina bianca, la genziana e la nigritella. Scopriamo qualche curiosità su queste specie
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
Sebbene l’alta quota comporti alcune difficoltà, dato che si tratta di un ambiente con grandi escursioni termiche, spesso innevato nel periodo invernale, con forti venti e suolo povero, si possono trovare specie adattate e specializzate a vivere in questo habitat.
Questi prati d’alta quota, sono spesso attraversati da sentieri che raggiungono le più alte cime. Sembra un habitat con poca vita, ma in realtà racchiude molte più specie del bosco. Le praterie alpine, infatti, ospitano un’enorme varietà di piante che cambiano, anche, in base al tipo di suolo.
Lo spettacolo della fioritura di queste specie, che avviene principalmente tra giugno e luglio, è sicuramente da non perdere.
Ecco 5 fiori che potresti incontrare nelle praterie alpine.
Arnica
Vive sui prati aridi, con suoli acidi e fiorisce tra maggio e agosto.
I suoi principi attivi e le sue proprietà officinali, in passato, non sono state sfruttate, forse perché la pianta cresceva a quote elevate. Tuttavia dal XII secolo sono utilizzate per la produzione di creme e unguenti da utilizzare in caso di distorsioni, slogature, ematomi, dolori muscolari e articolari. Inoltre per combattere le infezioni batteriche e stimolare il sistema immunitario.
Si tratta tuttavia di una specie tossica, è quindi altamente sconsigliato la sua assunzione.
Botton d’oro
Lo troviamo nei prati e nei boschi a mezz'ombra, su suolo argilloso e ricco di humus, predilige soprattutto prati umidi e acquitrinosi, dove fiorisce tra maggio e agosto.
È pianta velenosa e, anche il bestiame, evita accuratamente di cibarsene. Spesso spicca solitaria nel verde dei prati adibiti a pascolo, in quanto, le mucche mangiano tutta l'erba attorno ignorandola. Tuttavia, una volta disseccata non è più nociva.
Carlina bianca
Cresce nei pascoli, negli ambienti rocciosi e nei prati secchi dove fiorisce tra maggio e settembre.
Da moltissimo tempo è conosciuta per le sue proprietà medicinali. Era un rimedio per vari dolori come per lenire il mal di denti, per curare la scabia ed altre malattie della pelle, per alleviare la febbre o come antidoto per i veleni. Inoltre, la parte bassa del fiore, è commestibile. Chiamata “pane del cacciatore” è utilizzabile come i cuori dei carciofi.
Genziana
Vive nei prati oltre i 1600 metri di quota e e fiorisce tra giugno e luglio.
Si riconosce per il tipico fiore blu, solitario che alla base ha una rosette di foglie lunghe circa 10 centimetri.
Famosa per i numerosi usi, è una pianta officinale usata per stimolare la digestione, inoltre, è ampiamente utilizzata per liquori e amari.
Nigritella
Tipica dei prati dall’alta quota, questa specie erbacea, appartiene alla famiglia delle orchidee.
Come le altre specie di orchidee, è una pianta protetta ed è quindi vietata la raccolta.
Una caratteristica curiosa di questa specie è il profumo, alle volte ricorda l’odore di vaniglia, in altre occasioni quello di cioccolato.
Avete mai incontrato queste specie nelle vostre escursioni?