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Ambiente

117.000 sorgenti individuate sul territorio nazionale. Il progetto "Acquasorgente" del Cai mira a monitorare le acque italiane, bene prezioso in tempi di cambiamenti climatici

In occasione della Giornata Internazionale dell’Acqua, abbiamo deciso di raccontare Acquasorgente, un progetto promosso dal Club Alpino Italiano che mira a identificare, classificare e monitorare le sorgenti d’acqua che si trovano negli ambienti montani di tutto il territorio nazionale.

A parlare di Acquasorgente a L’AltraMontagna è stato il coordinatore del progetto Alessio Piccioli: "Abbiamo individuato 117.000 sorgenti raccolte a partire da 25 database su livello regionale e nazionale"

di
Pietro Lacasella
22 marzo | 15:30
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

117.000 sorgenti in tutta la penisola. 117.000 vene d'acqua sotterranee che, a un certo, punto sentono il desiderio o la necessità di emergere per defluire in un altrove che scopriranno strada facendo.

A volte è un limite focalizzarsi principalmente sui numeri, ma in questo caso è necessario partire dai dati perché offrono un quadro ampio a cui varrebbe la pena prestare più attenzione, soprattutto in un periodo storico segnato da rapide e spesso impattanti trasformazioni climatiche.

Per questo motivo oggi, in occasione della Giornata Internazionale dell’Acqua, abbiamo deciso di raccontare Acquasorgente, un progetto promosso dal Club Alpino Italiano che mira a identificare, classificare e monitorare le sorgenti d’acqua che si trovano negli ambienti montani di tutto il territorio nazionale.

A parlare di Acquasorgente a L’AltraMontagna è stato Alessio Piccioli, coordinatore del progetto:

 

“Il progetto, voluto dal presidente Montani e sostenuto dai fondi del Ministero del Turismo (senza questo sponsor, è necessario sottolineare, non si sarebbe potuto fare nulla), sulla carta è partito a marzo dello scorso anno. È un progetto che in generale riguarda un tema importantissimo e delicato come quello dell’acqua, e in particolare del monitoraggio delle acque sorgenti”.

 

“Gli obiettivi del progetto – prosegue Piccioli – sono principalmente quattro. Il primo è quello di fare una mappatura di tutte le sorgenti in ambiente montano. Il secondo è quello di fare un monitoraggio di queste sorgenti, e vuol dire che c’è la possibilità di misurare alcuni parametri come la presenza o meno d’acqua, la posizione, raccogliere delle immagini e poi misurare la portata dell’acqua, la temperatura e la conducibilità (e su questo c’è un grosso investimento del Cai in strumentazione che in parte e stata e verrà consegnata a tutte le sezioni). Ecco, questi primi due obiettivi sono di carattere un po’ più scientifico”.

 

“Il terzo – continua il coordinatore del progetto – che invece è più di partecipazione, è invece quello della costruzione del meccanismo per la raccolta del dato e quindi entriamo nel tema della citizen science: è infatti un progetto di scelta partecipata dove le persone possono contribuire in maniera molto semplice, con un’applicazione per raccogliere i dati e una pagina web dove inseriamo anche gli aggiornamenti relativi al progetto. Il terzo obiettivo è quindi quello di coinvolgere le persone. Coinvolgere le persone ha un duplice scopo. Da un lato quello di beneficiare della volontà dei volontari che possono contribuire, e dall'altro quello di responsabilizzarli rispetto a un tema così importante come quello dell’acqua: cosa succede all’acqua nell’era del cambiamento climatico, come si stanno comportando le sorgenti. Come coordinatore spero che il progetto duri nel tempo permettendoci di monitorare anno per anno lo stato delle sorgenti.
Il quarto obiettivo è quello di creare una rete di contatti e di partner di valore scientifico che partecipino oltre ai soci e oltre al Cai, come università e realtà di ricerca e gestione dell’acqua. Da questo punto di vista siamo soddisfatti perché c’è molta gente che ci sta contattando, mettendosi a disposizione e mettendo a disposizione mezzi e dati”.

 

“L’idea è dunque quella di fare una fotografia dello stato odierno delle sorgenti d’acqua per monitorarne l’evoluzione nel corso dei cambiamenti climatici. Abbiamo individuato 117.000 sorgenti raccolte a partire da 25 database su livello regionale e nazionale”.

 

Per chi fosse interessato, il progetto Acquasorgente verrà presentato pubblicamente domani, sabato 23 marzo, allo stand del Cai alla fiera Fa’ la cosa giusta (Milano)

 

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