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Alpinismo

Slegati, dall'informazione. Adam Ondra scala senza corda, ma solo per chi confonde le acque dove nuotano i pesci d'aprile

(L'editoriale). Il primo aprile è una tradizione divertente, che fa sorridere. Meno spassoso è il progressivo diffondersi di questo costume che ha ormai inondato quotidianamente, con un flusso interminabile di annunci infondati, il panorama comunicativo mondiale

di
Pietro Lacasella
01 aprile | 08:49
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Chiunque, il primo aprile, ha abboccato come un pesce a una notizia inventata. È una tradizione che fa sorridere: è divertente, ogni tanto, sorprendersi creduloni. Fidarsi, infatti, non è sempre e solo sinonimo di ingenuità, ma è anche una virtù, perché dimostra la capacità di saper ascoltare.

 

Tuttavia, decisamente meno spassoso è il progressivo diffondersi di questo costume nelle trame della quotidianità, con un flusso interminabile di annunci volutamente infondati. Questa dinamica sta influenzando il panorama comunicativo mondiale (pensate solo alla vicenda delle croci di vetta, in cui mi sono - mio malgrado - trovato impaludato la scorsa estate) e anche il pensiero sociale.

 

All'incirca tre anni fa, c'è stato un periodo in cui questa fotografia, che immortala Adam Ondra impegnato nella seconda ripetizione della celebre via Dawn Wall (El Capitan – Yosemite), è stata ripresa da diversi blog di montagna con la chiara allusione alla pratica del free-solo, ossia l’arrampicata solitaria senza assicurazione. Non era un pesce d'aprile.

 

La reazione a catena, com’era facile aspettarsi, è stata immediata e spropositata: orde di commentatori indignati si sono alternate a frotte di adulatori ammaliati. 

 

“Bisogna essere deficienti per rischiare la vita in quel modo!”, “Per me ha dei problemi!”, “Chi arrampica senza corda ha tutta la mia ammirazione!”, e così via.

 

In effetti la corda a cui è assicurato Ondra si intravvede soltanto, anche a causa della scarsa definizione dello scatto. Ma è sufficiente leggere un qualsiasi articolo su quella scalata o guardare i video che la documentano per rendersi conto che, lo scalatore ceco, aveva la corda fissata all’imbrago. 

 

Come spesso accade, a causa della disattenzione o di una sottile malizia, è stato servita al lettore una pietanza appariscente, ma al contempo avariata.

 

Da questo inciampo comunicativo, di per sé molto banale, emerge una dinamica ben più grave: l’assenza di documentazione. Una pratica sacrificata in nome dello scoop, della febbre del like, del desiderio di sorprendere, delle brame politiche.

 

Pertanto, la rapidità inseguita da alcuni spazi social, spesso gestiti da politici, o anche portali d’informazione, si scontra con il passo più ponderato e riflessivo necessario alla conoscenza. 

 

In ogni caso, tornando alla foto di Ondra, oggi si potrebbe dire che in fondo a quella corda c’era un amo molto grosso. Buon 1 aprile a tutti!

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