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"Azioni legali temerarie" contro i giornalisti, Italia tristemente prima in Europa: "Democrazia messa in pericolo dagli abusi legali di politici e figure pubbliche"

Secondo il report di "Case", l'Italia è il Paese in Europa con più casi di "Slapp", azioni legali temerarie usate da imprenditori e politici per intimidire e silenziare chi esprime critiche su temi di interesse pubblico. Federico Arghelé, direttore di The Good Lobby: "È necessario adeguarsi agli standard internazionali, riformando la legge italiana sulla diffamazione"

Pubblicato il - 09 dicembre 2024 - 11:15

TRENTO. Non arrivano buone notizie sul fronte del mondo dell'informazione italiana: nel report di Case (Coalition Against Slapps in Europe) emerge un quadro preoccupante che vede l'Italia come paese leader, ahinoi, di "azioni temerarie" contro i giornalisti e la stampa. 

 

Si tratta delle cosiddette "Slapp", conosciute anche come “azioni legali temerarie”, usate per intimidire e silenziare chi esprime critiche su temi di interesse pubblico e che rappresentano una seria minaccia tanto alla libertà di espressione quanto al diritto di informare, oltre a contribuire a scoraggiare la partecipazione democratica.

 

A livello europeo il report di Case dice che il numero più alto di azioni temerarie è stato registrato in Italia con 26 Slapp, seguita da Romania con 15 casi, Serbia e Turchia entrambe con 10, su un totale di 166 azioni legali temerarie a livello europeo. Un trend in crescita in tutto il territorio continentale.

 

Tra i casi registrati dal 2010 al 2023, giornalisti e reporter sono al primo posto tra i bersagli di Slapp, seguiti da media e attivisti, mentre il maggior numero di Slapp nel 2023 è stato intentato da parte di imprenditori e politici, rispettivamente in oltre il 45% e 35% dei casi.

 

“La nostra democrazia risulta ad oggi tristemente in pericolo: giornalisti, attivisti e whistleblower vengono minacciati da un altissimo numero di azioni legali temerarie affinché le loro attività di informazione, protesta e denuncia vengano messe a tacere ed è ancora più drammatico il ricorso a queste forme di abuso legale da politici e figure pubbliche”, ha detto Federico Arghelé, direttore di The Good Lobby. “È necessario adeguarsi agli standard internazionali, riformando la legge italiana sulla diffamazione, recependo la direttiva europea di contrasto alle azioni legali temerarie e promuovendo iniziative di formazione, sensibilizzazione e un supporto finanziario e legale per gli imputati, e siamo orgogliosi del nostro contributo alla rete di Case, al fianco dei soggetti bersaglio di azioni temerarie”.

 

“Le Slapp violano la libertà di espressione e il diritto alla partecipazione pubblica, bersagliando chi ha a cuore l’interesse comune. Un paese democratico come l’Italia dovrebbe tutelare e non mettere a tacere chi denuncia e chi fa corretta informazione”, ha aggiunto Francesca Loffari, ufficio relazioni istituzionali di Amnesty International Italia.

 

"L'uso sistematico di molestie legali per mettere a tacere le voci dissenzienti mina la libertà di espressione generando implicazioni preoccupanti per la democrazia italiana. In quanto guardiani della democrazia, giornalisti e attivisti svolgono un ruolo essenziale nel facilitare il dibattito pubblico, garantendo ai cittadini l'accesso a una pluralità di punti di vista", il commento di Sielke Kelner, Advocacy e ricerca, Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa.

 

Argomenti che verranno trattati oggi, lunedì 9 dicembre, a Roma nell’incontro “Liberi di esprimersi liberi di informarsi” organizzato proprio da Case Italia in vista della giornata internazionale contro la corruzione. 

Case Italia è un gruppo di lavoro informale costituitosi nel 2021, i cui lavori sono coordinati da Osservatorio dei Balcani Caucaso Transeuropa. Il gruppo di lavoro affianca la Coalition Against Slapp in Europe - Case - nella lotta al contrasto delle Slapp in Europa. A sostegno di giornalisti, attivisti, whistleblowers, difensori dei diritti e altri soggetti bersaglio di azioni temerarie, l'impegno del gruppo è diretto a denunciare molestie e intimidazioni legali, e proteggere i diritti di coloro che si espongono su questioni di pubblico interesse.

 

Fanno parte di Case Italia: Amnesty International Italia, Article 19 Europe, Articolo 21, Certi Diritti, Environmental Paper Network, Greenpeace Italia, Meglio Legale, OBC Transeuropa, Rete No Bavaglio, The Good Lobby Italia, Transparency International Italia.

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